Martin Mystère
“Che fine ha fatto Kurt Katzenjammer?”

Ricordiamo Alfredo Castelli con un suo albo speciale del 1997

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Alfredo Castelli ci ha lasciati il 7 febbraio 2024.
Ieri lo abbiamo ricordato con la Short Review dedicata alla ristampa IF del suo personaggio più famoso, Martin Mystère, mentre oggi facciamo un salto indietro nel tempo, al Salone del Libro di Torino del 1997, per parlare dell’albo speciale del Detective dell’Impossibile che fu pubblicato in quell’occasione, scritto dal BVZA e disegnato da Giuseppe Montanari e Claudio Piccoli
.

Alfredo Castelli è stato uno degli autori più grandi che il fumetto italiano abbia avuto. La sua fantasia era così fervida e feconda da avere del miracoloso, e ha accompagnato i lettori italiani avvincendoli, affascinandoli, ammaliandoli praticamente per sessant’anni, sin da quando, sì e no adolescente, inventava i suoi primi, flippatissimi, cazzonissimi personaggi. E di personaggi ne ha riversati a bizzeffe sui suoi lettori, sempre con squisita maestria affabulatoria e ricchezza letteraria e di stimoli culturali. Naturalmente il suo personaggio più importante resta quel Martin Mystère creato più di quarant’anni fa per Sergio Bonelli Editore, per il quale ha scritto – CI ha scritto, a noi fortunati lettori – storie bellissime, a ogni lettura un po’ più belle e rivelatrici di aspetti sin lì rimasti sotto traccia.

Questo breve racconto fuori serie del suo alter ego non è probabilmente un capolavoro del suo autore, ma è tra le cose più emblematiche scritte da Castelli, e non saprei trovarne una più rappresentativa: una summa concisa eppure completa delle sue abilità di scrittore d’avventura, umoristico, drammatico, erudito, investigativo. E naturalmente mysterioso. Una summa della sua profondissima conoscenza del fumetto e del suo sconfinato amore per il medium, cui rende devoto omaggio attraverso una storia – appunto mysteriosa – su quei Katzenjammer Kids che sono stati il più duraturo fumetto della storia sin qui, oltre che uno dei primi palcoscenici, se non il primo, di una sindrome di Chuck Cunningham.

Le storie di Castelli sono state fondamentali per definirmi come essere umano, per confermare il mio amore per la conoscenza, la mia curiosità mai sazia; per dare forma compiuta al mio approccio a qualsiasi argomento dello scibile suscettibile di essere storicizzato e conosciuto. Per darmi il gusto e il piacere solleticanti per la pedanteria, la forma più futile, e quindi necessaria, di amore per l’umanità.

Non riuscirò mai a ringraziarti a sufficienza, Alfredo.

Questa breve storia è stata in séguito ristampata nel Martin Mystère Extra n.22, intitolato Il segreto di Guglielmo Tell e altri racconti.

Il tributo dei redattori di uBC ad Alfredo Castelli

Il nostro ricordo di Alfredo Castelli nella rubrica uBC Story

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