Quiz: nostalgia anni ’80. Manga e Anime

Nessuna delle risposte è corretta. Joe muore al termine del match contro il campione del mondo, da lui perso ai punti, ma nella prima edizione italiana dell'anime il finale fu rimontato e i dialoghi alterati per far credere all'inizio di una storia d'amore con Yoko. La sua morte, seduto su una sedia e sorridente al suo angolo del ring, fu tagliata e ripristinata solo nell'OAV "Rocky Joe - L'ultimo round".

Dragonball, Sayuki e Starzinger sono stati fortemente influenzati dall'opera del 1590 circa che racconta, in versione mitizzata, il viaggio di un monaco buddhista, ispirato al personaggio storico Xuánzàng. Anche molti altri manga - nonché romanzi giapponesi e asiatici in genere - traggono numerosi elementi dall'opera, in quanto cardine nella cultura asiatica ancora oggi.

In realtà, nella prima serie la giacca ha un colore verdastro che sfuma nel grigio (non ce ne vogliano daltonici e discromatopsici!), ma secondo la descrizione canonica il colore attribuito alla giacca è il verde.

Nel manga, il loro sesso è femminile e sulla Terra semplicemente si travestono da uomini. Nell’anime, la TOEI decise che la loro trasformazione comportasse anche un cambiamento di sesso: tre ragazzi che formano un trio di popolari idol, chiamato Three Lights, che si trasformano in ragazze guerriere. In Italia, non sapendo spiegare bene la scelta della TOEI, aggiunsero delle fantomatiche sorelle gemelle creando ulteriore confusione.

A confonderci è la sigla televisiva, in cui una graziosa Licia dalla capigliatura bionda danza sulle note della canzone assieme a Mirko alternandosi alla Licia bruna delle scene dell’anime. In realtà la sigla era stata realizzata prima dell’anime, in cui solo successivamente si è deciso di rendere Licia bruna e non più bionda come nel manga.

Mizar è uno dei Cavalieri di Asgard la cui saga non è raccontata nel manga ma solo nella serie animata e in un film. La stella dell’Orsa Maggiore a cui deve il nome è in realtà un sistema binario: le due stelle si chiamano Mizar e Alcor, esattamente come i due fratelli gemelli presenti nell’anime.

Nonostante l’ambientazione storica sia la stessa e la Stella della Senna sia la sorella minore di Maria Antonietta, le due eroine non si sono mai incontrate: l’anime La Stella della Senna venne realizzato solo nel 1975, dopo la fine del manga di Riyoko Ikeda, per cercare di replicarne l’enorme successo.

La sigla italiana dell’anime, cantata da Cristina D'Avena, trae in inganno con la strofa “Lui può spostare tutto col pensiero, / È timido e sincero di tutti tutto sa, / Poiché legge nel pensiero” e quella successiva “Lui vola con la forza del pensiero, / Ci riesce per davvero chissà poi come fa, / Ma che affascinante è Johnny” ma in realtà i suoi poteri sono solo quelli del teletrasporto, della telecinesi e dello slittamento temporale, più una leggera capacità ipnotica e la capacità di alterare i dispositivi meccanici.

Castalia e Patricia si somigliano ed hanno perso entrambe la memoria, cosa che crea l’equivoco su chi sia la sorella di Pegasus: in realtà sarà la stessa Castalia a trovare Patricia e riportarla dal fratello Pegasus.

Nel doppiaggio italiano dell'anime Mila venne presentata come cugina della famosa Mimì per provare a sfruttare il successo ottenuto dal precedente cartone, ma in realtà questa parentela non esiste nel manga.