Anche Topolino Imperatore della Calidornia è un classico Disney risalente al 1961, come Paperino… Anno 2001 di cui abbiamo parlato qualche tempo fa. Se proprio vogliamo trovare qualche difetto a questa storia del Maestro Romano Scarpa, sono nel titolo e nella vignetta di apertura che anticipano l’esilarante finale: ma la lettura ha un ritmo così frizzante per trovate, depistaggi e sorprese che la cosa passa decisamente in secondo piano, in favore di un incipit che con il tempo è diventato iconico.
Inizia infatti come un western per poi diventare una storia di indagine, in cui le propaggini di un mistero del passato recente arrivano sino al presente, con la minaccia che un criminale possa impadronirsi legalmente dello Stato dove vivono Topolino e i suoi amici – la Calidornia è il corrispettivo scarpiano del Calisota di Carl Barks – e fare il bello e il cattivo tempo a propria discrezione, se riuscirà a riunire un importante documento strappato in due parti. Topolino è sorprendentemente finito nel mirino della polizia per un equivoco (il criminale gli assomiglia come una goccia d’acqua), ma non si tira indietro neppure quando è già stato scagionato: è nella sua natura venire a capo di un mistero e, con generosità e decisione, sceglierà anche di “sporcare” la propria immagine, facendosi voltare le spalle da amici, opinione pubblica e media, pur di attirare in trappola il misterioso sosia.
Irreprensibile come sempre nel cogliere l’obiettivo e affiancato per una volta da Atomino Bip Bip (capace di plasmare la materia con il semplice pensiero), Topolino sfiora persino l’antipatia per la sbrigatività con cui si “libera” dell’amico di sempre Pippo, che nel cuore della notte si è presentato alla sua porta per dirgli le parole più belle che vorremmo sentirci dire nei momenti difficili (“non riuscivo a dormire senza venirti a dire che io sono sempre tuo amico, non m’importa che il tuo bisnonno fosse un bandito”).
E alla fine il “perfetto” Topolino, baciato da un’inaspettata ma solo apparente fortuna, trasfigura letteralmente quando gli si paventa la possibilità di diventare il padrone dello Stato, irretito dal fascino perverso del potere e della fama. Ma la beffa è dietro l’angolo e il suo regno scadrà alla mezzanotte, un pugno di ore peraltro sprecate con profondo sconforto nell’attesa che Minni finisca di prepararsi a uscire, senza neppure riuscire a scroccare una cena principesca. Un finale “a botta calda”, prima dell’inevitabile catarsi che il tempo concederà a Topolino dopo una simile “sbandata”, e che lo rende quanto mai umano.
Sono potente, Minni!! Guarda, ho ereditato l’impero di Topo The Kid!! […] Posso portarti al cinema, al teatro, dove vuoi! Tutto completamente gratis! Ogni cosa è mia, capisci?!
(Topolino)
Una ristampa consigliata per rileggere questa storia? Procuratevi il n° 5 dell’opera omnia di Scarpa, collaterale del Corriere della Sera di cui abbiamo parlato recentemente per la Storia e gloria della dinastia dei Paperi nella rubrica Evergreen. Topolino Imperatore della Calidornia appare nel numero 5, in cui troverete anche un altro classico intramontabile (Paperino e le lenticchie di Babilonia) che dà il titolo al volume.
TOPOLINO IMPERATORE DELLA CALIDORNIA
Testi e disegni di Romano Scarpa (con il contributo alle chine di Rodolfo Cimino)
Prima pubblicazione: Topolino n° 274 & 275, 26 febbraio/3 marzo 1961, 35+34 pagine
Prima ristampa: I Classici Walt Disney (prima serie) n° 21 (Toposhow), marzo 1966, 67 pagine
Ristampa consigliata: Le grandi storie Disney – L’opera omnia di Romano Scarpa,
volume n° 5, febbraio 2014, 69 pagine