Chuck Dixon alla Sergio Bonelli Editore
La regola è sempre stata chiara: scrivere Tex è come essere convocati in nazionale, non ci si può proporre, si viene scelti. Eppure negli ultimi anni, complice l’allargamento del parco testate dedicate all’inossidabile ranger, sono stati numerosi i nuovi sceneggiatori approdati alla corte del curatore Mauro Boselli, soprattutto nelle collane formate da storie brevi: il Tex Color e il Tex Magazine che ha sostituito nel 2016 l’ormai vetusto Almanacco del West.
Pur abituati all’arrivo di nuovi autori di questi ultimi tempi, gli appassionati del Ranger del Texas sono sicuramente stati sorpresi nello scoprire il nome dello sceneggiatore che firma appunto una delle due storie brevi dell’edizione del 2017 del Tex Magazine, quantomeno per la sua provenienza: si tratta infatti dell’americano Chuck Dixon, qui nella sua prima incursione nel fumetto italiano (e europeo). Dixon ha al suo attivo collaborazioni sia con la DC che con la Marvel, le due maggiori case editrici americane, per cui ha scritto testate come Batman e Punisher, oltre che, abbastanza inaspettatamente, anche i fumetti dei Simpson.
Non si sa per quali misteriosi sentieri lo sceneggiatore di Filadelfia sia giunto a sceneggiare Tex e neppure se la sua collaborazione avrà un seguito, ma è sicuramente la dimostrazione ulteriore della volontà della Sergio Bonelli editore di percorrere strade nuove nel difficile compito di rinnovare le sue testate storiche, pur senza stravolgerle e rischiare di perdere lo zoccolo duro dei suoi lettori.
Si sa che non è facile avvicinarsi ad un personaggio come Tex, monolitico nei suoi 70 anni di avventure, e solo apparentemente facile da scrivere dato che il fascino delle sue avventure si basa su un equilibrio ben riuscito tra pochi fondamentali elementi, non cosi semplicemente amalgamabili neppure dagli scrittori più scafati. Ben ha fatto allora il saggio Mauro Boselli ad indirizzare il pur esperto sceneggiatore americano sulla seconda storia del Magazine, quella dedicata, come già l’anno scorso, agli storici comprimari di Aquila della Notte. L’anno passato era stato Kit Carson a veder raccontare una sua avventura giovanile, quest’anno vede il suo esordio in una storia a solo Kit Willer, il figlio del nostro protagonista cui, oltre all’onore di apparire in copertina nella bella illustrazione di Claudio Villa, è dedicato anche l’approfondimento IdentiKit.
Le trenta pagine di Terrore tra i boschi, sapientemente illustrate dall’elegante e preciso Michele Rubini, alla seconda prova su Tex dopo il Color dello scorso novembre, sono forse troppo poche per comprendere la reale capacità di Dixon di affrontare il mondo texiano. Si tratta nondimeno di una storia piacevole, dai toni brillanti, grazie alla presenza di alcuni comprimari ben azzeccati e alla felice ambientazione nei dintorni di Santa Fe, in New Mexico, in cui Kit Willer dimostra di riuscire a cavarsela come il suo illustre genitore, dovendo fronteggiare, a causa di un simpatico imbroglione, addirittura la prigione e i lavori forzati.
Anche la storia lunga presente nel Magazine, Freedom Ranch, presenta l’esordio di un nuovo sceneggiatore, Antonio Zamberletti, già visto su Zagor, Dampyr e Nathan Never, coadiuvato da Walter Venturi, anche lui come Rubini alla seconda prova dopo il Color Tex n.10. I due realizzano una storia d’azione, ambientata a Danson in Arizona, dove Tex e Carson si schierano al fianco di alcuni allevatori di colore, contro le angherie dei consueti prepotenti razzisti. Tra sparatorie nella prateria e il duello finale cittadino, Zamberletti e Venturi lanciano un comprensibile messaggio di integrazione razziale, per una storia cui forse avrebbe giovato uno sviluppo su un numero maggiore di pagine.
Il resto del Magazine propone, oltre alla rassegna annuale sulla produzione western cinematografica e letteraria, la consueta serie di approfondimenti dedicati in questa occasione a Buffalo Bill e ai giovani pistoleri, con in più due paginette illustrate da Paolo Bacilieri con le stravaganti avventure oniriche di Susy & Merz.
Con questi nuovi innesti la Sergio Bonelli sta preparando il futuro del proprio personaggio principale, e ci si augura allora di vedere ben presto tutti questi autori debuttanti, non il solo Chuck Dixon, ma anche Zamberletti, Rubini e specialmente Bacilieri, traghettati anche sulle altre collane del mondo di Tex, per vederli alla prova con avventure più corpose, sicuri che saprebbero certamente dare il loro contributo alla quasi settantennale leggenda texiana.