Zeta come Zagor, Erre come rima: i disegnatori

/
4 mins read

Molti di voi hanno già letto, poche settimane fa, l’articolo in cui l’estroso rimatore Gerimio Aderi (altrimenti noto come “l’autore conto terzi“, come da titolo del suo blog) ha descritto gli sceneggiatori di Zagor in settenari… Bene: oggi Gerimio ci dà una nuova prova della sua abilità, con le rime dedicate ai disegnatori che sono apparsi sugli albi mensili di Zagor. Buona lettura!

CRONISTORIA RIMATA DEI DISEGNATORI DI ZAGOR IN DOPPI QUINARI

(Il lettore che volesse ben scandire i doppi versi a ritmo osserverà una pausa, ad libitum, ma sempre della medesima durata in ogni rigo, in corrispondenza di ogni trattino. Tale è la natura dei doppi versi)

Ciò d’interesse ― che rende degno
Ogni fumetto ― si sa, è il disegno:
Del testo prima ― ch’è la figura
Che ai nostri sensi ― piacer procura;
La meglio scritta ― storia, e avvincente,
Non mai apprezzata ― da sol la gente
L’ha infatti, e ad essa ― fa prender vita
Chi adoperare ― sa la matita,
E nelle tavole ― dà in più quel quid
Che Richard Outcault ― dié a Yellow Kid,
Oppur Segrelles ― a El Mercenario
Che fu fumetto ― ben straordinario.
Ma per tornare ― ai giorni nostri
Ed ai maestri ― di tratti e inchiostri,
Quanto ai di Zagor ― disegnatori,
Non dormon certo ― sopra gli allori
Alla Bonelli, ― ma si provvede,
In quella storica ― ben nota sede,
Sita in Milano, ― via Buonarroti,
A accaparrarsi ― quelli che doti
Maggior dimostrano ― per il fumetto;
E questo è un merito, ― dev’esser detto,
Con un ricambio ― che, pur se lento,
Porta a un col tempo ― rinnovamento
Il quale in capo ― a un certo lasso
D’anni a Bonelli ― permette al passo
Di star dei gusti ― e delle mode,
E tocca renderle ― per questo lode.
Un par soltanto ― di scapaccioni,
Darei, non forti, ― a Gramaccioni:
Che Ferri studi ― più da vicino
O il suo coevo ― Mario Cubbino.
Più che, pel resto, ― soddisfacenti
Sempre ho trovato ― Enzo Chiomenti,
Franco Bignotti ― ed i pennelli
Di quell’omonimo ― suo, Donatelli.
Il qual si vede ― si sempre impegna
Come del resto ― pur Pini Segna,
E ancor Tenenti ― e, ¡Ay, caramba!
Quel tanto bravo ― Francesco Gamba.
Quelli che vennero ― dopo di questi,
Disegnatori ― non fur modesti:
Michele Pepe ― e Torricelli,
Mostraron d’essere ― non dei pivelli.
Gli appassionati ― più enciclopedici,
Sapran che a Zagor ― trecentosedici,
Collaborato ― per quel ha mese,
Con Donatelli, ― l’anzian Polese.
Poi di Cassaro ― ed Andreucci,
Uomin già fatti ― non più coi ciucci
In bocca, venne ― la volta infine
Di tratteggiarlo ― con lor le chine.
Franco Devescovi ― Mauro Laurenti,
Fur, in quell’epoca ― gl’altri talenti
Che lavoravano ― ben di cesello.
Con Raffaele ― Carlo Marcello,
Con Della Monica, ― e con Chiarolla,
La degli artisti ― s’ingrossa folla
Nel tempo intanto, ― e pur si accresce
D’un nome nuovo: ― Massimo Pesce.
Quindi D’Arcangelo ― Roberto sotto
contratto mettono ― nel novantotto;
Maurizio Dotti ― la successiva
Annata ad essi ― pur s’anche univa,
E s’incomincia ― ad albi alterni
Ad avvalersi ― di Marco Verni.
Né i nomi furono ― lor nuovi soli:
Ma Mangiantini, ― Gianni Sedioli
Costituirono ― le nuove leve
A che di Ferri ― più fosse lieve
La di lavoro ― mole pesante
Del disegnare ― tavole tante.
Ricordo l’anno ― duemilasei
I primi Zagor ― io che vedei
Di Piccinelli ― e di Rubini
Che di Boselli ― e Burattini,
Nell’ordin presersi ― costor la briga
Ciascuna scritta ― da quelli riga
Di convertire ― in viva immagine
La qual saltasse ― fuor dalle pagine.
Duemilaotto: ― furon decisi
Gli esordi in Zagor ― di Paolo Bisi,
Coi Bros Esposito ― unitamente,
E un altro ancora ― l’anno seguente:
Nello specifico ― mi riferisco
Al casertano ― Giuseppe Prisco;
E a fare nomi ― tirando dritto,
Joevito Nuccio ― trovo e i Di Vitto.
Di forze fresche ― c’è un grande afflusso
Quegl’anni, ed ecco ― Fabrizio Russo,
Renato Riccio ― a insiem Piccatto,
Un sol di Zagor ― ch’han albo fatto
(Di serie Zenith ― si parla qui,
Si badi, a i mettere ― puntin sull’i).
Poi Piccininno ― e Barisòn
Del quale è incerta ― l’accentazion,
Essendo Bàrison ― che alcun l’appella:
Chissà la vera ― s’è questa o quella.
I tempi furono ― quindi maturi
Perché esordissero ― Walter Venturi,
Roberto Piere, ― e quel superbo
Disegnatore ― straniero, al Serbo
Io Bane Kerac ― riferimento
Sto a far, vi pongo ― sopra l’accento.
E quando parlo ― di debuttare,
Io in quella serie ― ch’è regolare
Di Zagor dico, ― eh! Beninteso,
Per non rischiare ― un malinteso,
Disguidi, qui ― pro quo ed affini,
Come per Coppola, ― la Lazzarini
Ed altri loro ― predecessori
Che in bianco e nero ― od a colori
D’Albi speciali ― o Bis, o Più
(Lo Zagor Maxi ― che un tempo fu),
Son stati autori ― e quindi già
Mostrato avessero ― lor qualità.
E voi lettori ― se fino in fondo
Siate arrivati, ― ad un facondo,
Finanche troppo, ― eh, forse elogio
Più gir che preso ― v’ha d’orologio,
Allor significa ― questo fumetto,
Davver che amate ― e qui la smetto
Con tal di rime ― mia odierna pioggia
La qual di doppi ― quinari ha foggia,
Ma foggia forma ― non la città
(Ch’una è battuta ― che pena fa)
Per ogni genere ― poi d’improperi
A me potete, ― Gerimio Aderi,
Indirizzarli ― su Twitter dove
Ne fo ogni giorno ― di rime nuove;
Sì, sì, a bizzeffe ― a great amount:
L’autore conto ― terzi è il mio account.
Venite a iscrivervi, ― se i diecimila
Raggiungo iscritti ― non più la fila
Farò alla Caritas ― per la minestra,
Più essendo misero ― di Clitennestra;
Pur tradizione ― s’è, usanza vieta
Sempre affamato ― che sia il poeta.

 

————————
Zeta come Zagor, Erre come rima: gli sceneggiatori
Le storie di Zagor preferite da Gerimio
Zeta come Zagor, Erre come Rima: gli albi fuoriserie

Articolo precedente

La mostra di Altan: Cipputi e la Pimpa. Il mondo com’è… e come dovrebbe essere

Prossimo Articolo

Maus: la banalità del male, l’enormità dell’olocausto

Ultimi Articoli Blog

Steve Vandam

Steve Vandam. La ristampa del poliziesco firmato dal duo Sclavi-Alessandrini…