Anni ’70, la nuova rubrica di uBC

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Era da un po’ di tempo che volevo proporre una nuova rubrica al nostro direttore editoriale, da aggiungere alle altre che già porto avanti – anche se con meno frequenza rispetto agli anni precedenti. Però ho sempre rinviato la mia proposta, in quanto si sarebbe trattato dell’ennesima rubrica “nostalgica”: volevo infatti parlare di alcune storie lette negli anni ’70 che hanno contribuito a creare il mio immaginario fumettistico… ma, tutto sommato, di alcune di esse avevo già parlato in altre mie rubriche (basterà ricordare Arizona e Il figlio di Mefisto per Tex, Zagor contro il vampiro e Odissea americana per Zagor, L’ultimo cangaceiro per Mister No, l’Eternauta scoperto su Lanciostory, alcune storie targate Disney…).

No, questa mia rubrica doveva essere qualcosa di diverso, proporre brevi flash – ancora più personali di quanto già io avessi fatto in tali articoli – per far rivivere il fascino di un decennio in cui (prima bambino, poi adolescente) leggevo tutto quello che mi veniva a tiro, in un vorticoso e continuo scambio di giornalini con il mio amico Butch Walts, i rispettivi fratelli e tutti i compagni di scuola e di giochi che frequentavamo. Un decennio in cui era difficile restare delusi da quello che appariva in edicola: le storie texiane della maturità di G.L. Bonelli, una volta terminata l’epopea della pubblicazione a strisce; la Golden Age (e poi la Silver Age) zagoriana di suo figlio Sergio/Guido Nolitta, che a metà decennio avrebbe anche creato Mister No; le storie dei maestri disneyani sul Topolino settimanale e sui Classici; i settimanali della Universo e poi, soprattutto, dell’Eura; le strisce dei Peanuts sugli albetti BUR; le apparizioni di alcuni fumetti negli Oscar Mondadori… come pescavi, pescavi bene.

Cosa mi frenava, allora? Beh, tanto per iniziare avevo un po’ “paura” di apparire, ancor più che nelle mie altre rubriche, troppo boomer (come va tanto di moda dire oggi), cioè di dare l’impressione del diversamente giovane che esalta i fumetti del passato rispetto a quelli odierni. Inoltre, avevo la sensazione di aver poco di nuovo da dire a proposito di storie già analizzate e sviscerate, sotto tutti gli aspetti, in altri siti e/o riviste e/o libri che se ne sono già occupati, perché anche i non boomer – quando le hanno lette, seppur non “in diretta” com’è successo a me – le apprezzano tantissimo (e quindi le loro ristampe si sprecano: basti vedere il gigantesco successo di alcuni collaterali da edicola di cui ho parlato nell’apposita rubrica o le apprezzate edizioni da libreria di alcuni classici di G.L. Bonelli o di Guido Nolitta). Last but not least, non riuscivo a trovare la “misura” giusta per questi brevi flash: anche gli articoli più brevi delle mie rubriche non scendono mai sotto le 500 parole, che possono sembrare poche – il lettore le divora in 2-3 minuti al massimo – ma richiedono comunque tempo da impiegare, oltre che passione.

Poi uBC ha lanciato le Short Review… e di colpo ho trovato la soluzione a tutti i miei dubbi: questo nuovo formato era perfetto per la nuova rubrica che avevo in mente! Ho così aspettato qualche settimana per vedere se questi pezzi brevi o brevissimi stavano carburando, mentre nel frattempo abbozzavo alcuni articoli che costituissero una riserva da cui attingere. E quando, con una curiosa coincidenza, la ristampa in volume di una particolare storia di Zagor è apparsa in libreria, non ho avuto più dubbi e ho proposto la mia nuova rubrica al direttore. Sto parlando del classico di Nolitta & Ferri Il mostro della laguna, la cui prima pubblicazione risale in realtà agli anni ’60 (prima nel formato a striscia, poi nella collana mensile) ma a cui è legato un mio ricordo personale dei primi anni ’70 come scoprirete leggendo il primo articolo di questa nuova rubrica. Sappiate fin d’ora che non ci troverete analisi approfondite sul fatto che è il punto d’inizio della “prima trasferta” zagoriana, o che i due autori sfornano un risultato eccellente grazie a personaggi perfettamente calibrati (il malvagio Nilsen, il monomaniaco Lookford…) e a disegni stratosferici: per quello rimando all’introduzione del volume – a cura di Graziano Frediani e Luca Barbieri – o all’analisi di Moreno Burattini nel suo blog Utili sputi di riflessione. Il mio ricordo è molto più breve, più personale, più “appassionato”, come scoprirete qui – e come succederà per i prossimi articoli, in formato Short Review, dedicati a questi mitici anni ’70 . Buona lettura.

PS: come sarà facile immaginarsi, il direttore del Magazine ha accettato questa mia nuova rubrica e mi ha dato carta bianca, anche perché… il direttore sono io 🙂

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SHORT REVIEW ANNI ’70 – tutti gli articoli

Marco Gremignai

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