Valentina (Corriere della Sera)

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Devo confessare di non essermi mai trovato a mio agio con Valentina, il fumetto onirico-erotico creato nel 1965 da Guido Crepax: la storica rivista Linus che la pubblicava non rientrava negli scambi di fumetti con il mio amico Butch Walts e i rispettivi fratelli (ricordo di averla soltanto intravista in casa di una coppia di zii un po’ intellò, come direbbero i nostri cugini francesi).

Quando poi l’ho “scoperta”, durante l’adolescenza, le tematiche che permeavano le storie di questa eroina – plasmata sulle fattezze dell’attrice Louise Brooks – mi avevano lasciato piuttosto indifferente, non avendo vissuto in prima persona (o meglio: a quel tempo, ero troppo piccolo) gli storici avvenimenti della seconda metà degli anni ’60 in cui sono ambientate le prime avventure di Valentina. Last but not least, da grande amante della tradizionale gabbia bonelliana non riuscivo a digerire l’impaginazione, continuamente variabile, con cui Crepax si sbizzarriva per rendere al meglio soprattutto i passaggi più onirici.

La collana pubblicata dal Corriere della Sera all’inizio del 2007 sembrava l’occasione perfetta per colmare, diciamo così, questa mia “lacuna”: 18 curatissimi volumi di gran formato (22 x 27 cm), naturalmente in bianco e nero, che esaltavano il raffinato tratto di Crepax ed erano presentati in modo sobrio e al contempo puntuale e approfondito da quel Sergio Rossi già curatore – per il Sole 24 Ore – di un’altra “lettura consigliata a un pubblico adulto”, cioè Le opere di Manara.

Inoltre, la collana veniva presentata come “la prima pubblicazione completa delle storie della seducente eroina del fumetto italiano”, anche se – per una precisa scelta editoriale – la pubblicazione non seguiva l’ordine cronologico di realizzazione delle varie storie bensì la “cronologia interna” alle storie stesse: ecco quindi spiegato perché il primo volume si aprisse con la nascita e l’adolescenza di Valentina fino al primo episodio di quella che doveva essere la serie Neutron, intitolato La curva di Lesmo, in cui Valentina appariva come comprimaria.

(Piccola parentesi: sì, per i pochissimi che non lo sapessero, l’eroe della serie doveva essere Philip Rembrandt, critico d’arte che assume l’identità segreta di Neutron, un supereroe dallo sguardo ipnotico: Rembrandt è fidanzato con la fotografa Valentina Rosselli, che diventa rapidamente la protagonista principale condividendo la sorte di altri eroi dei fumetti nati come semplici comprimari – basterà ricordare il Popeye di E. C. Segar. Chiudiamo la parentesi).

Ma… c’è sempre un ma. Nonostante l’ottima veste editoriale della collana, nonostante la mia età più “matura”, nonostante le conoscenze accumulate negli anni (che mi avrebbero permesso di cogliere maggiormente le numerose citazioni che Crepax inseriva nelle sue storie), nonostante la possibilità di una lettura organica… nonostante, insomma, tutti questi solidi presupposti devo confessare che neanche stavolta Valentina è riuscita a conquistarmi e ho finito per interrompere l’acquisto della collana già con il terzo numero.

Lo scoglio principale, nel 2007 come tanti anni prima, è stata la costruzione grafica delle tavole che non riuscivo proprio ad apprezzare e su cui, invece, è basato in gran parte il fascino di questo personaggio: e quindi la completa destrutturazione del “prologo” di La forza di gravità, in cui – come si scoprirà solo in séguito – Valentina racconta a uno psicanalista brandelli dell’avventura vissuta nel volume precedente, con le sevizie subìte dai suoi persecutori sotterranei, mi ha fatto gettare la spugna.

Perché, allora, segnalare comunque questa collana con un apposito articolo? Semplice: nonostante la mia idiosincrasia personale, Valentina è davvero una lettura irrinunciabile per qualunque appassionato di fumetti, un personaggio fondamentale grazie al quale tematiche all’epoca quasi “tabù” sono approdate in edicola grazie alla forza visionaria del suo autore.

VALENTINA
Corriere della Sera in collaborazione con Panini Comics & Edizioni If
18 uscite settimanali
20 gennaio 2007 – 19 maggio 2007

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