Graphic Journalism (Corriere della Sera)

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Derogando all’ordine cronologico di apparizione in edicola (che ha sempre caratterizzato, salvo rare eccezioni, gli articoli di questa rubrica), faccio un passo indietro e torno per un attimo al 2013: ovvero, all’anno in cui questa interessante collana del Corriere della Sera venne pubblicata in 20 volumi brossurati, di lunghezza variabile, in formato 17 x 24 cm. Una collana di cui, all’epoca, non acquistai nemmeno un numero e che ho invece recuperato in blocco, poco tempo fa, sul mercato dell’usato.

Perché nemmeno un numero? Presto detto: il piano dell’opera era sicuramente allettante e i titoli scelti sembravano davvero ben rappresentativi di questo particolare genere, ma… non essendo un grande amante dei graphic novel e, inoltre, possedendo già alcuni volumi – previsti nelle prime uscite – tramite altri collaterali (ad esempio, Persepolis dalla Serie Oro e Palestina dalla collana Graphic Novel, entrambe con Repubblica), decisi di lasciar perdere e dedicarmi ad altre collane più “tradizionali”.

Per chi segue le mie rubriche, sarà facile capire il perché del mio scarso gradimento per i graphic novel. Da lettore essenzialmente legato alla tradizionale “gabbia bonelliana”, era per me difficile apprezzare il comparto grafico di questo tipo di opere: disegni spesso non realistici, layout delle pagine estremamente variabili, in alcuni casi semplici illustrazioni a corredo di didascalie densissime… Con gli anni, tuttavia, la mia sensibilità è cambiata, tanto da non farmi esitare ad acquistare questi venti volumi in blocco quando me n’è capitata l’occasione: ed è stata davvero un’ottima scelta.
Le storie narrate in questi esempi di “giornalismo a fumetti” raccontano – in modo ben documentato – eventi storici che si svolgono in zone di guerra, oppure in paesi lontani di cui conosciamo le vicende soltanto in modo approssimativo. Il livello generale della collana è notevole: opere biografiche, narrate sotto forma di diario, si alternano con veri e propri reportage e anche con opere di fiction ma che comunque rimandano a vicende reali. Ho inoltre apprezzato in modo particolare il design minimalista e variegato dei volumi e la scelta di limitare al minimo indispensabile gli editoriali introduttivi, affidati a Paolo Interdonato – che già aveva curato quelli della collana Graphic Novel per Repubblica – e a Matteo Stefanelli: solo alcuni volumi contengono un dossier di approfondimento alla fine, spesso ristampando l’apparato redazionale presente nelle opere originali apparse in libreria (a prezzi, vale la pena ricordarlo sempre, molto più alti dei 7,90 Euro dei volumi di questo collaterale).

L’elenco dei titoli riserva vere e proprie chicche, a partire da un’accoppiata di autori italiani di grande prestigio: Igort e Vittorio Giardino. Ma se la riproposizione integrale di No Pasarán è servita a colmare una mia lacuna (ne avevo letto soltanto alcune parti), leggere OGGI i Quaderni ucraini dell’attuale curatore di Linus è stata, per il sottoscritto, una scoperta straordinaria: come spiegato da Interdonato nella breve prefazione, l’autore – nel 2008 – decide di disegnare una biografia a fumetti su Cechov, ma “muovendosi in Ucraina, scopre che la mitologia sovietica che lo ha sempre affascinato, alla prova dei fatti, cela un’umanità triste con dolori sepolti in un passato lancinante“. L’opera che ne risulta, come spiegato da Igort nell’intervista in appendice, rispecchia quindi le testimonianze da lui faticosamente raccolte tra la gente comune, schiacciata dal peso di un passato difficile, dalla memoria delle persecuzioni staliniane, dal genocidio dell’Holodomor (1932-33): vicende di cui non si tiene mai conto abbastanza, soprattutto da quando – nell’anno successivo a questa ristampa – l’obiettivo si sarebbe focalizzato sulla disputa territoriale del Donbass poi degenerata, dal 24 febbraio 2022, nell’offensiva russa in Ucraina, ancora tragicamente in corso.

L’autore più presente in questa collana, con ben 4 albi, è il fumettista canadese Guy Delisle. Vero e proprio giramondo, Delisle racconta i suoi soggiorni a Gerusalemme, Pyongyang e Shenzhen per motivi spesso legati al suo lavoro, oltre a narrare – in Cronache birmane – una sua missione per Medici Senza Frontiere. Opere particolari, disegnate con un tratto peculiare, di cui il nostro Daniele Farah ha parlato in varie occasioni, a partire da una conferenza stampa a Lucca Comics 2013 in cui ha conosciuto personalmente Delisle. L’unico altro autore presente con più di un’opera è Joe Sacco, con Palestina e Goražde.

Per riepilogare, una collana che è valsa davvero la pena recuperare: complimenti al Gruppo RCS per averla proposta a suo tempo e per aver continuato, nel 2020, questo percorso editoriale con i 35 volumi della collana Visioni: Graphic novel Italiano.

GRAPHIC JOURNALISM
Corriere della Sera in collaborazione con Rizzoli-Lizard
20 uscite settimanali
20 aprile 2013 – 31 agosto 2013

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