“Etenesh” di Paolo Castaldi

Un reportage che è un'odissea straziante, commovente e, purtroppo, sempre attuale

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7.5/10

Sono passati 13 anni dalla prima edizione di Etenesh, di Paolo Castaldi. Eppure questo libro è ancora oggi, purtroppo, tanto attuale quanto necessario.

Un reportage che è un’odissea straziante e commovente. Di parte, non oggettiva, tutto quello che si vuole, ma comunque tremendamente umana e dolorosa nel suo raccontare la violenza e l’egoismo del nostro mondo.
 
Il viaggio di Etenesh è raccontato in prima persona con agghiacciante semplicità: dal Sudan fino in Libia, dove viene rinchiusa in carcere in attesa che venga pagato il riscatto per poter proseguire il suo viaggio, la fuga, l’attraversamento del Mediterraneo e il salvataggio da parte delle ONG. Nel mezzo dolore, privazioni, orrori e morte.
Una follia che si perpetua costantemente ancora oggi.
 
Pochi dialoghi, essenziali, che lasciano spazio al tratto efficace di Castaldi che accentua, con la sua spigolosità, la durezza della vicenda fondendola con i colori del paesaggio.
 
Impossibile leggerla e dimenticarla, una storia potente su una tragedia quotidiana.
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Pasquale Laricchia

Cominciai a correre. Finché i muscoli non mi bruciarono e le vene non pomparono acido da batteria. Poi continuai a correre.

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