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Il mondo di Andy Capp (Gazzetta dello Sport)

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Nel 2025, le mie rubriche saranno caratterizzate da alcuni cambiamenti, di cui parlerò a mano a mano che verranno pubblicate per la prima volta nell’anno. Ho già accennato in questo articolo, poche settimane fa, alla chiusura della rubrica Zagor Top 5 e alla sua trasformazione in un’altra rubrica dedicata allo Spirito con la Scure e intitolata Il mondo di Zagor. Per quanto riguarda invece questa rubrica dedicata ai Collaterali in edicola, finora si è occupata in rigoroso ordine cronologico – salvo rare eccezioni – delle collane apparse in edicola allegate a quotidiani e riviste di vari gruppi editoriali nell’ultima ventina d’anni. Nel 2025, invece, l’ordine cronologico non verrà più seguìto: mi potrà quindi capitare di analizzare collane comparse negli anni precedenti al 2020 e recuperate nel frattempo, accanto a collane appena apparse in edicola oppure negli ultimi cinque anni… come accadrà in questo articolo, dedicato ad un personaggio cui sono profondamente legato per due motivi personali e nostalgici.

Quando, a fine agosto 2022, la Gazzetta dello Sport ha proposto il primo numero di questo nuovo collaterale, non ho potuto fare a meno di acquistarlo con grande emozione: Andy Capp e sua moglie Flo, creati nel 1957 dal geniale fumettista britannico Reg Smythe, hanno accompagnato la mia adolescenza nei mitici anni ’70 sulle pagine della Settimana Enigmistica (con il curioso titolo Le vicende di Carlo & Alice)… Non vedevo quindi l’ora di ritrovare quello humor graffiante, corrosivo e politicamente scorrettissimo, anche se – a occhio e croce – i 60 snelli volumetti da 100 pagine l’uno indicati nel piano dell’opera mi sembravano troppo pochi per una ristampa cronologica e integrale delle loro strisce rigorosamente autoconclusive, pubblicate su migliaia di quotidiani in decine di paesi anche dopo la morte dell’autore, avvenuta nel 1998, grazie ai suoi successori (Roger Mahoney e Roger Kettle).

Lo scarno editoriale proposto nella seconda di copertina di tutti i numeri, però, sgombrava subito il campo da ogni possibile equivoco: non di ristampa integrale si sarebbe trattato, bensì di una semplice selezione delle “più belle strisce di Andy Capp”: nessun approfondimento, nessun intento cronologico, soltanto una novantina di strisce raccolte in ogni numero con un titolo blandamente legato al loro contenuto.
Un’occasione sprecata, quindi? Beh, restava il piacere di rileggere e apprezzare le varianti minime che Smythe riusciva sempre a proporre in ogni striscia, ruotando costantemente intorno al microcosmo di Andy e Flo, del divano di casa e degli sgabelli del bar, delle partite a biliardo e freccette ma anche a calcio e rugby, con la micidiale vignetta finale sempre intinta nel veleno. Ma via via che proseguivo nella lettura dei vari volumetti, aumentava il rimpianto per la poca cura di queste compilations (particolare piuttosto sorprendente, pensando a molti altri curatissimi collaterali del Gruppo RCS): strisce ripetute in più volumi, un agghiacciante “A” invece del corretto “HA” nel numero 46, frequenti incertezze nella traduzione – per un appassionato di rugby come il sottoscritto, leggere “bloccaggio” invece di “placcaggio” è un colpo al cuore – o addirittura nell’orientamento corretto dei balloons
Perché, quindi, ho continuato la collezione fino al numero 60?

Perché mi si allargava il cuore dalla nostalgia ogni volta che ritrovavo certe strisce che, più di trent’anni fa, utilizzavo con i miei studenti francesi nel tentativo di insegnare loro l’italiano. Per incuriosirli, infatti, avevo “sbianchettato” alcune fotocopie di strisce di Andy Capp estratte dalla Settimana Enigmistica e li invitavo a riempire i balloons (naturalmente, in italiano) con battute divertenti e di senso compiuto. Ero partito dalla striscia qui riprodotta perché abbastanza semplice da completare, per poi passare ad altre in cui serviva più fantasia – e padronanza della lingua – per compilare una serie di dialoghi. Certo, gli esiti erano spesso MOLTO deludenti, ma la rara soddisfazione di una striscia compilata in modo azzeccato bastava a tirarmi su di morale e a trascinare il resto della classe in quella sorta di gioco, con miglioramenti impercettibili da una volta all’altra ma che, alla fine dell’anno, erano nel complesso accettabili.
(Per la cronaca: nella striscia originale, Flo afferma “Comincio a dubitare che tu non mi voglia bene”, mentre il migliore dei miei studenti tirò fuori “Li ami più che me” [sic] – figuratevi gli altri… Fu un piacere, quando la riproposi a fine anno, trovare un altro studente che si lanciò in un “Dubito sempre più del tuo amore per me!”)

Ma c’era anche un altro motivo, personale e nostalgico, che mi spingeva a continuare la collezione – anche se ammetto di non aver proseguito oltre il numero 60, nonostante i vari prolungamenti (la collana è ancora in edicola). Ed era perché Andy Capp mi ricorda mio padre.
Mio padre che non ha mai preso in mano un fumetto in vita sua, nonostante che suo padre li leggesse regolarmente o che io e mio fratello ne maneggiassimo a quintali.
Mio padre che aveva a malapena terminato le scuole elementari, ma non rinunciava mai alla lettura del giornale quotidiano. E che compilava regolarmente, armato di una vaga cultura generale ma anche di un’insaziabile curiosità, i cruciverba della Settimana Enigmistica, soffermandosi talvolta sulle vignette di Andy e Flo (anzi, di Carlo e Alice), facendoli diventare gli unici fumetti che avesse mai letto.
Mio padre che mi fissava stralunato quando gli dicevo “Ma lo sai che sei nato lo stesso giorno di Tex?” chiedendosi di cosa stessi parlando.
Mio padre, che ci ha lasciato oggi, cinque anni fa.

Dedicato a Elio Gremignai
(30 settembre 1930 – 2 gennaio 2020)

IL MONDO DI ANDY CAPP
Gazzetta dello Sport
190 uscite settimanali previste
26 agosto 2022 – in corso

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