Da grande appassionato di rugby (come testimoniato dalle mie divagazioni sugli All Blacks all’inizio di un vecchio articolo riguardante la BD Jonathan nella rubrica L’incompleto), aspettavo da qualche mese l’occasione di parlare di questo collaterale dedicato a uno dei miei sport preferiti: poi, però, le batoste subìte dagli Azzurri ai Mondiali autunnali in terra francese mi avevano fatto mettere in standby l’articolo, che avevo iniziato ad abbozzare appena recuperati questi 12 snelli brossurati sul mercato dell’usato…
L’avvento del nuovo allenatore Quesada in panchina e gli ottimi risultati ottenuti dal XV italiano nel Sei Nazioni in corso – la sconfitta onorevole con l’Inghilterra, il pareggio in Francia (con addirittura la possibilità di vincere a tempo scaduto sfumata per un pelo) e l’entusiasmante vittoria con la Scozia – mi hanno fatto rompere gli indugi: e quindi eccomi qui a commentare l’iniziativa che abbinava fumetto umoristico e sport, pubblicata dal Corriere dello Sport-Stadio insieme a Tuttosport nel 2017, in concomitanza con il Sei Nazioni di quell’anno.
Les Rugbymen è una serie francese, iniziata nel 2005 e ancora in corso (a febbraio 2024 è uscito il 22° numero), che rientra appieno in quelle collane di cui ho parlato nell’articolo Gag a gogò, in cui passavo velocemente in rassegna alcune bandes dessinées umoristiche basate su tavole autoconclusive “consacrate a una categoria”: professori, infermerie, meccanici, bionde, celerini… I testi di BéKa e i grotteschi disegni di Poupard mettono bonariamente alla berlina i luoghi comuni del rugby raccontando le (dis)avventure dello squinternato team del Paillar Athletic Club. Nessuno viene risparmiato: allenatore, dirigenti, tifosi e soprattutto i giocatori, spesso raffigurati come tipi imbranati e rozzi, poco svegli (eufemismo), pronti solo ad abbuffarsi e ubriacarsi nel mitico terzo tempo, in una serie interminabile ma spassosissima di gag, tra cui rientra appieno la parodia – anche linguistica: “io e mia muoglie cerchiamou…” – del raffinato e detestato tifoso inglese. La serie ha avuto talmente successo da dare il via anche a una sorta di prequel, intitolato Les petits Rugbymen, in cui i giocatori del Paillar vengono mostrati da piccoli, protagonisti di alcuni racconti per ragazzi.
Il collaterale del Corriere dello Sport non si limita a ristampare dodici albi della serie francese, bensì parte da un albo speciale – datato 2015 – incentrato sul Sei Nazioni: infatti, alle pagine dedicate alle gag affianca una ventina di pagine in cui descrive le nazioni partecipanti a questo storico torneo, le regole del gioco (spesso poco comprensibili al grande pubblico) e il modo in cui la gestualità dell’arbitro indica i vari tipi di falli commessi. L’aspetto “didattico” continua negli albi successivi, in cui vengono via via descritte le varie tipologie di giocatori, le modalità con cui può essere giocato il pallone, la preparazione della mischia e di altre fasi eccetera eccetera – con l’aggiunta di aforismi e battute sul rugby, tra cui “Il vero spirito del rugby: due tempi di riscaldamento per prepararsi ad un grande terzo tempo” (pronunciata da Claudio Bisio nel film Asini).
Da traduttore, non posso fare a meno di segnalare il gran tour de force sostenuto dal team, guidato da Catia Lattanzi, che ha dovuto rendere in italiano i termini tecnici del rugby, i frequenti doppi sensi delle – spesso – grevi battute dei protagonisti e la valanga di parole in argot, oltre a dover rispecchiare parodisticamente, come dicevamo prima, la pronuncia dei tifosi inglesi. Particolarmente azzeccata la trasposizione di alcuni titoli degli albi, quando non restano aderenti all’originale (come nel caso, ad esempio, di “Domenica prossima si gioca di sabato” o “Si parte in quarta e poi si accelera”): la chicca è rappresentata dal quarto albo, “Non siamo venuti qui a pettinare le bambole”, geniale interpretazione di “On n’est pas venus pour être là!” – traducibile letteralmente, grosso modo, in “Non siamo mica venuti per niente!”
In definitiva, un collaterale che consiglio soprattutto a chi è un po’ digiuno di rugby: in un colpo solo, oltre a farsi quattro grasse risate, potrà imparare qualcosa in più di questo sport e ritrovarsi a fare il tifo, dalla prossima partita, apprezzando di più il gioco grazie ad una maggiore conoscenza delle sue regole.
PS: il Sei Nazioni di quest’anno è poi finito ulteriormente in gloria, con la vittoria in Galles 🙂
RUGBYMEN
Corriere dello Sport
12 uscite settimanali
4 febbraio 2017 – 22 aprile 2017