In quelle autentiche miniere di informazioni, spesso rare o anche solo curiose, che sono i due volumi Tutto Bonelli di cui ho parlato qui (Gli anni d’oro) e qui (L’era moderna), avevo trovato tra l’altro una notizia relativa ad un “sondaggio dimenticato” riguardante Tex. Si tratta – come si può leggere nell’apposito trafiletto apparso a pagina 304 del volume Anni d’oro – del “primo «Referendum su Tex» proposto dalla casa editrice; ad ogni lettore che rispondeva a tre domande sul personaggio e sulle sue avventure veniva inviato, in omaggio, un portachiavi con l’immagine del Ranger a cavallo”. Il referendum era stato pubblicato sul numero 65, Ai ferri corti, apparso in edicola a marzo 1965 e i risultati vennero pubblicati appena due mesi dopo (anche se il trafiletto contiene un refuso, in quanto indica “maggio 1966”), sul numero 67 Mano Gialla.
Inutile dire che questa notizia aveva subito suscitato il mio interesse: un sondaggio texiano apparso addirittura sette anni prima di un altro “sondaggio dimenticato” in cui mi ero imbattuto nei miei articoli, quello dedicato a Zagor nel 1972!
Da subito, avevo notato un paio di particolari piuttosto curiosi:
1) La tempistica, estremamente “ristretta”: domande proposte a marzo, risultati pubblicati SOLO due mesi dopo… meno della metà dei cinque mesi tra domande e risultati per Zagor nel 1972, ma soprattutto un battito di ciglia pensando ai VENTI mesi dopo i quali apparvero i risultati per i sondaggi bonelliani del 1981!
2) La natura del premio offerto ai partecipanti: si trattava, come spiegato nel volume Tutto Bonelli, di un portachiavi – esattamente lo stesso oggetto ricevuto dai partecipanti del 1981 (nel 1972, invece, gli Zagoriani avevano ricevuto una copia del n° 84 a colori).
Perché non ho parlato prima di questo sondaggio? Beh, perché fino a pochi giorni fa non avevo ancora trovato gli albi originali su cui era apparso, in modo da scoprire quali erano le “tre domande sul personaggio” e quali erano stati i risultati. Ci sono riuscito grazie all’aiuto fondamentale di un Texiano di ferro, il redattore uBicciotto Massimo Cappelli, che mi ha fornito la necessaria documentazione iconografica. E qui… sono iniziate le sorprese.
Innanzitutto, le domande che erano solo tre, come dicevamo. Per la precisione (inclusi neretto e forma arzigogolata), chiedevano di indicare:
A) I pregi ed i difetti dei racconti di Tex…
B) Qualcuno degli episodi che vi hanno maggiormente divertiti e quelli che invece vi sono sembrati meno interessanti…
C) I personaggi che (oltre a Tex naturalmente) vi sono più simpatici.
La chiusura del comunicato, da parte sua, chiariva la tempistica così ristretta di cui parlavo prima: il portachiavi sarebbe stato inviato a tutti coloro che avrebbero inviato una lettera “entro il giorno 30 del corrente mese”. Quindi un numero di partecipanti giocoforza limitato, rispetto ai 17.000 che avrebbero partecipato sedici anni dopo.
A questo punto è cresciuta ulteriormente la mia curiosità, non tanto per gli eventuali pregi e difetti segnalati, quanto per le storie preferite dai lettori e quelle meno amate – oltre ai personaggi preferiti…
Quando Massimo mi ha inviato la pagina con i risultati, però, sono rimasto di stucco. Come potete constatare voi stessi, dopo i consueti ringraziamenti di rito e il solito accenno alla “partecipazione dei lettori [che] è stata superiore ad ogni nostra previsione” (ma senza quantificare assolutamente il numero di tali partecipanti), buona parte del comunicato era dedicato alla richiesta rivolta ai lettori sbadati che avevano “tralasciato di segnalare il loro indirizzo o addirittura il loro nome” (…) e quindi non potevano ricevere l’omaggio se non avessero scritto nuovamente (…).
E i risultati? Beh… semplicemente, non c’erano. “Ogni parere, ogni suggerimento sono stati rigorosamente registrati e, anche se, naturalmente, non sarà possibile realizzare i particolari desideri dei singoli, cercheremo di uniformare i futuri numeri di TEX alle indicazioni espresse dalla media dei lettori”.
Punto. Una dichiarazione d’intenti nobilissima, ma onestamente deludente: nessun riferimento ai pregi o ai difetti indicati dai lettori, nessuna graduatoria delle storie preferite o di quelle meno amate, niente di niente… non se ne faceva il minimo cenno.
Andava meglio per i personaggi preferiti: nessuna graduatoria neanche in questo caso, beninteso, ma quanto meno il paragrafo finale del comunicato faceva qualche promessa, affermando che sarebbero riapparsi in scena Lilith (sic), Pat, Gros-Jean e Montales, “personaggi che hanno sollevato una enorme corrente di simpatia” (…). Ed è vero che Gianluigi Bonelli, negli anni successivi, ha scritto varie storie – sempre affiancato dal creatore grafico del personaggio, Aurelio Galleppini – in cui tornavano tali personaggi, ma la tempistica di questi ritorni si è talvolta prolungata notevolmente. Vediamo nel dettaglio:
– Iniziamo dalla “rievocazione dello sconosciuto passato di Tex”: la storia intitolata – appunto – Il passato di Tex apparve negli albi a striscia 24-29 della Serie XXXV Cobra, tra maggio e giugno 1966 (la storia venne poi ristampata negli albi mensili 83-85).
– Per Pat e Gros-Jean i lettori dovettero attendere gli albi mensili inediti, visto che erano nel cast del n° 100 Supertex (febbraio 1969, quasi quattro anni dopo).
– Il racconto della tragica fine di Lilyth arrivò pochi mesi dopo, nel classico Il giuramento (albi 103-106).
– Il povero Montales, invece (che, nel n° 100 ambientato in Messico, sarebbe sicuramente stato meno incongruo della giubba rossa canadese Jim Brandon…), tornò soltanto – con Pat come guest star – nel n° 137, ben SETTE anni dopo il “sondaggio dimenticato” in cui si prometteva la sua ricomparsa…
Come dite? Gros-Jean era già riapparso nella storia dei “Russi in Alaska”, albi 75-76? Sì, è vero, ma la versione originale di tale storia era iniziata (con il titolo La freccia nera) nell’albo a striscia 25 della Serie XXXIV Pueblo, pubblicata il 9 agosto 1965… Resta quindi un dubbio: GLB aveva seguìto immediatamente i suggerimenti dei partecipanti al sondaggio, oppure quella storia era già in lavorazione? Impossibile dire con certezza quale delle due ipotesi sia quella giusta, ma ci piace pensare che gli autori abbiano voluto premiare i lettori sfornando a tamburo battente la storia con il gigantesco métis canadese… e pazienza se non sapremo mai quali erano le storie preferiti dagli appassionati di sessant’anni fa.
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