Cinquemila chilometri al secondo è un fumetto incredibile, dal tocco evanescente.
Ambientandolo in epoca contemporanea, Fior esplora le condizioni umane attraverso pochi ma calibrati personaggi atti a vivere attraverso vicissitudini che li porteranno a confrontarsi tra loro nel corso del tempo.
Piero, Lucia e il loro amico Nicola. Un delicato graphic novel dei sentimenti, narrato con i colori ora sommessi ora accesi di Manuele Fior: il ritratto di una generazione precaria anche negli affetti, sospesa tra il desiderio di fuga e la nostalgia delle proprie radici.
Cinquemila chilometri sono la distanza che separa Piero e Lucia, agli antipodi del loro amore, una distanza siderale cosparsa di intimi ricordi, di narrazioni sognate, di incontri fugaci.
Distanza che verrà pian piano colmata, lasciata andare dalle volontà dei due personaggi in questione.
La bravura di Fior nel descrivere gli atti amorosi ha del meraviglioso. Non solo perché riesce a portare il lettore nelle situazioni appena descritte – facendo sì che il cuore inizi a pulsare per motivi che non ti spieghi – e sentire il corpo dei due amanti strisciare davanti ai tuoi occhi senza che tu, lettore, ne abbia minimamente percepito il sentore.
Raccontare con l’ausilio delle sole immagini è difficile: Fior ci riesce con raffinatezza e semplicità, un po’ come lo fa Bastien Vivès ne Il gusto del cloro. Due opere dal sapore retrò e dal tratto inconfondibile nel saper tratteggiare temi come l’amore, ma senza cadere mai nel banale e nei cliché che spesso lo accompagnano.
Presente e passato sono una dicotomia indissolubile, dove l’uno è parte integrante dell’altro, ma non nel concetto di tempo, bensì di una manifestazione della rappresentazione della realtà.
La struttura grafica è una gioia per lo sguardo, una docile e riflessiva visione di un mondo che ci appartiene. Fior è capace di giocare con il colore con l’ingenuità di un bambino, arrivando però a raccontare e dimostrare che il calore, la luce, le atmosfere che rappresenta sono reali, tangibili – da uomo maturo.
Nei suoi disegni c’è la storia dell’arte, rimandi su rimandi ad artisti che molto probabilmente lo hanno accompagnato lungo la sua vita.
Opera dal calibro de L’intervista, altra sua memorabile esperienza nel mondo del fumetto, Cinquemila chilometri al secondo è una suite aperta, corale e vivace, che si è aggiudicata – tra l’altro – il Gran Guinigi di Lucca Comics e il Fauve d’Or del Festival Internazionale di Angoulême.