Alla fine della scorso decennio la Sergio Bonelli Editore, a caccia di nuove strategie per fronteggiare la ormai annosa crisi del fumetto popolare, decise di ripresentare nelle edicole italiane alcuni suoi storici personaggi, le cui collane erano state chiuse qualche anno prima. Riapparvero così in rapida successione – in un revival inaspettato per tutti i lettori – le nuove avventure di Mister No, Napoleone, Legs Weaver e, qualche tempo dopo, Nick Raider.
A ottenere un buon riscontro di pubblico fu sicuramente dal luglio 2019 la miniserie in 4 numeri dedicata a Ned Ellis denominata il Ritorno, cui seguirono tre ulteriori albi con Guerre Apache a partire da ottobre 2023.
Magico Vento, personaggio creato nel 1997 da Gianfranco Manfredi (recentemente scomparso) realizzando una felice commistione tra western, horror e ricostruzione storica, fu all’epoca il capofila di una vera e propria rinascita bonelliana, con l’esordio di numerosi personaggi – alcuni tra i quali, come Julia e Dampyr, ancora oggi presenti nelle edicole. Le avventure dello sciamano bianco dei Sioux avevano terminato la loro corsa nel 2010, con il trasferimento di gran parte del parco disegnatori su Tex e l’uscita di numerosi progetti del suo creatore: Volto Nascosto, Shanghai Devil, Adam Wild e infine Cani Sciolti. Probabilmente proprio a causa degli impegni di Manfredi, si è sentito poco parlare di Magico Vento nei dieci anni intercorsi prima della pubblicazione di questa miniserie: giusto una ristampa a colori della Panini, Magico Vento Deluxe, uscita per soli 25 numeri e qualche sporadica apparizione nei collaterali allegati ai quotidiani.
Tale rimozione è curiosa, considerato che alcune delle avventure storico-fantastiche dello sciamano bianco avevano rappresentato il vertice qualitativo della produzione bonelliana di inizio millennio: ad esempio la Guerra delle Black Hills, giustamente riproposta dalla casa editrice in volume, poi seguìta da un altro brossurato, La danza degli spettri, dedicato ad alcune storie disegnate da Pasquale Frisenda.
Tale aspetto è testimoniato anche dalla presenza costante della collana di Magico Vento tra le storie migliori segnalate da uBC nei recenti Best of pubblicati sul sito.
Magico Vento-Il Ritorno, interamente realizzato da Manfredi e dal serbo Darko Perovic (con le splendide copertine di Corrado Mastantuono), riprende le avventure di Ned Ellis da dove si erano interrotte nel 1880, con Magico Vento ritiratosi in Messico insieme alla sua nuova compagna Estrella. La miniserie racconta le avventure del nostro eroe nel 1881, anno fondamentale per la storia del Far West, con lo scontro all’OK Corral di Tombstone.
La trama è presto riassunta: il giornalista Poe, avendo ricevuto un incarico dal generale Crook (preoccupato per eventuali ribellioni apache), si reca in Messico per chiedere l’aiuto del suo vecchio amico, ritiratosi a vivere nella tenuta agricola di Estrella con cui sta vivendo un momento di difficoltà.
Magico Vento ha perso i suoi poteri magici, ma ha una visione del suo vecchio e defunto maestro Sioux, Cavallo Zoppo, che lo avvisa del pericolo rappresentato dal Serpente, emanazione del male. Tornati negli Stati Uniti, i due fanno la conoscenza dei fratelli Earp, cacciatori di taglie diretti a Tucson, dove Magico Vento – ricercato – si nasconde sotto l’identità di Shado, mentre il passaggio della Cometa di Halley sembra presagire la fine del mondo. Magico Vento si unisce alle forze apache di Geronimo, ritrovando la sciamana Lozen e conoscendo il Sognatore, il giovane Nochedelklinne che presagisce la futura vittoria degli apache sull’esercito americano grazie al ritorno dei grandi capi morti. Il giovane è in realtà manovrato da Mingus, agente indiano corrotto, che spera di aumentare i suoi profitti con lo scoppio del conflitto tra Apache e esercito. Gli Apache riescono a resistere all’esercito americano, mentre Magico Vento partecipa al celebre scontro all’Ok Corral sconfiggendo definitivamente Mingus, incarnazione del Serpente, e decidendo di rimanere con Lozen.
La miniserie è interamente disegnata da Darko Perovic, maestro dal tratto realistico che rende alla perfezione le calde atmosfere polverose del sud-ovest americano.
L’artista serbo realizza delle tavole intere molto evocative, e anche un gran numero di pagine contenenti scene dinamiche con scontri e sparatorie.
La sensazione generale è stata proprio quella di aver ritrovato un vecchio amico: Manfredi come di consueto si è rivelato un maestro nell’alternare la ricostruzione storica più accurata a eventi fantastici, condendo tutto con una classica storia western, tra il passaggio della cometa di Halley, poteri magici, complotti politici, capi apache e soldati blu. Il ritmo, le atmosfere, i dialoghi sono stati quelli consueti e al lettore è proprio sembrato che le avventure di Magico Vento non si siano mai interrotte.