Torna la sotto-rubrica I maestri di uBC, con un doveroso omaggio a René Goscinny, il creatore – insieme al disegnatore Albert Uderzo – del fumetto francese più conosciuto al mondo e, al contempo, più “100% francese”: Asterix.
Confinare Goscinny soltanto all’irriducibile Gallo sarebbe però riduttivo, tenendo conto della sua sterminata produzione fumettistica e del contributo (anche direttivo / organizzativo) dato alla rivista Pilote, vera e propria palestra di molti fumettisti che hanno reso “adulta” la BD. Naturalmente, anche in questa occasione vale la solita avvertenza: questa scheda non ha alcuna pretesa di esaustività, ma vuole soltanto fornire alcuni spunti ai lettori.
Nato a Parigi il 14 agosto 1926, Goscinny trascorre l’infanzia in Argentina, dove la sua famiglia di origine polacca si trasferisce nel 1928 per gli impegni del padre, ingegnere chimico. A 19 anni, parte alla conquista dell’America e, più precisamente, degli Studios Walt Disney senza riuscirci… in compenso, fa la conoscenza dei comics. Dopo aver incontrato Morris a New York, Charlier a Bruxelles e Uderzo a Parigi, nel 1951 inizia a dirigere l’ufficio parigino della World Press e a sfornare soggetti e sceneggiature per numerose BD (suo ad esempio il rilancio, su Lucky Luke, dei fratelli Dalton che il creatore Morris aveva messo da parte troppo alla svelta), oltre a scrivere articoli e racconti per quotidiani e riviste.
Nel 1956 finisce sulla lista nera di alcuni editori per aver redatto una sorta di carta dei diritti degli autori di fumetti; ciò lo indurrà, insieme ad altri autori, a fondare Pilote, primo periodico francese a fumetti su cui vedranno la nascita alcuni capolavori immortali a partire da Asterix, disegnato da Uderzo, che riscuote un successo gigantesco. Asterix trasforma lo stato della bande dessinée da quello di malattia infantile a quello di arte rispettabile, [rendendo] Pilote un laboratorio creativo in cui si sviluppa la nuova BD con Gotlib, Reiser, Cabu, Bretécher, Mandryka, Druillet, Tardi, Giraud, Mézières, F’Murr, Fred, Bilal eccetera.
Nel 1974 crea gli Studios Idéfix, dove viene realizzato il lungometraggio animato Le dodici fatiche di Asterix e viene portato a compimento il vecchio sogno di trent’anni prima, quando era sbarcato alla corte di Walt Disney: produrre cartoni animati in completa indipendenza. Il film esce nel 1976, in concomitanza con Obélix et compagnie (il 23° albo della serie, dalla tiratura record di 1.300.000 copie), ma non avrà il successo sperato provocando un vero e proprio disastro finanziario.
L’insuccesso delle Fatiche non interrompe tuttavia i numerosi progetti del vulcanico Goscinny, nominato Cavaliere delle Arti e delle Lettere e deciso a produrre un secondo film, oltre a continuare a scrivere BD e soggetti per la TV. Purtroppo, un malore cardiaco non correttamente diagnosticato ne provoca la prematura scomparsa il 5 novembre 1977, a poco più di cinquant’anni d’età.
L’elenco di serie e personaggi creati o ripresi da Goscinny è consultabile in questa pagina. Qui di séguito mi limiterò a suggerire alcune delle sue serie che – secondo me – vale la pena leggere (o rileggere), anche se alcune di esse non sono facilmente reperibili nelle traduzioni italiane, spesso non organiche e/o risalenti a molti decenni fa. L’indicazione degli anni si riferisce alla pubblicazione sotto forma di albo cartonato del volume descritto nel relativo paragrafo.
1957: Lucky Luke. Goscinny debutta con questo volume (il 9° della serie) nella saga creata da Morris, per la quale diventerà l’unico sceneggiatore fino al n° 46, rilanciando in particolare i fratelli Dalton. La serie (continuata poi da altri autori) riscuote un enorme successo anche all’estero, superando i 70 albi e dando il via anche a vari spin-off. In Italia è stata pubblicata da più editori fin dalla fine degli anni ’60 ed è apparsa – in due versioni diverse – come collaterale della Gazzetta dello Sport tra il 2013 e il 2017.
1959: Modeste et Pompon. Insieme ad altri sceneggiatori, Goscinny affianca André Franquin per alcune tavole di questo albo (il 2° della serie) e di altri successivi. I cartonati ristampano le storie molto simpatiche create dal grande Franquin nel 1955 per il periodico Tintin, in cui viene rilanciata la “gag in un’unica tavola” che era caduta in disuso e diventerà invece, negli anni successivi, una procedura adottata per moltissime BD dedicate al pubblico più giovane (come descritto in questo articolo). In Italia alcuni episodi vengono pubblicati dal Corriere dei Piccoli.
1960: Le petit Nicolas. Serie umoristica disegnata da Sempé e pubblicata sulla rivista belga Le Moustique, poi raccolta in 14 volumi – molti dei quali editi negli anni Duemila grazie alla figlia di Goscinny, Anne, che aveva assemblato il materiale inedito scritto dal padre. Il personaggio del piccolo Nicolas è diventato negli anni un classico della letteratura per l’infanzia, in Francia e anche all’estero, grazie anche al film Il piccolo Nicolas e i suoi genitori del 2009.
1961: Astérix. Con questo primo volume, che ristampa le storie pubblicate su Pilote a partire dal 1959, inizia la saga degli indimenticabili abitanti di un piccolo villaggio gallico che riesce a tener testa alle legioni di Giulio Cesare grazie ad una pozione magica. Goscinny scrive i primi 23 albi; dopo la sua scomparsa, il disegnatore e co-creatore della saga Albert Uderzo ne realizza un’altra decina, sostituito poi – alla sua scomparsa – da altri autori. A ottobre 2023 è uscito il 40° albo della serie. Un successo enorme: traduzioni in tutto il mondo, cartoni animati, numerosi film con attori in carne e ossa… Più volte ristampato in Italia, incluse le due versioni del Gruppo RCS datate 2015 e 2019.
1961: Oumpah-Pah. Tre soli albi, sempre in coppia con Uderzo, che sono però bastati a far entrare il protagonista nell’immaginario collettivo. Oumpah-Pah, creato nel 1958 sulle pagine della rivista Tintin, è un gigantesco indiano nell’America del Seicento colonizzata dai Francesi [e] fa parte della tribù degli Shavashavah. In Italia è stato pubblicato dal Corriere dei Piccoli a fine anni ’60, dal Messaggero dei ragazzi nel 1984-1985 e, in volume, da Mondadori a fine anni ’90.
1961: Spaghetti. Serie umoristica disegnata da Dino Attanasio, che poi sceneggerà anche alcuni albi alternandosi con altri autori dopo il passaggio di Goscinny ad altri progetti. Si tratta di un altro fumetto pubblicato inizialmente su Tintin (dal 1957), il cui protagonista è l’elegante signor Spaghetti, bonaria macchietta – “baffetto siciilano” compreso – degli italiani che parlano francese con uno spiccato accento, come d’altronde suo cugino che si chiama (altrettanto programmaticamente) Prosciutto. Le avventure, naturalmente, ruotano soprattutto intorno al cibo con gag molto divertenti. In Italia non è mai stato pubblicato.
1966: Iznogoud. Le divertentissime avventure del malvagio Gran Visir di Bagdad, che trama contro il califfo Haroun El Poussah. Disegnata da Tabary (anche sceneggiatore, insieme ad Alain Buhrel, dopo la scomparsa di Goscinny), la serie ruota intorno al malvagio protagonista (il suo nome si pronuncia come l’inglese “It’s no good”) e i suoi tentativi – sempre frustrati – di diventare califfo. Pubblicato più volte in Italia, anche se non in modo organico, da Messaggero dei Ragazzi, Giornalino, Avventuroso e anche sulla seconda serie della rivista bonelliana Pilot.
1972: Idéfix. Sedici libri illustrati in soli tre anni per questo spin-off di Asterix (Uderzo ne realizzerà poi altri due nel 1982), rivolto esplicitamente ai bambini, in cui il cagnolino di Obelix affronta varie avventure non collegate alla serie principale. In Italia, i primi sei numeri sono stati raccolti in un cofanetto pubblicato da Arnoldo Mondadori Editore nel 1974.
Le citazioni in corsivo sono tratte dal sito Bédéthèque e dal libro di Mauro Giordani Alla scoperta della bande dessinée. Cento anni di fumetto franco-belga (Alessandro Editore).
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