Luca Enoch l’aveva dichiarato subito! Nell’autunno del 2019, quando vennero annunciati i team-up tra i personaggi della Sergio Bonelli Editore e dell’americana DC Comics, ammise, probabilmente con un certo rammarico, che Dragonero non era tra i personaggi coinvolti, ma che loro (intesi come Enoch e Stefano Vietti, i creatori della serie) erano pronti – e accompagnò questa dichiarazione d’intenti con una splendida illustrazione di Batman, descritto come il primo Tecnocrate.

Evidentemente qualcuno in Bonelli ha raccolto prontamente la disponibilità dell’autore milanese… e quindi, dopo aver visto all’opera le curiose accoppiate tra Zagor e Flash, Nathan Never e la Justice League e Dylan Dog e Batman, tocca al cacciatore di draghi Ian Aranill cimentarsi in un team-up eccezionale con nientepopodimeno che Conan, il Barbaro. L’eroe heroic fantasy creato negli anni Trenta dallo scrittore statunitense Robert E. Howard ha avuto diverse trasposizioni fumettistiche a partire dagli anni Settanta (grazie alle case editrici americane Marvel e Dark Horse) e anche ad alcune europee, quando i diritti divennero di pubblico dominio, tra cui la francese Glénat, con le avventure tradotte in Italia dalla Star Comics. Celeberrime anche le versioni cinematografiche degli anni Ottanta, grazie alla regia di John Milius e all’interpretazione di Arnold Scharwzenegger
La CPI – Conan Properties International – detiene i diritti sulle opere di Robert E. Howard e ha gestito negli anni il personaggio in maniera differente, affidando la realizzazione delle storie a fumetti alle realtà editoriali più convincenti. In Italia, alla fine dello scorso millennio, la Marvel Italia lanciò la collana Conan il Conquistatore, con storie tra gli altri di Ade Capone e disegni anche di Simone Bianchi e Pino Rinaldi, che rimase però un esperimento limitato nel tempo. Attualmente lo sfruttamento del personaggio a fumetti è gestito dalla britannica Titan Comics, che si è accordata con la Sergio Bonelli Editore per l’incontro tra il Barbaro della Cimmeria e l’impavido Ian Aranill, cacciatore di draghi.

La storia è stata affidata ovviamente ai due ideatori di Dragonero, Enoch & Vietti, che hanno scritto in coppia la storia composta da un prologo e da 6 brevi capitoli (ideali per un’eventuale versione in comic book), per le matite di Lorenzo Nuti, ottimo disegnatore il cui tratto evocativo forse si perde un po’ con il colore. L’intrigante prologo è stato pubblicato in due edizioni a ottobre 2022, in uno smilzo albetto bonelliano e in una raffinata Artist Edition, con tanto di copertina dell’illustratore Paolo Barbieri. L’intera miniserie è composta da 3 albi da 66 tavole, in cui oltre al racconto principale, Le Gemme di Aquilonia, sono inserite in appendice degli estratti dalla prima avventura di Dragonero (probabilmente per presentare la serie ai possibili nuovi acquirenti attratti dal team-up) e da due racconti brevi di Conan.
Come è consueto in questo genere di incontri, non ci sono espliciti riferimenti alla continuity dei personaggi; la storia è imperniata sull’azione, lasciando poco spazio all’introspezione e ai rapporti tra i due eroi, che paiono non stimarsi particolarmente. Conan si ritrova nel mondo di Dragonero all’inseguimento di un misterioso drago che si è impadronito di alcune gemme magiche, vede i suoi compagni d’armi massacrati dagli Algenti, classici avversari di Ian Aranill, e i due dopo qualche incertezza decidono di collaborare per recuperare le gemme ed evitare il collasso delle loro rispettive realtà.

I due eroi combattono insieme in entrambi i mondi, l’Erondar di Dragonero, con le sue due lune, e i regni hyboriani di Conan, affrontando draghi senzienti, viverne selvagge, mostri trasformati dal potere delle gemme. L’azione è incentrata esclusivamente sui due protagonisti: ai consueti compagni d’avventura di Dragonero è riservata poco più che una comparsata. Conan e Dragonero sono rappresentanti di due generi narrativi in parte diversi, il fantasy a tutto tondo e molto avventuroso di Ian Aranill e quello heroic di Conan, con differenti concezioni della magia.
Tra i due personaggi forse se la cava meglio il Barbaro che, nonostante il carattere solitario e l’abitudine a cavarsela da solo, è solito fare squadra con personaggi di qualsiasi tipo: infatti, nella sua storia editoriale, ha incontrato vari supereroi Marvel ma anche Wonder Woman, l’amazzone della DC comics. Da parte sua, Ian ha incrociato la sua spada con Zagor, in due albi speciali non troppo riusciti.

Dal punto di vista grafico, Conan ha avuto negli anni svariate interpretazioni, dal segno elegante di Barry Windsor Smith alla potenza espressa da John Buscema (giusto per segnalare i primi artisti che si sono occupati del Cimmero). Non deve essere stato semplice per il disegnatore Lorenzo Nuti arrivare a definire il personaggio, ma la resa definitiva della storia è comunque riuscita, pur considerando che le sue storie precedenti di Dragonero si erano segnalate proprio per l’uso del tratteggio e per il bilanciamento dei neri, tutti aspetti che risaltano meno con la colorazione (eseguita dallo stesso Nuti). Alcune tavole sono comunque molto spettacolari, specialmente quelle d’azione.
In definitiva, un incontro riuscito tra i due eroi fantasy in una storia che si legge piacevolmente, pur restando lontani dalle vette narrative che entrambi i personaggi hanno toccato in passato.