Guida completa alle storie di Zagor dopo Nolitta (dal n.183 al n.700)

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L’ultimo albo che Guido Nolitta, creatore letterario di Zagor nel 1961, ha scritto per la serie regolare dello Spirito con la Scure risale al settembre 1980 (n.182). Questa guida sintetica a quello che è successo al personaggio in séguito è rivolta agli ex-lettori che ricordano con affetto le storie nolittiane (soprattutto quelle della cosiddetta Golden Age) e che ad un certo punto hanno smesso di leggerlo. Per la sintesi dei contenuti delle storie in ordine cronologico si rinvia agli articoli dedicati alle singole centurie, raggiungibili cliccando sui titoli dei paragrafi. L’esposizione di questa guida segue invece un approccio per sceneggiatore e tematica, con l’inserimento di alcune considerazioni qualitative extra, volutamente omesse nei corposi pezzi originali (la cui natura è esclusivamente divulgativa).

DAL N.183 AL N.300
Dopo una storia di Giorgio Pezzin (n.183-184) che arricchisce la compagnia di guitti dei Sullivan del pugile Rocky Thorpe, i mesi dell’immediato “dopo Nolitta” vedono in particolare spolvero Tiziano Sclavi. Con i n.184-186 il futuro creatore di Dylan Dog esordisce sulla serie, diventandone dapprima il principale autore per una ventina di numeri e in séguito (al fianco di Decio Canzio) il curatore. Sclavi, in particolare, firma la prima storia puramente fantasy di Zagor (n.194-196), ambientata nel mondo parallelo di Golnor, e introduce nuovi personaggi come il bellicoso Akenat, capo dei Wyandot (n.191-194), il bizzarro supercriminale Thunderman (n.196-198), il guerriero Lupo Solitario (n.198-199) e il diabolico stregone Devil Mask (n.201-203). Sclavi scrive anche il n.200, in cui Digging Bill coinvolge Zagor e Cico nella ricerca di un tesoro maledetto.

In quel periodo è ancora attivo sulla serie, occasionalmente, anche Alfredo Castelli, che riporta in scena per la prima volta due celebri supernemici nolittiani come il vampiro Bela Rakosi (n.186-189) e Supermike (n.226-229), due storie agli antipodi nelle preferenze dei lettori (tanto amata la prima per atmosfere e sviluppi, quanto detestata la seconda per lo stravolgimento apportato a Supermike). Castelli inventa inoltre il Tessitore (n.205-209), un misterioso cospiratore che vuole destabilizzare l’ordine mondiale.

Con i n.203-205 esordisce sulla serie Marcello Toninelli, il principale autore zagoriano tra il 1982 e il 1993. Tra le sue nuove creazioni primeggiano il criminale mutante Skull (n.217-219), il gelido Pequot (n.212-214 e n.255-258), il terzetto composto dall’aristocratico “Beau” Whyndam, sua moglie Kee-Noah e il trapper russo Bezukoff (n.231-234 e n.260-261), e Bing Batterton (n.261-263), cugino e socio del detective Bat Batterton, mentre tra gli scenari aggiunti va menzionata la terrificante “Terra-da-cui-non-si-torna” (n.241-243). Toninelli ripesca anche alcuni nemici “minori” di Zagor come Bimbo Sullivan (n.203-205), One Eyed Jack (n.212-214), Timber Bill (n.219-221), Eskimo (n.224-226) e Olaf Botegosky (n.236-237). Dal 1988 Toninelli tiene inoltre a battesimo la prima pubblicazione fuoriserie dedicata al protagonista (lo Speciale). Tra gli altri meriti che Toninelli può vantare ci sono il rilancio dell’avvocato cherokee Satko (n.219-221 e Speciale n.1), la “promozione” di Ramath il fakiro a protagonista anche in assenza del Capitano Fishleg (n.271-273) e il primo impiego dei continenti perduti (Speciale n.3): tutti elementi notevolmente sviluppati dagli autori successivi.

Tra gli sceneggiatori che, occasionalmente, si sono affacciati su Zagor in questo periodo va ricordato Daniele Nicolai, a cui si deve il primo ritorno di Kandrax il druido (n.248-251), in verità poco incisivo, e l’inedito Robert Gray (n.251-253), scienziato folle e geniale.

È invece stato a lungo un autore regolare di Zagor, sebbene con un numero limitato di storie all’attivo, Ade Capone, le cui prime due avventure – di stampo fanta-horror (n.263-265, con il negromante Stephan e n.289-291, con una minaccia aliena) – sono spesso menzionate tra le più amate in assoluto dai lettori.

In mezzo ad anni di episodi autonomi senza una vera rotta piomba, come un fulmine a ciel sereno, l’apocalittico e controverso ritorno di Hellingen concepito da Tiziano Sclavi nel 1988 (n.275-280), per la prima volta ai testi di Zagor dopo la nascita di Dylan Dog, in cui lo Spirito con la Scure viene trasportato dalla sua nemesi in una realtà da incubo dove la sua missione di pacificazione fallisce. Una storia amata e odiata dai lettori come nessun’altra. Sclavi si congeda dal personaggio scrivendo due anni dopo il primo speciale post nolittiano di Cico.

Nel luglio 1990 esce il n.300, firmato da Toninelli, in cui l’autore rielabora tematiche ricorrenti della sua collaborazione (indiani bellicosi, mercanti di armi e di whisky) nell’insolita cornice di una competizione sportiva.

DAL N.301 AL N.400
Dopo un semestre in cui brilla una sua storia di frontiera (n.303-304), Toninelli decide di lasciare Zagor. I lettori ne vengono informati da Sergio Bonelli nella rubrica postale del n.306 (gennaio 1991), e nei successivi tre anni si apre una fase transitoria in cui alle ultime storie di Toninelli si affiancano quelle dei nuovi autori, ma non mancano episodi firmati da ospiti occasionali.

Tra le storie finali di Toninelli sono da ricordare quella del passato del trapper Doc Lester (n.313-315), il battello dei misteri con i cugini Batterton e un’insolita parentesi “rosa” per Zagor (n.316-318) e l’eroica “sporca dozzina” (n.332-334) nella sua ultima avventura in assoluto.

Lo stesso Capone si prende una lunga pausa da Zagor, non prima di avere ideato lo stregone Diablar (n.307-310) e una miniera maledetta (n.325-327), mentre in quella che per molto tempo sarà la sua ultima storia (n.330-331) interviene ai testi, una tantum, Renato Queirolo, da qualche tempo curatore di Zagor. Ai testi si mette in luce anche Alessandro Russo, che tuttavia “sparisce dai radar” dopo avere firmato un episodio “giallo” (n.322-324).

Nel maggio 1991 esordiscono ai testi Mauro Boselli e Moreno Burattini, che si riveleranno i due più importanti autori zagoriani dei decenni successivi, nonché curatori della testata in ordine temporale (quella di Boselli viene ufficializzata nei crediti degli albi nel 1994). Sin dalla sua prima storia Boselli (Speciale n.4) introduce la guerra tra Bene e Male condotta dal divino Kiki Manito e dal demone Wendigo, poi sviluppata anche con lo Speciale n.8, mentre Burattini approda direttamente sulla serie regolare con i n.310-312 e sfrutta la sua verve umoristica dedicandosi ai nuovi Speciali di Cico. Per vedere Boselli sulla testata madre occorre attendere i n.334-336, in cui introduce l’atletico pittore Henry Summers e un nutrito cast di ricorrenti comprimari del minuscolo villaggio di Pleasant Point. Durante questa fase transitoria, che termina con il n.344, dei due autori vanno ricordate alcune storie universalmente apprezzate dai lettori: per Burattini lo Speciale n.5 con il segreto di Cristoforo Colombo, i n.318-320 con un’indagine in un’abbazia e i n.336-338 ambientati tra le nevi; per Boselli lo Speciale 6 che narra, in flashback, l’inizio dell’amicizia tra Zagor e Tonka.

Dal n.345 (aprile 1994) al n.375 (ottobre 1996) un ciclo fondamentale di episodi in trasferta, ribattezzato “seconda odissea americana” e scritto da Boselli e Burattini (con un contributo anche di Maurizio Colombo), rivitalizza la testata madre dandole un’importante linfa creativa per i decenni successivi. Nella saga sono recuperati alcuni comprimari storici caduti nel dimenticatoio come il capitano Fishleg e l’equipaggio della Golden Baby (n.345-348), Digging Bill, presente in tre episodi consecutivi (n.362-364, n.365, n.366-367), e Liberty Sam (n.368-369). Tra i personaggi inediti, tutti introdotti da Boselli, sono da menzionare l’ambizioso ed inconsueto criminale scozzese Nat Murdo (n.345-348, 348-350 e 353-354), il capitano Honest Joe (n.348-350 e n.350-352), i fratelli di sangue Lupo Grigio e Adam Crane (n.362-364) e ben due donne molto “intime” con Zagor: la giocatrice d’azzardo Gambit (n.366-367 e n.370-371) e l’ambigua sacerdotessa Marie Laveau (n.366-367). Il ciclo ha inoltre introdotto nuove tematiche che saranno sviluppate nel tempo, come l’eredità dei continenti perduti Mu e Atlantide (n.355-357) e le vicende storiche dei Cherokee di Satko (n.372-373), la tribù indiana che più si adattò allo stile di vita dei bianchi.

Dopo il ritorno a Darkwood, Boselli riporta in scena Hellingen (n.376-379), risorto grazie all’intervento di Wendigo ma che, dopo avere tradito il demone, viene da lui imprigionato per punizione nella dimensione del caos. Nell’episodio esordisce su Zagor la base governativa di Altrove, nata sulle pagine di Martin Mystère, di cui fanno parte i ricorrenti agenti Raven (alias Edgar Allan Poe), Jesse e Roberts.

Tra i n.386 e n.396 Zagor e Cico tornano in viaggio, in quattro episodi di Boselli e Burattini, tra il mare dei Sargassi, la Scozia, la Groenlandia e New York. Oltre al ritorno di Fishleg, della Golden Baby e di Virginia in due storie consecutive, questo ciclo introduce il tormentato cacciatore di mostri Andrew Cain, qui all’opera contro il Kraken (n.386-388), porta a compimento le vicende di Nat Murdo (n.389-391), segna una nuova tappa dei continenti perduti (n.392-394) nonché l’esordio del genio del crimine Mortimer (n.394-396), ideato da Burattini, che con il tempo diventerà il più importante supernemico post-nolittiano.

Rientrato a Darkwood, nei n.397-399 Boselli recupera il vampiro Bela Rakosi e lega alla sua saga due figure femminili: la sua acerrima nemica Ylenia Varga, introdotta per l’occasione e anch’essa vampira, e addirittura Frida Lang, la prima storica fiamma di Zagor.

Nel novembre 1998 esce il n.400, in cui Boselli fa rappacificare Zagor con la memoria di suo padre, che si macchiò di una strage di indiani.

DAL N.401 AL N.500
Tra i primi episodi della quinta centuria si distingue il ritorno di Mortimer (n.407-408), che arriva a Darkwood per vendicarsi di Zagor.

Nei n.411-414 le fazioni dei fratelli di sangue Lupo Grigio (Comanche) e Adam Crane (Texas Rangers) sono in guerra tra loro, con Zagor chiamato a scegliere da che parte stare, mentre con i n.415-416 lo Spirito con la Scure e Cico aiutano uno schiavo in fuga negli Stati del Sud.

Tra i n.417 e i n.426 i due amici e Digging Bill sono in trasferta in Africa, in quello che per chi scrive è il punto più alto del rilancio di Boselli e Burattini. Nel corso di quattro episodi sono introdotti il pirata Jean Lafitte (n.417-419 e n.425-426), sua figlia Denise (n.417-419, n.422-424 e n.425-426) e l’avventuriero Rodrigues Lobo (n.425-426), ma ricompaiono anche Andrew Cain, le cui vicende sono ora intrecciate a quelle dei continenti perduti (n.420-422), Marie Laveau, che infine si pente delle proprie azioni (422-424) e Liberty Sam (n.425-426).

Tornato sul continente americano, Zagor ritrova Guitar Jim in Messico (n.427-428) e Ylenia Varga su un’isola caraibica (n.429-430), dove le vicende della vampira prendono inattese svolte passionali.

Nei n.431-435 una lunga saga di Boselli arricchisce le storie del supernemico Kandrax di nuovi personaggi (Donn l’Oscuro e Nemain tra i cattivi, Morrigan e i guerrieri Fianna tra i buoni) e luoghi fantasy (la terra parallela di Erin). Con questa storia, nell’ottobre 2001, si conclude la fase iniziata con la seconda odissea americana, in cui per oltre sette anni le trasferte, le storie in continuity e i ritorni epocali hanno rappresentato la “regola” e le storie scollegate l’ “eccezione”. Al tempo stesso, Boselli inizia ad allontanarsi dalla serie: resterà curatore fino a tutto il 2006, ma con solo tre storie all’attivo nei successivi cinque anni.

Nel frattempo, con l’arrivo dei corposi Maxi nell’estate 2000, le testate fuoriserie iniziano un’inarrestabile proliferazione quantitativa che nel tempo le porterà anche a sorpassare la serie regolare quanto a pagine inedite annuali, segnando un inevitabile calo nella qualità media delle storie.

Alcuni elementi importanti della saga di Zagor vengono sviluppati pertanto anche negli extra: con lo Speciale 13 Burattini introduce l’iniziazione spirituale di un giovane Zagor al suo futuro da eroe da parte della sacerdotessa Shyer, mentre con il Maxi n.2 racconta la tragica vicenda storica della “Pista delle lacrime” dei Cherokee.

Tra i nuovi autori regolari chiamati a colmare il “vuoto” lasciato da Boselli, nel 2002 esordisce ai testi Jacopo Rauch (n.438-439), che progressivamente si affermerà come un apprezzato autore dello Zagor più nolittiano ma anche prosecutore delle trame boselliane, mentre l’anno seguente arriva il veterano Luigi Mignacco (n.451-452).

Con i n.444-446 Burattini fa scontrare Zagor con Dharma, giunta a Darkwood dall’India, in una storia che lega l’indimenticabile strega nolittiana al passato di Ramath il fakiro, mentre con i n.447-449 utilizza per la prima volta il dottor Metrevelic in avventure sovrannaturali senza vampiri e con i n.459-461 crea un sodalizio tra Mortimer e il Tessitore.

Dopo una celebrata avventura di Burattini nelle paludi della Florida tra galeotti evasi (n.465-468), dal n.469 al n.482 una nuova trasferta di Boselli e Burattini, in quattro episodi, introduce l’evoluzione finale della tematica dei continenti perduti, vale a dire la ricostruzione della “Chiave della conoscenza” che darà libero accesso a segreti ed armi di Atlantide. Le tappe più interessanti del viaggio si svolgono nella giungla dello Yucatan, dove rivediamo Jean e Denise Lafitte (n.474-478), e in Islanda, dove Zagor si reca insieme ad Honest Joe e al re vikingo Guthrum (n.479-482). Nel ciclo esordiscono inoltre l’archeologo inglese Dexter Green (il buono) e lo studioso tedesco Ludwig Richter (il cattivo), acerrimi avversari tra loro.

Con i n.485-487 Burattini introduce il ronin Takeda, samurai senza padrone che ha giurato di uccidere Zagor, e con il Maxi n.6 i cospiratori della “Loggia della Corona”, nemici delle democrazie. Nell’estate 2006 Boselli firma la sua ultima storia da curatore di Zagor con una lunga avventura (n.490-493) che sarà, per molto tempo, l’unica della serie illustrata da Alessandro Piccinelli, dieci anni dopo chiamato a succedere a Gallieno Ferri alle copertine.

Nella stessa estate, con i Marines del Maxi n.7, ritorna Ade Capone ai testi, mentre con i n.494-495 Rauch introduce con il facoltoso Harry Goldberg (un nuovo nemico) e con i n.496-499 Burattini ripropone il mutante Skull, accompagnato dalla figlia Sophie, anch’essa malvagia e dotata di poteri.

Nel marzo 2007 Burattini, fresco curatore di Zagor, firma il n.500, in cui lo Spirito con la Scure affronta il ritorno di un nemico nell’ombra, che si rivela essere Devil Mask.

DAL N.501 AL N.600
La prima metà della sesta centuria presenta storie scollegate tra loro, se si eccettua una mini-trasferta in due episodi consecutivi. Nel primo (n.521-524) Zagor è attirato ad Haiti da Mortimer, che lo coinvolge nel suo nuovo machiavellico piano e dove rivediamo Hammad l’egiziano e Guede Danseur. Nel secondo (n.525-527) Zagor è a New Orleans, dove Rauch inizia a portare avanti le trame vampiresche lasciate aperte da Boselli, chiudendo innanzitutto la tormentata passione di Ylenia Varga per un discendente del suo antico amore.

Tra gli altri episodi della prima metà della centuria vanno segnalate, per Burattini, la rivolta indiana del Maxi 8, il giallo alpinistico dei n.506-509, il ritorno di Robert Gray nei n.514-516, le donne bianche braccate dagli indiani nei n.517-518, Gambit condannata al capestro nei n.528-530, Metrevelic e i licantropi dei n.534-536, Zagor solo e ferito in uno scoglio deserto nei n.536-537, il ritorno della “Loggia della Corona” nel Maxi n.14, la discesa nell’Abisso Verde dei n.549-550 e l’introduzione della Congrega degli Sciamani senza Volto, da cui proveniva Devil Mask, nel n.551 celebrativo dei cinquant’anni di presenza di Zagor in edicola.

Capone riporta in auge le atmosfere oscure che caratterizzarono i suoi primi racconti con i n.501-503, ambientati in una valle misteriosa, e i n.519-521, in cui ripropone il negromante Stephan, mentre nel Maxi n.12 si dà alla Storia e alle tensioni di un’antica guerra tra Stati Uniti e Canada che covano ancora sotto la cenere.

Mignacco con il giustiziere mascherato Black Axe mette in seria difficoltà la leadership di Zagor nei confronti delle tribù di Darkwood (Maxi n.13), mentre Rauch (n.543-544) espande trame ispirate dai romanzi di Lovecraft a suo tempo introdotte da Boselli.

Dal n.552 (luglio 2011) al n.590 (settembre 2014) si svolge la più lunga trasferta della serie, in 39 albi e 14 episodi, nel corso dei quali Zagor e Cico percorrono in lungo e in largo tutto il Sudamerica, fino all’Antartide, dove si trova un’antichissima città di Atlantide. Con l’ “Odissea sudamericana” vengono infatti concluse le vicende della “Chiave della Conoscenza” dei continenti perduti e per l’occasione si rivede ai testi Mauro Boselli che, oltre a riproporre Andrew Cain (n.552-556), porta allo scontro finale Zagor, Dexter Green e Ludwig Richter (n.552-556 e n.586-588). Nel ciclo rivediamo anche alleati come Marie Laveau, che ora vive tra le Amazzoni (n.567-570), Rodrigues Lobo in due episodi brasiliani (n.570-572 e n.573-574) e Henry Summers (n.575-577) nella versione zagoriana del “Mondo perduto” di Conan Doyle. Gli episodi sono firmati da Boselli e Burattini (4 ciascuno), Mignacco (3) e Paolucci-Perniola, Rauch e Colombo-Giusfredi (1 ciascuno). La tematica atlantidea che ha fatto da collante all’intero ciclo, motivando tutte le tappe del lungo viaggio di Zagor, ha determinato probabilmente un calo delle vendite che ha portato, purtroppo, alla scelta editoriale di limitare al minimo essenziale le successive trasferte di Zagor. A parte questa miope conseguenza, il ciclo per chi scrive ha avuto una marcia in meno rispetto a quelli che lo hanno preceduto, non tanto per il tema atlantideo quanto per l’inserimento di “corpi estranei” legati alla continuity in avventure che avrebbero funzionato meglio senza, dovuti agli anni trascorsi tra la ripartenza (n.552-556) e la conclusione (n.586-588) delle vicende di Green e Richter, rimaste congelate nel mezzo. Nel corso della prima storia di questo lungo ciclo è morto Sergio Bonelli (1932-2011), alias Guido Nolitta, il creatore letterario di Zagor.

Nei fuoriserie ambientati a Darkwood esordisce ai testi Antonio Zamberletti (Speciale n.25) con una spietata banda criminale, si rivede Olaf Botegosky (Gigante 2, di Burattini), si scopre qualcosa di più sul passato della madre di Zagor (Gigante 3, di Burattini) e di Fishleg (Color 1, di Burattini-Rauch), si torna alla “Terra-da-cui-non-si-torna” (Maxi n.21, di Rauch) e viene introdotto Christopher, bambino dotato di poteri telepatici (Speciale 27, di Burattini-Bartoli).

Al rientro a Darkwood, Zagor trova ad attenderlo Mortimer (n.590-593), che per vendicarsi arriva a minacciare la vita degli amici dello Spirito con la Scure (tra cui Fishleg e Virginia), e poi una cruenta rivolta nel carcere di Hellgate (n.594-595, che segnano l’esordio ai testi di Samuel Marolla). Dopo una brillante reinterpretazione di Burattini del classico racconto di Richard Connell “The most Dangerous Game” (n.596-598), nel luglio 2015 esce il n.600, con cui Rauch fa tornare a Darkwood gli alieni Akkroniani, protagonisti dell’ultimo racconto di Zagor scritto da Nolitta.

DAL N.601 AL N.700
Il settimo ciclo centenario di Zagor segna una “rottura” con il passato, sia commerciale che contenutistica. Sono realizzati team-up di Zagor con altri “colleghi” bonelliani (il giovane Tex, Dragonero, Dylan Dog, Martin Mystère e Brad Barron), ma anche con il cantante Jovanotti e il supereroe Flash della DC Comics. Alcune storie inedite vengono inoltre concepite esclusivamente per librerie (in volumi di pregio) e fumetterie (nuove serie a striscia).

L’introduzione degli episodi brevi nelle collane fuoriserie da edicola porta ad una moltiplicazione del numero di nuove storie e degli autori coinvolti, nonché ad alcune miniserie dalle inconsuete tematiche e sceneggiature. Sulla serie regolare, invece, il veto alle trasferte lunghe determina un ciclo centenario piuttosto frammentato per contenuti, come non capitava più dalla terza centuria. Rispetto al passato c’è tuttavia una novità: la serializzazione di molte trame, con le vicende principali che rimangono in sospeso.

Quest’ultimo aspetto riguarda anche i supernemici. La prima storia della centuria (n.601-605), con il ritorno di Hellingen, ha un finale aperto che viene ripreso con i n.648-650: con questi numeri Burattini riporta lo scienziato ad agire sulla Terra, non prima di essersi vendicato di Wendigo.

Anche Rauch porta avanti le trame del vampiro Rakosi in due momenti: dapprima con i n.616-618, in cui il Barone rimane nell’ombra e beffa Zagor e Ylenia Varga imbarcandosi per l’Europa, e poi con i n.672-676, in cui lo Spirito con la Scure e i suoi alleati sono costretti a raggiungere Rakosi sui Carpazi per impedire che Frida si trasformi in una creatura della notte.

Kandrax fa invece una apparizione a sorpresa nei n.645-647 di Burattini, all’interno della seconda storia dei Servi di Cromm (una società segreta irlandese introdotta dall’autore nei n.621-622), per poi tornare appieno nei n.660-661, eccezionalmente scritti da Claudio Chiaverotti, che concepisce un soggetto tanto coraggioso quanto deludente nella sua realizzazione.

Un’altra peculiarità della centuria è la sottotrama “rosa” di Burattini riguardante Jenny (una delle ragazze di Pleasant Point), che scopriamo essere segretamente innamorata di Zagor (n.655-657). La vicenda assume particolare spessore nei n.677-679, in cui Jenny è la “bella in pericolo” nel nuovo ritorno di Mortimer, per poi concludersi tragicamente in una storia a dir poco atipica (n.685-686).

Burattini e Rauch, gli autori più rilevanti della centuria, hanno anche portato Zagor a scontrarsi con le figlie di due storici nemici: Sophie (figlia di Skull, n.655-657, di Burattini) e Nayana (figlia di Dharma, n.638-640, di Rauch). Tra le loro altre storie, sono meritevoli di segnalazione, per Burattini, il Maxi n.28 (saga dei Cherokee), il Maxi n.29 (vagamente ispirato a “Gangs of New York”) e i n.619-621 (ambientati tra i ghiacci della Terra di Baffin), mentre per Rauch i n.623-625 (con il ritorno di Takeda, che infine diventa amico di Zagor), il Color n.5 (l’ultimo episodio illustrato da Gallieno Ferri, il creatore grafico di Zagor, 1929-2016), i n.654-655 (con Zagor che si scontra con l’amico Winter Snake), i n.668-670 (con Guthrum) e i n.680-681 (filone “Lovecraft”).

Tra gli autori regolari della serie, Mignacco riporta Zagor nella terra fantasy di Golnor nei n.615 e nei n.682-684. L’autore si occupa anche del ritorno di Smirnoff (n.628-630), che collega alle vicende del Tessitore. Zamberletti, dal canto suo, si distingue con i rilanci della banditessa Blondie (n.631-633) e del telepate Christopher (Maxi n.40).

Tra gli autori occasionali, sono da segnalare l’ultima storia postuma di Capone (n.607-608), l’apocalisse zombi di Marolla (n.663-664), il Wandering Fitzy di Giorgio Giusfredi (Color n.7), il Faceless Smile di Alessandro Russo, tornato a scrivere Zagor dopo un’assenza pluridecennale (Più n.8) e i brillanti esordi di Riccardo Secchi (Speciale n.32) e Luca Barbieri (Più n.4).

Il veto alle trasferte lunghe sulla serie regolare porta all’insolito sviluppo di un viaggio nell’ovest americano su tre numeri della collana Maxi (di Rauch e Perniola), per poi concludersi sulla serie regolare nei n.642-645 (di Burattini), in cui lo Spirito con la Scure ritrova amici come Honest Joe (Maxi n.32) e l’ex-principe Alexis (Maxi n.33) e nemici come Eskimo (Maxi n.32) e Harry Goldberg (Maxi n.34). Proprio a fine centuria si riassapora uno scampolo dei vecchi cicli sulla serie regolare, grazie a una trasferta lampo di sette albi ai Caraibi, tutti firmati da Rauch, in cui Zagor torna all’isola di Britannia dove morì l’amico Manetola (n.693-696), conosce il Capitano Nemo di Jules Verne (n.696-698) e aiuta Digging Bill in una nuova caccia al tesoro (n.698-699).

Nel novembre 2023 esce il n.700, scritto da Giusfredi e illustrato (17 anni dopo l’unico precedente) dal nuovo copertinista Piccinelli, in cui uno stregone giunto da terre lontane intende impossessarsi dell’autorità di Zagor su Darkwood grazie ad un diabolico piano.

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