Something is Killing the Children

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Avete presente quando la sera, prima di andare a dormire, passate ore a tranquillizzare vostro figlio e a convincerlo che sotto il suo letto non ci sono mostri e che può dormire tranquillo?
Bene, vi sbagliate, ha ragione lui: i mostri ci sono.

In Something is Killing the Children James Tynion IV parte da questo assioma, semplice e atavico, per costruire una narrazione serrata e un mondo perfettamente definito nelle sue dinamiche.

Nata nel 2019 per Boom!Studios come fumetto indie, dopo pochi numeri – superando ogni aspettativa – James Tynion IV, Werther Dell’Edera e Miquel Muerto si ritrovano ben presto tra le mani un piccolo successo di critica e pubblico. La pubblicazione prosegue quindi oltre i numeri previsti, fa incetta di premi, sbarca in Italia per Edizioni BD che tra pochi giorni pubblicherà anche la sesta raccolta (che raggruppa i numeri 26-30), mentre in America si attende il capitolo #34.

Ma di cosa parla Something is Killing the Children?

Come detto parla di mostri, di mostri a cui solo i bambini credono e che solo i bambini possono vedere. Di mostri che uccidono i bambini.
E lo fanno con una violenza inaudita, divorandoli.

La vicenda ha inizio ad Archer’s Peak, Wisconsin (ma la storia ha origini, vedremo, ben più lontane) con la brutale morte di alcuni ragazzini.
La polizia brancola nel buio finché non arriva Erica Slaughter: enigmatica ragazza dai grandi occhi armata di coltello capace, come i bambini, di vedere questi mostri e, soprattutto, di ucciderli.

Ne consegue una narrazione fatta di caccia, sangue e svelamenti in un mondo – il nostro – composto non solo da mostri, ma anche da una setta votata a combatterli (e a tenerne nascosta l’esistenza).

Killing the Children

James Tynion IV fa quello che, a memoria, solo Uwe Boll, il peggiore regista ever ever, aveva osato fare: una carneficina di bambini. Eppure l’effetto ottenuto da James Tynion IV è di tutt’altro livello, perché?
Perché lo sceneggiatore newyorchese è, indubbiamente, un grande talento. Certo non lo scopriamo oggi, lo si era già capito dai suoi lavori su Batman e da quel gioiellino di The Departmen of Truth; qui non fa che confermare un’idea di narrazione utile a confezionare un prodotto intelligente, affascinante ma anche decisamente mainstream per le trovate narrative e, al contempo, indie per le scelte stilistiche.

Se, infatti, leggendo il plot, vi è parso di provare un leggero senso di “già visto” (già letto, n.d.r) è perché, a tutti gli effetti, James Tynion IV pesca a piene mani da tutta quella cultura che gli argomenti “bambini in pericolo”, “mostri”, “società segreta”, “giustiziere” e “splatter” ha avuto modo di narrare in tutte le sue forme negli ultimi vent’anni.
Vi verranno in mente, leggendo Something is Killing the Children, serie Netflix, libri di Stephen King, shōnen manga e una miriade di altri riferimenti. Tutto corretto.

Eppure, come anticipato, la scrittura furba e mai banale della vicenda ci permette di godere del ritmo e della violenza della storia. Storia che appassiona sin dall’inizio e che, nonostante sul lungo si standardizzi su determinati canoni, continua a sorprendere rimanendo comunque sempre avvincente a conferma che alla base del tutto ci sia l’intenzione, da parte degli autori, di creare un qualcosa di nuovo, talvolta anche esagerando; contorcendo la trama con numerosi temi, anche complessi, che pongono domande, anche scomode.

Werther Dell’Edera e Miquel Muerto

L’artista barese Werther Dell’Edera aveva già dato grande prova di sé in America, sin dai suoi primi lavori con Brian Azzarello. Da noi in Italia aveva avuto modo di sperimentare e formare la sua visone artistica ed espressiva grazie alla stima incondizionata di Roberto Recchioni prima e al plauso del pubblico dopo.

Non sorprende quindi ritrovare un tratto tanto ruvido, spigoloso e talvolta anche quasi astratto che corrobora efficacemente la narrazione di questo horror con audacia. E non sorprende quindi leggere la dichiarazione di James Tynion IV a commento del lavoro dell’artista:

Sapevamo che Something is Killing the Children sarebbe stato un horror, ma avrebbe richiesto anche molta azione e attenzione verso i drammi umani. Ci sono molti artisti che riescono a cogliere perfettamente alcuni di questi aspetti, ma non quel perfetto punto d’incontro che cercavamo per far funzionare la storia. Allora il mio editor mi ha inoltrato un’ultima serie di tavole di diversi artisti. Il lavoro di Werther Dell’Edera si distingueva tra tutti dal primo momento in cui l’ho visto. Mi sono innamorato di quanto fossero espressivi i suoi personaggi, cosa che sapevo sarebbe stata cruciale per la storia che avevo in mente. Non puoi realizzare un fumetto horror se non riesci a rappresentare veramente la paura di un personaggio. (…) Ad oggi, non credo che la serie avrebbe avuto il successo che sta avendo se Werther non avesse inventato proprio quella bandana per Erica Slaughter, trasformandola immediatamente in uno dei personaggi più iconici di questi anni. Werther Dell’Edera è, molto semplicemente, uno dei migliori disegnatori di fumetti al mondo, e sono incredibilmente onorato di poter lavorare con lui.

A completare, talvolta accentuando, altre mitigando, la violenza e il pathos espresso da Werther Dell’Edera, vi è il lavoro di Miquel Muerto ai colori. L’Illustratore spagnolo riesce, forte del suo background, a sottolineare ed evidenziare, con la sua tavolozza, i pregi e i virtuosismi di Dell’Edera così come le scelte narrative di Tynion IV con estrema cura e forza.

Ma i difetti, quindi?

In realtà pochi, o comunque secondari.
Come detto il plot di base, ma anche parte della narrativa che accompagna l’opera, pastiche di contaminazioni della cultura pop contemporanea. C’è forse qualche posa machista gratuita di troppo, svolte tarantiniane e furbi ammiccamenti qua e là. Ma nulla di troppo fastidioso, anzi.
L’unica vera pecca, volendo essere pignoli, è dovuta proprio al ripetersi del pattern narrativo che, per svincolarsi dalla monotonia accentua – alternandoli – pathos e splatter, pur di tenere viva l’attenzione. Ma si tratta di un peccato veniale, che non compromette assolutamente la qualità e la leggibilità di un’opera decisamente efficace e spiazzante.

Something is Killing the Children #1-5
(issues #1-30,  Boom! Studios, 2019-2023)
di James Tynion IV, Werther Dell’Edera e Miquel Muerto
128 pagine, colori, 17x25cm, 15,00€ cad., Edizioni BD 2020 – 2023

Pasquale Laricchia

Cominciai a correre. Finché i muscoli non mi bruciarono e le vene non pomparono acido da batteria. Poi continuai a correre.

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