Something is killing the Children #7
“Scontro finale all’Easy Creek Corral”

Tribulation: il gran finale

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9/10

Siamo al gran finale di Something is killing the Children. Dopo un intero volume più che altro preparatorio, eccoci arrivati alla resa dei conti.

L’accurato lavoro di James Tynion IV e Werther Dell’Edera, coadiuvati ai colori da Nat Murdo, ha prodotto un micromondo che ha saputo coinvolgere giocando con i cliché classici del genere ma riuscendo anche ad evolversi, pian piano, in un qualcosa di atipico e caratteristico. In questo volume #7 delle Edizioni BD (issue #31-35 dell’edizione originale) ecco quindi il tanto atteso epilogo della saga di Tribulation.

Un epilogo fatto di donne: da un lato Cutter e il Duplicitipo (con le sembianze di Erica) e dall’altro Erica, Gabi e Riqui. Nel mezzo Cecilia, che non si schiera ma che si prepara a vincere a prescindere da chi rimarrà in piedi.

Tra flashback e preparazione al duello finale (perfetto il titolo dell’ultimo capitolo, che cita il film “Sfida all’O.K. Corral“), non mancano momenti intensi ed emotivi. Il tutto viene costruito con cura, attenzione e maestria, come da manuale quindi, ma con la cifra stilistica ormai tipica di James Tynion IV: ironica, diretta, cruda e viscerale.

Ne viene fuori un finale intenso, veloce, straziante e brutale.

Se il livello della serie è sempre stato alto, qui si supera in una conclusione perfetta: il meccanismo di fondo non è cambiato, solo ha preso forza ed è diventato più assordante.

Un lavoro impeccabile quello di James Tynion IV e Werther Dell’Edera, che costruiscono un ultimo capitolo tanto efficace quanto memorabile.
C’è tutto quello che dovrebbe esserci e c’è quanto si sapeva ci sarebbe stato ma di cui avremmo fatto volentieri a meno. Non viene risparmiato nulla, neppure il finale aperto a un possibile prosieguo.

Come già detto altre volte, questa è un’opera godibilissima, avvincente e piacevole da leggere a prescindere da tutti i manierismi che la compongono.

Continua (?) …

VOTO
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Pasquale Laricchia

Cominciai a correre. Finché i muscoli non mi bruciarono e le vene non pomparono acido da batteria. Poi continuai a correre.

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