Spaghetti Bros

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1993. Nel numero 22 della XIX annata di Lanciostory debutta una saga familiare scritta a quattro mani da due maestri assoluti delle historietas, vale a dire Carlos Trillo e Guillermo Saccomanno, affiancati ai disegni da Domingo “Cacho” Mandrafina: il titolo è Spaghetti Bros. (Fratelli Centobucchi, nella versione originale) e la famiglia in questione è composta da tre fratelli e due sorelle assolutamente peculiari, come ben rappresentato dal titolo dell’albo Euracomix a loro dedicato nel 1996. Sbarcati a inizio Novecento a New York – in tenera età – dalla natia Sicilia, i cinque fratelli Ferro crescono infatti nella malfamata Little Italy prendendo strade completamente diverse: Amerigo è un gangster crudele quanto grottesco, Francesco (detto Padre Frank) un sacerdote dalle maniere forti, Antonio un poliziotto piuttosto vigliacco, Caterina una disinibita diva del cinema muto e Carmela una casalinga che diventa killer. Per maggiori particolari sui protagonisti e sulla trama, rimando all’interessante scheda realizzata a suo tempo dal nostro Francisco David Salerno.

Le interazioni tra i cinque fratelli danno vita ad avventure sempre in bilico tra il dramma e lo humour nero – anzi, spesso nerissimo – in una grottesca saga del più sfrenato politically uncorrect: tutti e cinque, infatti, nascondono ben più di uno scheletro nei rispettivi armadi… La coppia di sceneggiatori sfrutta in modo magistrale la misura ristretta delle 8 pagine a numero per tenere ritmi sempre elevati, con episodi autoconclusivi che però si allacciano tra loro in modo da far progredire – lentamente, ma costantemente – la trama orizzontale come nelle migliori fiction. Certo, qualche episodio è meno incisivo o più prevedibile di altri e a volte le trame si ripetono, ma la media resta comunque molto elevata, grazie anche ai disegni di Mandrafina che alterna il suo solito, sopraffino segno realistico a tavole al limite del caricaturale, soprattutto nella raffigurazione delle “depravazioni” di Amerigo: l’espressività dei suoi disegni diventa imprescindibile in alcuni episodi completamente senza balloon (ad eccezione di una battuta conclusiva), come ad esempio il quinto e il diciottesimo. A proposito di disegni, è curioso notare come l’Eura Editoriale preferisca indicare in copertina, per i primi 16 episodi, il nome di Mandrafina invece del titolo della serie che apparirà solo dal 18° episodio (nel 17° non è segnalato né l’uno, né l’altro).
Continuando ad alternare drammi e situazioni sempre più paradossali, la serie si conclude in modo compiuto – per una volta, niente situazioni lasciate in sospeso o trame in-finite come spesso accaduto per altre historietas – spostando l’epilogo avanti nel tempo e affidando il compito di tirare le fila della storia a James, il figlio di Carmela, in alternanza con episodi “retrospettivi” in cui Padre Frank interagisce con Scott, uno scrittore fallito. È da notare che la fisionomia di questo personaggio riprende curiosamente quella di Griffith, comprimario di Cayenna: difficile pensare a una coincidenza casuale, visto che gli autori delle due serie (Trillo escluso) sono gli stessi…

La lunga cavalcata della serie (pubblicata praticamente tutte le settimane, tranne un paio di interruzioni nel 1994 e nel 1995) termina dopo 198 episodi nel numero 24 della XXIV annata di Lanciostory, nel 1998. Già in corso d’opera vengono ristampati i primi episodi in due albi allegati a Skorpio nel 1994 (nei numeri 3 e 11), mentre altri episodi vengono ristampati rispettivamente nel n° 91 di Euracomix di cui parlavamo in precedenza e nel n° 3 della collana Euramaster.
Nel 2001 inizia invece una (meritatissima) ristampa integrale – tranne 3 episodi – nella collana I giganti dell’avventura, in cui i fratelli Ferro si alternano con un altro personaggio di grande successo del fumetto argentino, Loco Chavez, apparendo nei numeri 27, 28, 30, 32, 34 e 36. Il grande formato della collana valorizza ulteriormente i disegni di Mandrafina e costituisce una ragione in più per procurarsi questi albi su eBay o a qualche fiera del fumetto e (ri)leggere tutta d’un fiato l’intera saga, vista la mancanza di ristampe più recenti.

 

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