Aprile 1988: dopo un battage pubblicitario durato qualche settimana su Lanciostory e Skorpio (compreso un tagliando di sconto per l’acquisto del primo volume), l’Eura Editoriale pubblica una nuova collana dall’impostazione completamente diversa da quella di “contenitore” che caratterizza i due settimanali: Euracomix Tuttocolore presenta infatti le caratteristiche tipiche delle BD cartonate francesi – e cioè albi in gran formato, completamente a colori – per ristampare, in una veste prestigiosa, fumetti già noti al grande pubblico come ad esempio Dago di Wood & Salinas, protagonista della prima uscita e anche di molte di quelle successive.
Rispetto ad albi simili pubblicati da altri editori, Euracomix presenta più pagine e un prezzo di copertina decisamente concorrenziale, 10.000 lire – che viene aumentato a 12.000 lire nel caso di alcuni albi contenenti 128 pagine invece delle abituali 64. Sono fattori che influiscono sull’ottimo successo di vendite della collana, anche se all’inizio l’entusiasmo dei lettori viene un po’ smorzato dal fatto che l’Eura compie un lavoro di “adattamento” che comporta tagli e rimontaggi di vignette, pagine e – in qualche caso – addirittura di interi episodi, correggendo poi il tiro con il passare del tempo. Alcuni puristi, inoltre (in curioso parallelo con quanto succederà una ventina d’anni dopo, con le Collezioni Storiche A Colori di Repubblica), arricciano un po’ il naso davanti alla colorazione di alcuni fumetti pubblicati originariamente in bianco e nero. La maggioranza dei lettori, tuttavia, è più che soddisfatta della possibilità di poter avere una ristampa accessibile dei suoi fumetti preferiti: gli albi, infatti, sono disponibili in edicola e vengono pubblicati a cadenza mensile.
La collana si interrompe oltre vent’anni dopo con il n° 254, a dicembre 2009, al momento del passaggio di consegne dall’Eura Editoriale alla nuova ragione sociale, Editoriale Aurea. Di questi 254 albi, ben 180 sono scritti da Robin Wood (oltre il 70% del totale!) e includono la ristampa completa di Nippur di Lagash (47 albi, più 2 “spin off” dedicati a suo figlio Hiras), Savarese (33 albi) e Gilgamesh (12 albi). Il personaggio più pubblicato, però, è ovviamente Dago, con 67 volumi: la sua ristampa continuerà nella collana AureaComix, che prenderà il posto di Euracomix presentandone le stesse caratteristiche.
Anche gli albi non firmati da Wood sono monopolizzati dalle historietas: basti pensare ai 10 volumi dedicati a Chiara di notte di Trillo/Maicas & Bernet oppure ai numerosi albi disegnati da Juan Zanotto per varie serie. Le pochissime eccezioni ai fumetti sudamericani sono costituite da alcuni albi firmati dalla coppia Bartoli & Carnevale e dai soli tre albi dedicati alle BD (fatto curioso, se si pensa che il formato della collana è proprio quello tipico dei cartonati francesi): due che riuniscono i primi cinque episodi di XIII e il n° 100 della collana, Sarajevo Tango di Hermann. Va però segnalato che, a partire dal 2000, le BD trovano spazio nella collana parallela Euramaster Tuttocolore, esclusivamente dedicata a serie francesi: anche questa iniziativa editoriale si interromperà a dicembre 2009, dopo 109 uscite.
In alcuni casi, le scelte delle serie pubblicate sembrano opinabili: perché dedicare un unico albo a Helena, Kozakovich & Connors o Alvar Mayor? E perché non proseguire la ristampa di Barbara, fermandosi dopo soli 4 volumi? In altri casi, invece, la veste editoriale della collana è perfetta per riproporre in un unico albo (spesso doppio) serie complete quali Robin delle stelle, Wakantanka, La Città, L’uomo di Wolfland, La selvaggia… Particolarmente degna di nota, inoltre, la decisione di ristampare – in bianco e nero – le prime due parti dell’Eternauta nei numeri dal 55 al 57 della collana, nella versione “modernizzata” da Ruggero Giovannini apparsa su Lanciostory (come dite? Il n° 136 contiene L’Eternauta – Il mondo pentito? Scusate, non sento bene… Ah, insistete? Ecco, ora me l’avete detto, farò del mio meglio per dimenticarmene…).
Battute a parte, la cavalcata di Euracomix Tuttocolore nelle edicole è durata – come dicevamo – oltre vent’anni e con indubbi meriti, tra cui quello di aver riproposto personaggi di grande successo e, soprattutto, di aver aperto la strada ad altre iniziative che andavano oltre i classici settimanali “contenitori” (i monografici dedicati a vari personaggi, la collana I giganti dell’avventura…). Una formula nel complesso azzeccata per un prodotto che si è distinto nel panorama fumettistico italiano dell’epoca.
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