Rispetto ad albi simili pubblicati da altri editori, Euracomix presenta più pagine e un prezzo di copertina decisamente concorrenziale, 10.000 lire – che viene aumentato a 12.000 lire nel caso di alcuni albi contenenti 128 pagine invece delle abituali 64. Sono fattori che influiscono sull’ottimo successo di vendite della collana, anche se all’inizio l’entusiasmo dei lettori viene un po’ smorzato dal fatto che l’Eura compie un lavoro di “adattamento” che comporta tagli e rimontaggi di vignette, pagine e – in qualche caso – addirittura di interi episodi, correggendo poi il tiro con il passare del tempo. Alcuni puristi, inoltre (in curioso parallelo con quanto succederà una ventina d’anni dopo, con le Collezioni Storiche A Colori di Repubblica), arricciano un po’ il naso davanti alla colorazione di alcuni fumetti pubblicati originariamente in bianco e nero. La maggioranza dei lettori, tuttavia, è più che soddisfatta della possibilità di poter avere una ristampa accessibile dei suoi fumetti preferiti: gli albi, infatti, sono disponibili in edicola e vengono pubblicati a cadenza mensile.
Anche gli albi non firmati da Wood sono monopolizzati dalle historietas: basti pensare ai 10 volumi dedicati a Chiara di notte di Trillo/Maicas & Bernet oppure ai numerosi albi disegnati da Juan Zanotto per varie serie. Le pochissime eccezioni ai fumetti sudamericani sono costituite da alcuni albi firmati dalla coppia Bartoli & Carnevale e dai soli tre albi dedicati alle BD (fatto curioso, se si pensa che il formato della collana è proprio quello tipico dei cartonati francesi): due che riuniscono i primi cinque episodi di XIII e il n° 100 della collana, Sarajevo Tango di Hermann. Va però segnalato che, a partire dal 2000, le BD trovano spazio nella collana parallela Euramaster Tuttocolore, esclusivamente dedicata a serie francesi: anche questa iniziativa editoriale si interromperà a dicembre 2009, dopo 109 uscite.
Battute a parte, la cavalcata di Euracomix Tuttocolore nelle edicole è durata – come dicevamo – oltre vent’anni e con indubbi meriti, tra cui quello di aver riproposto personaggi di grande successo e, soprattutto, di aver aperto la strada ad altre iniziative che andavano oltre i classici settimanali “contenitori” (i monografici dedicati a vari personaggi, la collana I giganti dell’avventura…). Una formula nel complesso azzeccata per un prodotto che si è distinto nel panorama fumettistico italiano dell’epoca.
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