Marzo 1977: due anni dopo l’apparizione in edicola di Lanciostory, l’Eura Editoriale inizia le pubblicazioni di un secondo settimanale a fumetti, che prende il nome – o, almeno, era ciò che pensavamo a quel tempo… – dal vendicatore solitario che debutta nel numero 1, su testi di Ray Collins e disegni di Ernesto Rudesindo Garcia Seijas: Skorpio.
In realtà, come avrei scoperto molti anni dopo, Skorpio è sì il protagonista di quella serie, ma anche – e soprattutto – il nome di una rivista argentina che aveva debuttato nel 1974 cercando di rilanciare le historietas sulla scia di grandi riviste del passato quali Misterix, Frontera e Hora Cero. L’art director di quella rivista era un disegnatore che i lettori italiani avevano conosciuto sin dal numero 0 di Lanciostory e di cui si erano subito innamorati: Juan Zanotto, classe 1935, nato in Piemonte ed emigrato in Sudamerica nel 1948. In quel numero 0, in mezzo a storie e disegni francamente dimenticabili, il tratto inconfondibile di Zanotto aveva dato vita al primo episodio di Yor il cacciatore e iniziato la lunghissima galleria di donne bellissime e sensuali che caratterizzeranno tutta la sua carriera, toccando probabilmente l’apice con Barbara.
Il grande successo riscosso da Zanotto presso i lettori italiani viene certificato dalla prima copertina di Skorpio: in un numero contraddistinto da un en plein di historietas (con fumetti disegnati da Altuna, Arias, Duran e Alcatena oltre, naturalmente, a Zanotto e Seijas), la scelta dell’immagine che deve valorizzare il debutto del nuovo settimanale ricade non sul personaggio di Skorpio – come sarebbe stato lecito attendersi, quanto meno in continuità con il titolo della rivista – bensì su Wakantanka, un eastern scritto da Hector G. Oesterheld le cui atmosfere ricordano da vicino quelle dell’Ultimo dei Mohicani. Grazie a questo primo episodio di Wakantanka, Zanotto stabilisce inoltre un record: è infatti l’unico disegnatore presente su entrambi i numeri d’esordio dei settimanali Eura.
Ma un record irripetibile lo metterà a segno, nei mesi successivi, anche Wakantanka: la serie si sviluppa infatti su undici episodi complessivi… e in ben dieci occasioni avrà l’onore della copertina, con l’unica eccezione costituita dal secondo episodio. Un altro segnale del grande successo riscosso da Zanotto.
La serie narra le peripezie del giovane Chippewa Nakai, che “porta in sé lo spirito di Wakantanka… lo spirito della guerra giusta… della morte necessaria, non di quella inutile”, secondo le parole dello stregone Wakonda. Nakai è costretto all’esilio dopo aver disonorato la moglie del suo capotribù e affronterà una serie di avventure accanto a Marlon Catlin, ex tenente dell’esercito inglese degradato dopo essersi addormentato in servizio.
Non si tratta certo della miglior prova di Oesterheld (soprattutto se confrontata con l’Eternauta che inizia pochi mesi dopo su Lanciostory) e la frequenza di pubblicazione fin troppo rarefatta è un altro elemento a suo sfavore: tra un episodio e l’altro passano spesso interi mesi, tanto che la serie termina ad aprile 1979, più di due anni dopo il debutto. Si tratta inoltre di un finale in un certo senso incompiuto, anche a causa dell’avvicendamento ai testi con Carlos Albiac che subentra a Oesterheld, nel frattempo tragicamente disperso nel golpe argentino del 1977.
Eppure… eppure Wakantanka piace ai lettori, soprattutto grazie ai bellissimi disegni di Zanotto. Oltre a dedicargli, come dicevamo, dieci copertine su undici episodi, Skorpio nel 1981 inaugura gli inserti dedicati alle ristampe delle serie preferite dai lettori (mentre Lanciostory dedicherà gli inserti a serie inedite): ebbene, la prima ad essere pubblicata è proprio Wakantanka, dal numero 17 al numero 24 della V annata. Né può mancare la collana Euracomix Tuttocolore, che ristampa tutti gli episodi – con qualche parziale rimontaggio – nel numero 14. E non è finita: nel 2015 appare in edicola Skorpio Maxi, un’iniziativa editoriale che ospita una selezione di grandi classici apparsi su Skorpio… incluso Wakantanka, che viene ristampato per l’ennesima volta.
Anno dopo anno, l’Eura Editoriale continuerà a proporre le serie e i liberi disegnati da Zanotto, con una particolare predilezione per le serie di ambientazione fantascientifica più o meno post-apolittica (Cronache del tempo medio, Orizzonti perduti, Falka, I cacciatori del tempo…), prima pubblicate sui settimanali e poi ristampate in volume, oltre che su Euracomix, anche su Fantacomix Day e I giganti dell’avventura: questa collana, in particolare, riserva il numero d’esordio alla ristampa della serie Starlight, in cui Zanotto collabora con la leyenda Robin Wood. E i lettori italiani continueranno a entusiasmarsi per ogni nuovo fumetto disegnato dal maestro italo-argentino, per i suoi disegni che restano impeccabili senza perdere smalto (nonostante l’avanzare dell’età) e per le sue splendide donne dalle forme sinuose.
Juan Vanni Zanotto muore a Buenos Aires, nel 2005, poco prima del suo ottantesimo compleanno.
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