1987. Sul numero 40 della XI annata di Skorpio debutta un nuovo, indimenticabile personaggio creato da Carlos Trillo e splendidamente disegnato da Horacio Altuna: è il baffuto giornalista argentino del Clarin chiamato Hugo Chavez, ma conosciuto affettuosamente da tutti come Loco (Pazzo).
Qualunque sito Internet – e anche la scheda di Marco Pesce presente nel nostro database, per quanto con alcune piccole sviste – potrà fornire le informazioni di base su questo capolavoro del fumetto a striscia: riassumendo all’osso, Loco Chavez a) è stato pubblicato originariamente da metà anni Settanta a metà anni Ottanta in Argentina e Spagna e poi rimontato per l’edizione italiana (due strisce per pagina), b) è uno specchio dei grandi cambiamenti occorsi nella società argentina di quel periodo, c) è un giornalista di costume coinvolto (spesso suo malgrado) in avventure di tutti i tipi e soprattutto d) è costantemente attorniato da bellissime donne che hanno un debole per lui.
Il mio articolo potrebbe terminare qui… ma, naturalmente, c’è molto di più.
C’è la maestria di Trillo, che crea un personaggio ricco di umanità rendendo credibili anche situazioni surreali e grottesche (spesso imperniate su una continua commedia degli equivoci) e riuscendo a mantenere fluido il ritmo della narrazione, nonostante la “costrizione della battuta finale” imposta dal formato a striscia.
C’è l’eccezionale resa grafica garantita da Altuna, che caratterizza in modo stupendo l’espressività di ogni singolo personaggio e si esalta appieno nel suo punto di forza: la raffigurazione dei numerosi personaggi femminili che attorniano Loco (negli anni Novanta, Altuna disegnerà numerose, bellissime – e seminude – pin-up sulle copertine dei settimanali Eura).
E c’è l’alchimia perfetta tra testi e disegni, base irrinunciabile per la creazione di personaggi altrimenti destinati al ruolo di semplici macchiette: impossibile dimenticare il caporedattore Balderi, lo squinternato Malone o il “filosofo da bar” Homero. Va ricordato d’altronde che la riuscita collaborazione tra i due autori non si limita a questo fumetto: basterà citare, tra gli altri exploit firmati Trillo&Altuna, serie di grande successo quali Uscita di sicurezza, L’ultima gioventù e Stronwsky.
Certo, in alcuni casi le tematiche si ripetono e il cliché delle bellissime ragazze che ruotano intorno a Loco diventa un po’ – troppo – abusato, tanto è vero che il mio personaggio femminile preferito è stato la deliziosa quattordicenne Gatto, apparsa in una delicata serie di episodi all’inizio della serie e (giustamente) mai più riproposta dagli autori. Per il resto, è una lunga sequenza di possibili pretendenti al ruolo di Miss Universo, ad esempio nel caso della stratosferica Fiona che torna più volte sempre parlando un linguaggio divertentemente incomprensibile (“Pirilo!”): detto questo, la lettura resta sempre godibilissima e alcuni episodi sono decisamente eccellenti, tanto da far appunto dimenticare tali cliché soprattutto nel caso della protagonista femminile principale, la bonona a sua insaputa Pampita.
Fin dalla sua prima apparizione, questa bellissima quanto ingenua fotografa è il motore scatenante di infinite gag basate sul suo fisico prorompente, nonché di una storia sentimentale con Loco basata su un lungo tira-e-molla che culminerà (dopo svariate altre avventure passeggere del protagonista, tra cui quella con la misteriosa Oblio) nella struggente, indimenticabile saga finale intitolata “Congedo”, in cui i due si rimettono definitivamente insieme e partono per la Spagna, concludendo in modo perfetto la serie nel 1992 dopo 116 episodi.
Il gradimento dei lettori viene premiato già l’anno dopo: Lanciostory propone infatti la ristampa integrale di Loco Chavez nell’inserto che inizia sul numero 36 della XIX annata, arricchito da una copertina di Altuna. Non poteva mancare un’altra ristampa integrale, stavolta in gran formato, nei sei volumi che la collana Giganti dell’Avventura dedica a questo personaggio: per la precisione i numeri 25, 26, 29, 31, 33 e 35 – in una curiosa alternanza con Spaghetti Bros, un altro capolavoro di Trillo (stavolta in coppia con Saccomanno, per i disegni di Mandrafina) di cui mi occuperò prossimamente.
Ancora ai giorni nostri, Loco Chavez resta un personaggio molto apprezzato (e non soltanto sull’onda della nostalgia): ne è la prova un’altra ristampa integrale, stavolta nella collana I grandi maestri a cura della Editoriale Cosmo che, di recente, ha riproposto l’intera saga del personaggio di Trillo e Altuna in otto corposi volumi. E Loco se lo merita davvero.
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