Zagor n.119-122
“La rabbia degli Osages”

Le storie degli anni '70 che hanno creato il mio immaginario fumettistico

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Questa nuova storia di Zagor iniziava con il ritorno di Trampy in una di quelle lunghe gag iniziali che caratterizzavano spesso le avventure dello Spirito con la Scure. Lo schema era sempre il solito: il simpatico vagabondo metteva in piedi qualche stratagemma (riuscito) per sbarcare il lunario, poi entrava in scena Cico che lo affiancava… finendo, invariabilmente, per rovinare tutto. L’epilogo era inevitabile: lo stratagemma andava a monte e i due dovevano fuggire, rincorsi dai clienti truffati e giustamente inferociti.

Stavolta lo stratagemma di Trampy consisteva nella gestione di una fumeria d’oppio (!) dove, in realtà, veniva fatto fumare del radicchio tritato (!!), con le conturbanti visioni erotiche (!!!) di donnine poco vestite frutto della proiezione di immagini nel fumo della sala…
Cosa poteva mai andare storto? Solo un piccolo errore dell’improvvisato (e imbranato) “proiezionista” Cico – piccolo, ma sufficiente a svelare l’inganno (e ricordo le risate nel leggere gli esterrefatti commenti “GLUB!” e “ARF!” dei fumatori…).

Ecco: spesso e volentieri, a un antefatto così spassoso seguiva un’avventura drammatica, anche in quelle storie più “impegnate” (sempre firmate da Nolitta & Donatelli) che vedevano la tribù indiana di turno soccombere ingiustamente alla prepotenza dei bianchi. Era successo in Mohican Jack (anche se in quel caso non c’era Trampy), era successo in Libertà o morte, succede qui e succederà ancora in Sandy River. E il “bello” è che questi incipit ridanciani non ci sembravano stridere con lo svolgimento successivo della trama, ma erano divenuti parte integrante dell’universo zagoriano. Onore a Bonelli / Nolitta, quindi, che riusciva a miscelare con la massima naturalezza toni e registri diversi nell’arco di poche pagine.

Come dite? Vi aspettavate una disamina completamente diversa di quest’avventura, che analizzasse più da vicino il dramma degli Osages e del loro capo Wakopa di fronte ai soprusi perpetrati dal ricco e prepotente Mister Kirby, da suo figlio Billy Boy e dal bieco sceriffo Connor? Beh, lo spazio di una Short sarebbe troppo breve… e quindi rinvio un’analisi più approfondita a un articolo che apparirà prossimamente nella rubrica Il mondo di Zagor, lasciandovi con la splendida tavola muta che termina questa indimenticabile storia.

L’approfondimento sulla Golden Age di Zagor

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