Zagor n.122-125
“Zagor contro Supermike”

Le storie degli anni '70 che hanno creato il mio immaginario fumettistico

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Spesso mi chiedo… qual è stato l’avversario più pericoloso di Zagor nella sua lunghissima storia editoriale? Beh, di primo acchito mi viene da pensare a uno tra Hellingen, Rakosi e Kandrax, oppure (spostandoci a tempi più recenti) a Mortimer, anche lui tornato innumerevoli volte – come il trio “soprannaturale” di cui sopra…

Ma poi faccio un salto con la memoria a cinquant’anni fa e a un avversario che, in modo completamente diverso da loro, ha davvero messo in difficoltà lo Spirito con la Scure in quello che ha di più caro: il suo ruolo di Re di Darkwood. E quindi la risposta alla mia domanda può essere soltanto Supermike, creato da Bonelli / Nolitta per “una delle sue [di Zagor] avventure più logoranti sul piano psicologico” (come ricordava Stefano Priarone nello Zagor Index 101-200), a partire dall’irrefrenabile scatto d’ira che suscita la voglia di rivalsa di Mike Gordon e la sua trasformazione in “Spirito Giallo”, come verrà chiamato dagli indiani.

La struttura narrativa di questo episodio è simile a quella che si può trovare in alcune classiche storie di supereroi. Zagor deve vedersela con un criminale che inizialmente sembra più forte di lui e riesce a sconfiggerlo, ma che in séguito verrà definitivamente messo fuori gioco. In effetti in questo caso io, come sceneggiatore, mi diverto a proporre una caricatura dei vari Superman, Uomo Ragno e via elencando, arrivando a gettare una luce d’ironia anche su quel tanto di superomistico che è presente in un personaggio come Zagor che appartiene pur sempre alla categoria dei “calzamagliati”.

Queste parole di Sergio Bonelli, tratte dal libro-intervista di Sergio Busatta Come Tex non c’è nessuno, sono una recensione ineccepibile per questa avventura: lo spaccone Gordon / Supermike, nella sua irritante “perfezione” in tutto ciò che fa, è concepito a pennello per gli strepitosi disegni del Maestro Gallieno Ferri, che lo raffigura con una capigliatura che ricorda il disneyano – altrettanto irritante – Gastone.

Il divertimento dello sceneggiatore traspare anche nella sorta di mini-olimpiade che gli avversari concordano per mettere la parola fine al loro duello, durante il quale mi piacque tantissimo il dialogo scanzonato prima dell’ultima, decisiva prova.
Naturalmente, era scontato che Supermike prevalesse nelle prove più “fisiche” e Zagor in quelle contro gli animali della foresta (come scrivevo in questo articolo): la parità era unicamente determinata dal colpo di fortuna che faceva inciampare Supermike nella corsa a ostacoli, come ricordato anche nel suo recente ritorno a opera di Burattini & Verni.

Insomma: un avversario atipico per un’avventura atipica che avrebbe dovuto restare unica (rileggete la citazione sopra: Bonelli afferma “definitivamente messo fuori gioco”) e godibilissima. Come tutti sappiamo, invece, così non fu, con il primo ritorno – scritto da Alfredo Castelli – che snaturò un personaggio irripetibile. Peccato.

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