Confesso che non conoscevo Luca Barbieri finché non mi sono imbattuto nei suoi editoriali per numerosi collaterali bonelliani che ho recensito nella mia rubrica (varie collezioni storiche a colori di Repubblica, la trilogia dylandoghiana del Gruppo RCS e altre collane di cui parlerò prossimamente), ignorando quindi che fosse anche uno scrittore, autore di fumetti – Dragonero, ma non solo – e redattore bonelliano. Quando poi ha esordito, come sceneggiatore, sulle collane extra di Zagor ho pensato a maggior ragione che sarebbe stato interessante conoscere le sue preferenze per le storie dello Spirito con la Scure! L’ho quindi contattato (anche stavolta, grazie alla disponibilità di Stefano Priarone) ed ecco il risultato.
“Ciao Marco! Scusa il ritardo con cui ti rispondo, ma sono stato incasinatissimo per Lucca Comics. Quest’anno, poi, molto era dedicato a Dragonero e c’è stato dunque parecchio da fare… Partecipo ben volentieri al tuo sondaggio indicando 5+5 storie – e ti dico fin d’ora che fornirò brevi motivazioni anche per ciascuna delle storie “+5″, vista l’ampia libertà di scelta che concedi ad autori e appassionati zagoriani.”
Queste sono le 5 storie zagoriane preferite da Luca.
La marcia della disperazione (albi 112-116), di Nolitta & Ferri/Bignotti
Un grande classico zagoriano, forse IL grande classico, perfetto nel rappresentare l’assenza di un confronto manicheista fra Bene e Male nelle storie dello Spirito con la Scure, nelle quali invece esiste un continuo oscillare di punti di vista, di zone grigie nel grande Nero costituito dai cosiddetti “cattivi”. È una lezione, questa di Nolitta, che ho cercato di apprendere e, laddove mi è stato possibile, di provare a ripetere: creare villain realistici, che non siano soltanto macchiette bidimensionali ma persone vere, dotate delle loro ragioni (per quanto lontane dal nostro sentire e, comunque, sbagliate) e dunque provviste di concrete motivazioni ad agire, rende la storia più credibile e di conseguenza più bella. La sceneggiatura, poi, è un orologio, avvince il lettore, è semplicemente perfetta. Sembra strano mettere al primo posto una storia puramente western in un mondo come quello di Zagor così aperto alla contaminazione fantastica, ma credo sia anche un palese sintomo di un mio modo di vedere e amare le storie dello Spirito con la Scure. Inoltre, il lato romantico di questa storia, con la presenza di Frida e il celeberrimo bacio, la rende ancora più importante nell’economia di una saga tanto complessa.
Incubi (albi 275-280), di Sclavi & Ferri
Dopo un oro concesso a una storia classicamente western, un argento assegnato a una storia che di classico e di western non ha praticamente nulla, ma che mi ha disorientato, frastornato e sconvolto come poche altre nella storia del fumetto. Quando, di lì a poco, avrei letto e amato alla follia Dylan Dog, certe scelte narrative, certe ellissi, certe vertiginose discese negli abissi dell’animo umano, certe scene surreali e inspiegabili mi sarebbero state più chiare: ma all’epoca fu un vero trauma, preparato solamente da alcune storie sclaviane di Mister No e di Kerry il Trapper. Una storia non consigliabile a tutti i fan di Zagor, soprattutto ai più puristi, ma che ha l’enorme merito di non poter lasciare indifferenti. Amarissima la riflessione sull’acclarato (per noi posteri) fallimento del ruolo di garante della pace con le comunità indiane da parte di Zagor. E poi c’è Hellingen, qui pura e terribile incarnazione del Male come mai più accaduto nella sua storia.
Passaggio a Nord-Ovest (albi 345-348), di Boselli & Marcello
Medaglia di bronzo a una storia avventurosa con la A maiuscola, l’inizio di un rinnovamento che ha permesso al personaggio di uscire dalle sabbie mobili in cui era incappato e di tornare con prepotenza ai fasti del passato. Boselli è insuperabile nel tratteggiare storie d’avventura e Marcello uno dei più grandi disegnatori mai approdati in Bonelli. Insieme realizzano un vero capolavoro, che segna indelebilmente un momento di passaggio nella storia dello Spirito con la Scure. Le ambientazioni insolite, poi, aumentano notevolmente il fascino di questo gioiello narrativo.
Il racconto è portato avanti a ondate, con una regia attentissima da parte di Boselli che impedisce al lettore di staccarsi dalle pagine: il tono classico di Zagor viene da Boselli recuperato e in qualche modo modernizzato, attualizzato, reso più scorrevole e autentico.
Zagor racconta… (albi 55-56), di Nolitta & Ferri
Un bronzo a pari merito con Boselli per una storia insuperabile nel recuperare a posteriori le origini dell’eroe, quasi un manuale di sceneggiatura che Sergio Bonelli ha voluto regalare a tutti coloro che si sarebbero successivamente cimentati nel raccontare le vicende del suo personaggio. Un tassello fondamentale nella saga di Zagor, e non solo perché ne delinea la gioventù, ma perché è indispensabile nel capire la psicologia del personaggio: senza comprendere i profondi traumi che ha vissuto, i sensi di colpa che vive, l’ansia di riscatto che lo anima, la missione di giustizia che ha abbracciato per cercare redenzione, non si può capire Zagor. Una storia da leggere, da rileggere, da imparare a memoria e da utilizzare, come dicevo, a guisa di manuale: pensate a quante volte sono state scritte e riscritte le Origini di Batman. In Zagor è stato fatto una sola volta, e talmente bene da rendere inutile qualunque riscrittura, almeno fino ai più recenti approfondimenti compiuti da Burattini nella saga delle Origini.
Le cinque piume (albi 229-231), di Toninelli & Ferri
Qui valgono le ragioni d’affetto: è la prima storia di Zagor che ho letto, quasi per caso, pescandola da una pila di fumetti affastellati in edicola, attirato dalla copertina. La mia esperienza bonelliana dell’epoca (avevo circa otto anni) era incentrata interamente su Tex, con qualche escursione sui primi numeri di Ken Parker, dei quali mi affascinavano tantissimo i dialoghi ma che non capivo ancora completamente. In questa storia trovai molte delle cose che componevano il mio bagaglio di lettore western (l’ambientazione di frontiera), offrendomi al contempo elementi inediti per me, non presenti nella saga texiana: il rendez-vous dei trapper, per esempio, o l’elemento comico offerto da Cico. L’indagine sul misterioso assassino, poi, mi coinvolse completamente, portandomi dritto fra le braccia di un primo, rovente amore per il personaggio.
“Segnalo poi altre cinque bellissime storie, ciascuna importante per un diverso e peculiare motivo: grazie di avermi concesso di fornire (brevi) motivazioni anche in questo caso e non solo per le prime cinque storie.”
Ombre nella foresta (albi 532-533), di Burattini & Ferri: insolita e poetica, mostra un orrore tangibile e concreto, e per questo ancora più sconvolgente.
Odissea americana (albi 87-89), di Nolitta & Ferri: un incredibile viaggio nella fantasia più sfrenata!
Guerra! (albi 30-32), di Nolitta & Ferri: una lezione su come le guerre più sanguinose possano scoppiare per futili motivi.
La lunga marcia (albo Maxi 2), di Burattini & Chiarolla: un eccellente esempio di come la Storia (con la S maiuscola, quella reale) possa incontrare la storia (quella fantastica e immaginaria) di Zagor.
La rabbia degli Osages (albi 119-122), di Nolitta & Donatelli: dolente e poetica, un altro esempio di come in Zagor il chiaroscuro sia d’obbligo, nelle emozioni.
“Un’ultima annotazione sull’alto numero di storie disegnate da Ferri, in questa classifica: senza Gallieno, non si può immaginare Zagor.”
Riepiloghiamo quindi la Top 5+5 di Luca:
La marcia della disperazione
Incubi
Passaggio a Nord-Ovest
Zagor racconta…
Le cinque piume
Ombre nella foresta
Odissea americana
Guerra!
La lunga marcia
La rabbia degli Osages
Come diceva Luca, grande predominio delle storie disegnate da Gallieno Ferri (ben 7 su 10). Da segnalare anche l’ingresso in classifica di una nuova storia di Marcello Toninelli, che balza così al sesto posto tra gli sceneggiatori – preceduto dagli altri quattro sceneggiatori votati da Luca e da Ade Capone.
Ed ecco la DICIASSETTESIMA classifica parziale, con l’accoppiata Odissea americana / Marcia della disperazione che spicca il volo e La rabbia degli Osages che stacca Kandrax il mago (raggiunto al sesto posto da Passaggio a Nord-Ovest):
(ricordo che, a parità di punti, viene indicata per prima la storia più “vecchia”)
13 punti:
Odissea americana ˄
La marcia della disperazione ˄
11 punti:
Zagor contro il vampiro
Oceano
9 punti:
La rabbia degli Osages ˄
8 punti:
Kandrax il mago
Passaggio a Nord-Ovest ˄
7 punti:
Zagor racconta… ˄
6 punti:
Libertà o morte
Zagor contro Supermike
Tigre!
Terrore dal sesto pianeta
5 punti:
Il ritorno del vampiro
Incubi ˄
4 punti:
Ora Zero!
La palude dei forzati
3 punti:
Guerra! ˄
La casa del terrore
Acque misteriose
2 punti:
L’avvoltoio
Seminoles
L’uomo lupo
La stella di latta
Il buono e il cattivo
Il sigillo dell’imperatore
L’ultimo vikingo
L’abbazia del mistero
L’uomo con il fucile
La lunga marcia ˄
Zagor. Le origini
1 punto:
altre 31 storie
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