Buon Compleanno Bonelli

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1941-2021. È tempo di festeggiare l’80° compleanno dei fumetti bonelliani: risale infatti al 18 gennaio 1941 il primo numero di Audace diretto dal solo Gianluigi Bonelli, l’inizio di una vera e propria dinastia familiare che – nel corso dei decenni e di varie denominazioni – è arrivata a quella attuale, Sergio Bonelli Editore, sotto la guida di Davide Bonelli. Se qualcuno avesse dimenticato questa ricorrenza, basterà che acquisti un qualsiasi albo bonelliano che verrà pubblicato in questi dodici mesi per vedere l’apposito logo, che ho utilizzato a mia volta per la copertina di questa nuova rubrica.

Ma questo pandemico 2021 è un anno che segna anche altre ricorrenze fondamentali della casa editrice:

60 anni fa, nel 1961, appariva in edicola la prima striscia di Zagor
30 anni fa, nel 1991, appariva in edicola il primo albo di Nathan Never
20 anni fa, nel 2001, ci lasciava Gianluigi Bonelli
10 anni fa, nel 2011, ci lasciava anche suo figlio Sergio

I fumetti e gli autori ricordati da queste quattro date costituiscono una curiosa coincidenza con il “mio” universo bonelliano. I miei primi ricordi di fumetti Bonelli, risalenti all’inizio degli anni ’70, sono infatti dovuti agli albi di Tex scritti da G.L. Bonelli e letti da mio nonno, che poi me li passava (naturalmente, a quel tempo mi limitavo a guardare le figure). Poi, non appena imparato a leggere, l’eroe che mi colpì di più – e che resta l’unico, ancora oggi, che leggo appena esce in edicola – fu Zagor (scritto da Sergio Bonelli con il suo consueto pseudonimo, Guido Nolitta) mentre quello con il quale mi riaccostai definitivamente, a suo tempo, alla Fabbrica dei Sogni fu Nathan Never.

Perché riaccostato? Perché avevo avuto una curiosa “crisi di rigetto” in età adolescenziale, dopo una fase bulimica in cui miscelavo di tutto, grazie in particolare agli scambi continui di giornalini (di cui ho parlato in un precedente articolo) con il mio amico Butch Walts e i rispettivi fratelli maggiori: i mensili bonelliani, i settimanali delle case editrici Universo ed Eura, qualche Diabolik sparso, vagonate di Topolini, finanche i fotoromanzi Lancio o, di straforo, le testate per adulti della Ediperiodici

Una volta terminata questa specie di crisi, durante la quale avevo continuato a leggere regolarmente soltanto Lanciostory & Skorpio (mi ero innamorato dei fumetti di Robin Wood e soprattutto delle Bandes Dessinées), approdai ancora una volta alla SBE, anche se non sistematicamente: una cinquantina di numeri di Dylan Dog, una ventina di Nick Raider, un riavvicinamento all’amato Zagor in occasione della saga Incubi by Sclavi e, infine, l’attrazione per l’Agente Alfa con il quale ripresi ad acquistare regolarmente, per molti anni, varie testate bonelliane – oltre a recuperare tonnellate di arretrati (soprattutto, le collane complete di Ken Parker e Storia del West).


Queste ricorrenze mi hanno suscitato tutta una serie di ricordi legati ai personaggi di tanti e tanti albi bonelliani che ho letto in più di cinquant’anni di vita, agli autori che ho conosciuto di persona, alle iniziative “extra” apparse via via. E mi è venuta voglia di parlare dei miei ricordi in una rubrica che, dopo questa introduzione, presenterà volta dopo volta articoli dedicati ad alcune storie e personaggi che mi hanno colpito particolarmente, nonché agli autori che le hanno scritte e disegnate. Non mancheranno inoltre brevi conversazioni con alcuni addetti ai lavori e neppure articoli dedicati a tutto ciò che ruota intorno all’universo Bonelli. Sarà un lungo viaggio, assolutamente personale, che durerà per buona parte dell’anno e inizierà dalla persona senza cui tutto questo non sarebbe stato possibile. Chi è? Lo scoprirete qui.

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Marco Gremignai

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