Claudio Lanzoni fa il suo esordio come sceneggiatore unico sulle pagine di Dylan Dog scegliendo di immergersi in uno dei temi più affascinanti e complessi dell’universo sclaviano: gli Inferni e, soprattutto, la Golconda di Tiziano Sclavi. L’autore, invero, consapevole della delicatezza della materia, non affronta mai realmente il topos sclaviano e si limita piuttosto ad utilizzare gli Inferni e Golconda come semplici locations per la sua avventura.
L’immaginario creato da Tiziano Sclavi rimane quindi, intelligentemente, solo sullo sfondo di questa avventura che invece pesca a piene mani nel filone degli heist movies e in quello degli escape movies. Vi è quindi, come di consueto negli ultimi anni, un pesante patchwork di citazioni in cui è facilissimo ritrovare pedissequamente trovate e momenti presi da Matrix, La Stangata, Inception, Prison Break, La grande fuga, Army of the Dead, Fantaghirò e tanto tanto ancora. Ne viene fuori, almeno nel primo albo, un costante ma piacevole déjà vu che, ignorando la totale mancanza di logica della trama, diverte e si lascia leggere con piacere.
Difatti la vicenda alla base del Dylan Dog n.454 si fonda su basi di argilla tanto fragili che diviene quasi superfluo provare a darne un senso o anche solo immaginare che tutta la vicenda abbia una sua logica. L’intera avventura, dal piano per rapinare l’inferno alle conseguenze dello stesso, non ha modo di reggere neppure facendo un estremo sforzo di suspension of disbelief.
Se il primo albo, “Stangata agli inferni” (nonostante i buchi in sceneggiatura di cui sopra), tiene bene e si fa leggere facilmente, il secondo, “Fuga da Golconda”, si accartoccia pesantemente su se stesso in un’avventura macchinosa che non scorre e non sorprende. La lettura inciampa troppo spesso e manca di scorrevolezza, tanto che a fine albo al lettore rimane solo una confusione eccessiva.
Anche il finale, seppur forte ed estremamente intenso, arriva però a gamba tesa dopo un tergiversare troppo complesso per potersi legare in maniera efficace agli eventi narrati, risultando quindi eccessivamente gratuito e forzato, nonostante la prova del disegnatore esalti la drammaticità di un Bloch emotivamente devastante.
Sergio Gerasi, finale a parte, riesce – alla sua maniera – a dare forma e corpo a tutto quell’immaginario sclaviano che, da anni, ha suggestionato le fantasie dei lettori. La sua Golconda è sia un riferimento ai lavori di Luigi Piccatto, sia una personale e affettuosa rielaborazione che, partendo dalle medesime influenze, riesce a creare qualcosa di interessante. Purtroppo la cura dettagliata del suo tratto, sommata ad una sceneggiatura scombussolata, genera un’eccessiva confusione che non agevola per nulla la lettura dell’albo.
Discorso opposto per Giancarlo Alessandrini che, riprendendo le fantasie di Carlo Ambrosini, si infila sulla scia del suo predecessore ripulendo il tutto con una linea chiara e netta. Il risultato finale è forse troppo statico e pulito ma anche per lui, come per Gerasi, il risultato è sostanzialmente godibile.
Difficile dare un giudizio finale al lavoro di Claudio Lanzoni perché, al netto dei difetti, la sua passione per il personaggio è palese. La voglia di divertire e divertirsi anche e, per metà dell’avventura, la sua scrittura tiene sufficientemente bene. Ma 188 pagine, Golconda, Dylan Dog, Bloch, gli Inferni e Magritte sono davvero troppe variabili da poter gestire con la sola passione.
Sinossi
Kelly è convinta che il telefono nel suo seminterrato non solo sia infestato, ma abbia anche un collegamento diretto con uno degli infiniti Inferni situati su un piano di realtà parallelo al nostro. C’è qualcuno che crede fermamente che questi Inferni custodiscano un caveau con i tesori di persone morte senza eredi e ha architettato un piano per derubarlo. Dylan si trova, suo malgrado, coinvolto in questa audace impresa.
Purtroppo, il piano fallisce e Dylan, insieme ai suoi “complici”, viene catturato e condotto nelle Miniere di Sale di Golconda, un campo di lavoro dove sono rinchiusi i peggiori esseri dello spazio-tempo. Con l’ombra di un’eternità da trascorrere nelle buie gallerie delle miniere, Dylan e gli altri devono decidere se accettare il loro destino o tentare una fuga rischiosa. In questo mondo surreale, l’unica cosa che conta è sopravvivere, anche a costo di sacrifici estremi per mantenere un minimo di umanità.
Dylan Dog n. 454 “Stangata agli inferni”
di Claudio Lanzoni e Giancarlo Alessandrini
16x21cm, 96 pagine, b/n, 4,90€
Sergio Bonelli editore, luglio 2024
Dylan Dog n. 455 “Fuga da Golconda”
di Claudio Lanzoni e Sergio Gerasi
16x21cm, 96 pagine, b/n, 4,90€
Sergio Bonelli editore, agosto 2024
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