7.5/10
ll figlio dell’abisso ci trasporta sulle coste della Scozia, all’interno di una piccola comunità di “gitani” dove Samuel Stern e Arabella si confronteranno nuovamente sul senso della vita.
Massimiliano Filadoro e Marco Savegnago imbastiscono una storia interessante da diversi punti di vista e con molteplici visioni in cui lo spettatore può andare a infrangersi con concetti ed altre amenità del pensiero.
Samuel ritrova Arabella… o forse è meglio dire che Arabella trova Samuel e tutto riaffiora nei ricordi dei due protagonisti della storia.
La scrittura dei due autori è carica di emozioni e, quindi, queste arrivano allo spettatore in modo repentino, non lasciando il tempo (quasi) di capire cosa stia succedendo.
Ricordi, abbracci, baci, quei tocchi leggeri che l’anima percepisce come atto d’amore. Come quel romanticismo che solo in pochi riescono a “vivere” e, di conseguenza, la forza della narrazione è tale da renderci partecipi di questa poetica “realtà”.
A contorno di quanto descritto, ci pensa la bravissima Lisa Salsi che dona quel tocco mistico ai personaggi della storia, non solo ai protagonisti quindi, mantenendo quel suo stile genuino e raffinato. Tavole impreziosite dai tocchi di quel “mondo vegetale” che l’autrice usa con dovizia di particolari senza lasciare nulla al caso.
Storia pacata, dai toni che prefigurano una tempesta in arrivo. Quella forte sensazione che da un momento all’altro tutto verrà sconvolto all’interno di questa “run” dell’Apocalisse che i lettori stanno tanto aspettando.
Nella sua struttura orizzontale, questo n. 54 resta a tutti gli effetti un buon albo da leggere.
Un plauso, infine, va ai copertinisti di questo numero, che realizzano un’illustrazione davvero bella, tra le migliori della serie.
Per un approfondimento su questo albo, sul canale “Pequod • Fumetti e mondi possibili” del nostro Michele Tarzia è disponibile la video recensione.
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