Recuperiamo – a partire da questa Short Review – le avventure di Kalya trattando i primi due albi come un grande prologo, così come effettivamente sono stati pensati dai creatori della serie Luca Lamberti e Leonardo Cantone.
Iniziamo analizzando la cover del primo volume: la regular di Elena Casagrande ha la protagonista in primo piano, con uno strano essere fra le mani: i due sembrano avere un legame energetico, la situazione inoltre ha in sé rimandi visivi ad una sorta di trasformazione in Super Saiyan.
La variant di Carmine Di Giandomenico – più colorata, più rilassata – pone i protagonisti in secondo piano, centrali, su una roccia fluttuante e un “drago” a osservarli. Per il secondo volume, Elena Casagrande schiera invece il team al completo con i loro volti decisi, pronti a dar battaglia.
Tutte copertine accattivanti.
Si parte subito forte e gli sceneggiatori non disdegnano nozioni storiche, culturali e sociali – anche se forse un filo troppo compresse, tanto che potrebbero disorientare anche un lettore abituato agli stilemi classici del fantasy.
Impariamo a conoscere, in questi primi volumi, sia i comportamenti e le caratteristiche della protagonista sia quelli dei comprimari, costretti a unirsi per cercare di porre rimedio al morbo pallido, la piaga che sta sconvolgendo il continente Theia.
A mettere i bastoni fra le ruote ai nostri eroi saranno gli Elfi, che sembrano avere valide ragioni per accaparrarsi l’Alkest, una reliquia che potrebbe salvare popoli e terre.
Il finale è concitato: in chiusura Kalya decide di separarsi dal team appena creatosi, quando il Gjaldest che l’aveva assoldata promette di svelarle le sue origini – cruccio, questo, che l’ha accompagnata fin dalla nascita.
Gli splendidi disegni sono firmati dallo stesso Luca Lamberti, che si dimostra in stato di grazia con un mix di stili che vanno dal realistico (con richiami ai comics USA) all’orientale, regalandoci vibes alla Dungeons & Dragons ed echi dei capolavori di Miyazaki.
Eccellente l’iniziativa di dare risalto ai personaggi femminili quali la protagonista o l’alchimista Leena, entrambe presenze di spicco nella narrazione.