Billy Bis Super n.1
“Sette donne di piombo”

Le storie degli anni '70 che hanno creato il mio immaginario fumettistico

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Prima dell’avvento dei settimanali Eura, mio fratello era un consumatore incallito di altre due, vendutissime riviste settimanali di tipo “contenitore”, edite dalla Universo: e cioè Intrepido e Monello. Spesso mi capitava di sfogliarle a mia volta e di appassionarmi – come sarebbe poi successo con Lanciostory e Skorpio – per le serie pubblicate, riservando ai cosiddetti “liberi” poco più di una veloce lettura: ricordo ancora con affetto Lone Wolf (il cui disegnatore, Fernando Fusco, sarebbe poi approdato a Tex), Ghibli di Mancuso & Jeva, Cristall disegnato da Ugolini e tante altre ancora.

La mia serie preferita, però, era Billy Bis di Mancuso & Ugolini, grazie al suo protagonista che abbinava – come da pubblicità dell’epoca – “la grinta dell’agente segreto e la vocazione del play-boy”… una sorta di variante di 007, insomma (e, come lui, talvolta ben poco disciplinato), con la differenza che Billy era al servizio non di Sua Maestà, bensì dell’ONU.

Fui quindi entusiasta quando mio fratello acquistò i primi albi di questa collana mensile, che ristampava le prime avventure di Billy pubblicate sull’Intrepido nel lontano 1966: finalmente potevo leggere tutto d’un fiato le storie complete, invece di aspettare settimane tra un episodio e l’altro.
In questo primo albo ancora non apparivano la “spia-che-lo-amava” (la deliziosa Gegia Miranda), né un altro comprimario ricorrente (il vecchietto Teodoro Golf), ma il tono era quello che avrebbe caratterizzato anni e anni di successi: i casi assegnati dall’ispettore dell’ONU George Parker, le schermaglie amorose di Billy con la fidanzata Dorothy Matson (la Moneypenny di turno, mi verrebbe da dire…), le scorribande sulla mitica Isotta Fraschini e, soprattutto, le tante – affascinanti – ragazze da corteggiare per la riuscita delle missioni…

Naturalmente, lette ai giorni d’oggi le avventure di Billy Bis suonano irrimediabilmente datate e “ingenue”: ma vi posso garantire che, all’epoca, erano davvero una bella lettura.

L’articolo sulla ristampa di Billy bis come collaterale

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