Riflessioni sulle trasferte di Zagor

La recente trilogia caraibica e il gradimento delle trasferte da parte dei lettori

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Sul sito siamoagorà.com, vi suggeriamo questo approfondimento di Cristian Di Clemente che, ispirato dalla brillante trilogia caraibica appena terminata sulla serie regolare, riflette su quanto le periodiche trasferte di Zagor facciano parte della tradizione avventurosa dello Spirito con la Scure, domandandosi se al giorno d’oggi ci sia ancora spazio per esse.
Dopo un riscontro deludente dell’odissea sudamericana, che tenne lontano Zagor e Cico da Darkwood per tre anni, la casa editrice ha infatti limitato le trasferte al minimo essenziale, ritenendo che i tempi siano cambiati e che oggi il mercato premi i personaggi che sono riconoscibili nel loro scenario abituale. Dopo aver rievocato quello che le trasferte vissute “in diretta” hanno rappresentato per la propria esperienza di lettore zagoriano, Di Clemente propone una visione alternativa che “assolve” le trasferte. La conclusione del suo ragionamento è tuttavia che, a fronte del moltiplicarsi del numero di pubblicazioni e di autori, nonché dei mutamenti nei concetti di serialità e di “storia” che hanno interessato Zagor nel tempo, difficilmente nuovi viaggi pluriennali risulterebbero emozionanti come quelli passati, se anche fossero concepiti. La trilogia caraibica di Jacopo Rauch (apparsa sui numeri 693-699), pur ridotta all’osso, testimonia tuttavia quanto il fascino delle vecchie trasferte in più episodi collegati tra loro rimanga intatto, nonostante le limitazioni di durata non le abbiano permesso di sviluppare pienamente tutte le sue potenzialità.

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La Redazione

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