Sempre parlando in relazione a Sottosopra (di cui potete trovare la recensione a questo link: Viceversa) in tutto questo progetto ben curato e riveduto, ribaltando continuamente le tavole in modo da non farsi sfuggire errori, Luca Enoch e Riccardo Crosa hanno comunque fatto qualche piccolo errore che è passato fra le maglie del loro attento sguardo. Ad un certo punto Alessandro e Giorgia si rendono conto che i cartoni del latte mezzi vuoti volteggiano nell’aria. Questo accade perché mentre la bevanda residua nel cartone precipita verso l’alto, la confezione di cartone persiste a precipitare verso il basso. Alessandro per primo si rende conto che questo accade perché il peso del liquido rimasto nel cartone è lo stesso del cartone stesso, quindi volteggia nell’aria perché i due pesi di annullano. Se quindi i due ragazzi si procurassero degli zaini che contengono oggetti per il peso equivalente a quello del loro corpo anche loro potrebbero volteggiare o, se si esubera di poco tale peso, appunto camminare direttamente sul terreno con un’andatura non molto differente da quella che teneva Louis Armstrong quando camminò per la prima volta sulla Luna.

Scopriamo poi che il padre di Alessandro era uso portare il figlio a fare roccia. Il ragazzo quindi è esperto nell’uso degli strumenti da arrampicata. Ne rende edotta Giorgia e procurandosi insieme tutto il materiale occorrente per le scalate in un centro commerciale escogitano un modo più veloce per percorrere il tragitto che porta dal loft al suolo stradale, senza far uso dell’ascensore (a quanto pare viene detto che la corrente elettrica continua ad essere erogata) dato che se dovessero malauguratamente rimanerci chiusi dentro, nessuno potrebbe soccorrerli.

Nella vignetta soprastante Alessandro e Giorgia tengono con sé sulle spalle gli zaini, cioè quello che serve loro per restare ancorati sul suolo. E’ pur vero che non indossano i gambaletti che occorrono a far andare le gambe in alto, ma non dimentichiamo che la testa è più pesante dei piedi. Insomma, per poter “scendere” fino all’ultimo piano avrebbero dovuto lasciare gli zaini sul pavimento all’ingresso del palazzo e non portarli con sé sulle spalle fin davanti alla porta di casa. Questo era il vero modo per poter “scendere” liberamente fino al sottotetto del palazzo usando il proprio peso che precipita naturalmente verso l’alto. Eventualmente portando con sé una corda preventivamente fissata agli zaini, poi avrebbero potuto issare tali pesi fino all’ultimo piano per avere la zavorra con cui “risalire” fino al piano terra alla prossima uscita di casa.

Inoltre l’altro errore è la direzione in cui penzolano le corde durante la “discesa” verso l’alto come nella vignetta soprastante. Tale discesa è possibile grazie al peso dei ragazzi che è attratto verso l’alto per la gravità invertita a cui sono sottoposte le forme di vita. Ma le corde, come giustamente fatto per la vignetta di foto 2, non dovrebbero precipitare in lontananza in direzione del tetto. Tale corda dovrebbe penzolare in direzione opposta o appunto arrotolata alla cintola dei ragazzi, come giustamente è stato fatto nella vignetta precedente.
Un paio di distrazioni degli autori che comunque non rovinano la lettura. La trama e il profilo dei personaggi non sono particolarmente complessi e neppure originali, quindi tutto il fascino dell’albo sta in questa dinamica di ribaltamento del mondo circostante, che inevitabilmente spinge il lettore a girare spesso di 180 gradi il volume in modo da gustarsi il gioco del capovolgimento delle prospettive. Per il resto come già detto, è un volume dal plot rivolto ad un pubblico di adolescenti, senza alcuna spiegazione sulle cause a monte di quanto accaduto e senza un quid che lasci al lettore il sapore di un’attesa che ci possa essere un’evoluzione della trama che non sia un continuo de ja vu preso in prestito da altri lavori passati. Il volume è venduto però ad un prezzo più alla portata degli adulti. E forse è questo metaforicamente la sola lettura metafumettistica dell’albo: un fumetto per adolescenti venduto in libreria ad un costo che è alla portata delle tasche degli adulti. Gli autori sono bravi, hanno fatto un bel lavoro grafico che merita essere gustato su un volume di grandi dimensioni, certo, ma commercialmente parlando, nonostante l’affetto per l’amico Luca Enoch che seguo dai tempi di Sprayliz e Gea, sono autori che vivono in un mondo tutto loro: sottosopra direi.
