Zagor dopo Nolitta (dal n.401 al n.500)

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I primi tre anni del quinto ciclo centenario di Zagor, dopo un semestre di transizione, sono all’insegna di nuovi viaggi e dello sviluppo di trame e personaggi introdotti nella centuria precedente, e si concludono con il ritorno di uno storico supernemico nolittiano.

La prima storia (n.401-402) vede il doppio esordio di Stefano Marzorati ai testi (sarà l’unica volta per l’autore di Mister No) e Roberto D’Arcangelo ai disegni. Uno spietato e selvaggio assassino uccide i trappers in una zona montana, e Zagor e Doc Lester decidono di stanarlo. I due, insieme ad una donna alla ricerca del marito scomparso, giungono in un villaggio dove vive una comunità di disperati e dalla quale proviene lo stesso assassino, che ha giurato vendetta contro il “Sindaco” che la comanda in un clima di terrore.

Nei n.403-404 (di Colombo e Cassaro) Johnny Nakiar, un pellerossa cresciuto tra i bianchi e diventato sicario a pagamento, vuole vendicare il misterioso assassinio del padre, capo degli Shawnee, e riscattare l’onore della sua gente. Insieme a Zagor, Johnny affronta il responsabile della morte del genitore, un ex-colonnello arricchitosi, che è anche socio del bianco che lo allevato e trasformato in killer.

Nei n.405-406 (di Burattini e Pesce) un villaggio minerario è minacciato da una diga pericolante e dai mercenari dello spietato Maggiore Hawes, assunti per tenere a bada una tribù assetata dopo la realizzazione di un lago artificiale. Zagor entra ben presto in conflitto con il Maggiore, e lo scontro finale avviene poco prima che la furia distruttiva delle acque si scateni.

Nello Speciale n.11 (di Boselli e Torricelli) Zagor e Cico arrivano nella magica dimensione parallela di Tir-Nan-Og e, insieme agli ultimi eroi di quella terra (il principe Auberon e l’arciera Alienor), affrontano esseri straordinari ed una legione di malvagi giunti da epoche diverse (capeggiati da un negromante di Kush e da un guerriero Huron rinnegato) per liberare la Regina Maeve dalla prigionia nel suo castello. L’albetto allegato (di Colombo e Della Monica) ha per protagonista Ramath in una vicenda del suo passato in India, dove insieme all’avventuriero ed amico inglese Mac Quade affronta i thugs che hanno ucciso il suo maestro spirituale Murrah e salva una ragazza da un sacrificio rituale.

Nei n.407-408 (di Burattini e Ferri) Mortimer arriva a Darkwood per realizzare un nuovo piano (l’evasione di un falsario internazionale dal penitenziario di Hellgate, n.20) e al tempo stesso vendicarsi di Zagor (n.394-396). Con la complicità di Sybil, la sua donna, Mortimer riesce a far condannare Tonka ai lavori forzati a vita a Hellgate per un massacro mai avvenuto, al solo scopo di spingere Zagor e i Mohawk a liberarlo (insieme al falsario) durante un trasferimento, per poi farli accusare della morte delle guardie carcerarie (in realtà uccise da Mortimer). Cose che puntualmente si verificano. Lo Spirito con la Scure comprende, tuttavia, che dietro il complotto c’è Mortimer e riesce a controbattere alle sue mosse, discolpandosi e facendo scattare una trappola che fa finire in carcere il criminale e la sua compagna.

Nei n.409-410 (di Colombo e Dotti) Zagor e Cico si spostano nelle terre calde a sud di Darkwood per aiutare l’amico Bob il Guercio ad affrontare il folle Kelso, capo di una banda di cacciatori di scalpi. Kelso e i suoi uomini hanno ucciso molti bianchi facendo apparire i delitti come opera di pacifici indiani, per poi farsi assumere dagli abitanti della regione per sterminare i pellerossa. I conti saranno regolati in una fatiscente cittadina. E’ la seconda e ultima storia di Zagor disegnata da Dotti, che diventa un elemento di punta dell’imminente Dampyr per poi consacrarsi definitivamente su Tex.

Nei n.411-414 (di Boselli e Marcello) Zagor e Cico sono in Texas, dove la tensione tra Rangers e Comanche è ormai alle stelle. Mentre Lupo Grigio (n.362-364) cerca di unire in una sola grande federazione tutte le nazioni indiane, Zagor e il ranger Adam Crane tentano di impedire lo scoppio della guerra. Un solco d’odio tra i due fratelli di sangue viene temporaneamente scavato dopo alcuni tragici incidenti, ma la comune battaglia contro un esercito di comancheros messicani li riporta dalla stessa parte. E quando il conflitto con i Rangers diventa inevitabile, Zagor e Adam si schierano con i Comanche (e l’ex ranger sposa l’indiana Fiore Nascente): la battaglia sui Monti Wichita si interrompe dopo una dimostrazione di coraggio da parte di Zagor, Adam e Lupo Grigio.

Il n.414, uscito nel gennaio 2000, presenta una novità in copertina: il bollino del prezzo riporta per la prima volta la doppia valuta (sopra in Lire, sotto in Euro), in avvicinamento all’adozione della nuova moneta.

I n.415-416 (di Burattini) ospitano l’ultima storia, pubblicata postuma, illustrata da Michele Pepe, che originariamente avrebbe dovuto chiudere la seconda odissea americana. Zagor e Cico, ancora nel sud degli Stati Uniti, aiutano lo schiavo nero fuggiasco Toby a raggiungere il battello di Mister Baxter, che ha promesso di portare lui e la sua famiglia nelle terre libere del Nord. Dopo varie peripezie e scontri con gli uomini dell’ex-padrone di Toby, i nostri arrivano sul battello per poi scoprire che Baxter rivende gli schiavi al proprietario di una miniera di zolfo, dove muoiono come mosche. La collera di Zagor sarà terribile.

La trasferta africana

Nell’aprile 2000 inizia un nuovo miniciclo di quattro episodi collegati, per dieci albi, ambientati nel Continente Nero.

Il prologo si svolge nei n.417-419 (di Burattini e Chiarolla): Zagor e Cico sono in Louisiana e, per tirare fuori dai guai Digging Bill e John Connor (n.366-367), restano coinvolti nella lotta tra lo storico pirata Jean Lafitte, affiancato dalla bella e combattiva figlia Denise, e il rivale Barbe-En-Feu. L’oggetto della contesa è il ritrovamento dell’ultimo tesoro nascosto di Lafitte, che si trova su un’isola in Africa. Lafitte costringe Zagor ad accompagnarlo, e lo scontro finale è vinto anche grazie al contributo di Jacques Lassalle, che è motivato dall’amore (ricambiato) per Denise, ma la cui volontà appartiene ancora a Marie Laveau, la sacerdotessa che in passato lo aveva reso uno zombie (n.366-367). E mentre la nave “Pride” di Lafitte resta ormeggiata nel porto di Lagos per le riparazioni, Jacques sente il richiamo di Marie e si allontana nel cuore dell’Africa.

Nei n.420-422 (di Boselli e Andreucci) Zagor, Cico e Digging Bill sono alla ricerca di Jacques e scoprono che il ragazzo è stato rapito dagli emissari della misteriosa “Regina Nera” di Songhay. Catturati nel deserto del Sahara dagli schiavisti dello sceicco Azim, i nostri sono salvati dai Tuareg del redivivo Andrew Cain (n.386-388) che, sopravvissuto alla battaglia contro il Kraken, era tornato in Africa per aiutare la sua donna (la principessa Marada) a recuperare lo scettro di Tir-Hinan, ultima sovrana del continente perduto di Atlantide, con cui intende riunificare tutte le tribù Tuareg. Lo scettro viene ritrovato in una città antidiluviana nel deserto tra necropoli, mostruosi demoni, scontri con gli altri interessati allo scettro (gli schiavisti dello sceicco e i negromanti del regno perduto di Kush), fortezze nascoste e schiere di morti viventi. Con questa storia Andreucci lascia le avventure dello Spirito con la Scure, per “accasarsi” presso Dampyr e Tex.

Nei n.422-424 (di Boselli e Laurenti) Zagor, Cico e Digging Bill sono nel cuore dell’Africa Nera. Catturato dai guerrieri kushiti dopo aver difeso una tribù di pigmei, Zagor è condotto nella capitale in rovina dell’antico Impero di Songhay, che sta risorgendo a nuova vita grazie alla “Regina nera” (che è proprio Marie Laveau, n.366-367) e ai suoi alleati di Kush. Marie fa riemergere in Zagor la personalità barbarica del semidio Damballah, portando lo Spirito con la Scure dalla sua parte: Zagor/Damballah, pur conservando la generosità dell’eroe di Darkwood, cattura personalmente i propri amici (tra cui Denise Lafitte, alla ricerca dell’amato Jacques). Il negromante Vendhys, tuttavia, costringe Marie e Zagor/Damballah a liberare dall’Oltremondo il “Grande Verme”, un Dio Oscuro, ma nel corso della successiva battaglia Zagor recupera la propria identità e ricaccia indietro la mostruosa creatura. Denise e Jacques si ricongiungono e Marie Laveau, salvata e perdonata da Zagor, decide di espiare le proprie colpe.

Nei n.425-426 (di Burattini e Ferri) Jean Lafitte, per sfuggire all’arresto da parte dei soldati inglesi per contrabbando di diamanti, è costretto a salpare da Lagos prima che Zagor e Cico risalgano a bordo. I due avevano appena conosciuto l’artefice del furto dei preziosi (l’avventuriero portoghese Rodrigues Lobo) e, inseguiti dai soldati, sono salvati da Liberty Sam (n.368-369). Il vecchio amico deve portare a Monrovia (capitale della nascente nazione Liberia di ex-schiavi americani) un carico di chinino per salvare la popolazione da un’epidemia di malaria; Zagor, Cico e Rodrigues lo aiutano nel pericoloso viaggio, tra medici sciacalli, guerriere della savana, sovrani sanguinari e un traditore che vede nella costituzione della Liberia una minaccia per gli africani indigeni. Il salvataggio finale nel momento di maggiore pericolo è merito dei cannoni della “Pride” di Jean Lafitte, tornato a cercare Zagor e Cico.

Tanti (troppi?) fuoriserie

Durante la pubblicazione delle storie africane escono nuove storie fuoriserie.

Nello Speciale n.12 (di Boselli e Marcello) Zagor, Cico e Tonka si recano nella zona di frontiera canadese per aiutare i loro amici Sabine, Thayenda e Duncan (Almanacco Avventura 1997). La loro terra è minacciata dalla Confraternita del Corvo, guidata da un sedicente profeta bianco di Manito che, dopo avere riunito le tribù del nord, ha portato la guerra nelle praterie per annientare bianchi e Métis (inizialmente diffidenti tra di loro, ma che uniranno gli sforzi contro il comune nemico). Il falso profeta è in realtà un mentecatto manovrato dai confinanti Sioux, vere menti della rivolta, che vogliono conquistare quei luoghi.

Questo è anche il primo Speciale ad uscire con una nuova formula: niente più allegati e foliazione aumentata a 160 pagine. Un cambiamento che tuttavia è ben più “profondo” rispetto alla semplice apparenza (un albo extra senza più il cellophane da rompere): non trascorrerà molto tempo prima che l’uscita di numeri fuoriserie perda quel carattere di evento speciale o straordinario e si trasformi in “racconti in più” rispetto alla serie regolare.
Una sensazione acuita dall’arrivo, nell’estate 2000, di una nuova pubblicazione extra, i “Maxi”, albi con foliazione tra le 250 e le 320 pagine e un lungo racconto al proprio interno (talvolta due).
Nel tempo i fuoriserie si moltiplicano o la loro cadenza diventa più breve di quella annuale. Tanto per dare qualche numero, ed escludendo gli albi di Cico o gli allegati dei comprimari, durante la terza centuria zagoriana erano usciti 3 racconti fuoriserie (su una testata extra) e durante la quarta 9 (due testate). Nel corso della quinta, sesta e settima centuria i racconti extra inediti distribuiti in edicola sono saliti rispettivamente a 24 (tre testate), 36 (cinque testate) e 110 (dieci testate): una “iperproduzione” che spezzetterebbe in modo eccessivo questa esposizione di riassunti di storie zagoriane per centurie, se si considera che i cicli di 100 albi della serie regolare descritti in questi articoli hanno ospitato in media 45 racconti.
Pertanto, in questo pezzo e nei prossimi, i riassunti dei fuoriserie si limiteranno ai 16 racconti ritenuti più significativi, vale a dire una media di due “extra” per ciascun anno che costituisce un ciclo di cento numeri.

Nell’Almanacco 2001 (di Boselli e Laurenti), in una Port Whale risorta a nuova vita dopo il periodo buio del culto del Kraken (n.386-388), allo stesso tavolo di una taverna si trovano Fishleg e Honest Joe (n.392-394). Fishleg rievoca un’avventura vissuta con Zagor, Cico e la nipote Virginia, quando affrontarono l’esplorazione della leggendaria Isola dei Demoni nel Nord Atlantico e la ricerca del tesoro di San Brandano, ostacolati dall’equipaggio del capitano Rasmussen, un’autentica canaglia dei mari.

Il viaggio verso Darkwood, con tanti ritorni

Nei n.427-428 (di Boselli e Pesce), al ritorno sul continente americano dopo le avventure africane, Zagor e Cico sbarcano a Veracruz, la città natale del messicano. Qui ritrovano non solo i parenti di Cico, ma anche Guitar Jim: il chitarrista fuorilegge è impegnato in una sfida a distanza con Pearl Nightshade, bionda rapinatrice che lo precede nel ripulire i forzieri del Messico e gliene addossa la responsabilità. Al termine di una serie di scontri con banditi ed esercito, i due scoprono di provare dei sentimenti reciproci ma, dopo aver trafugato un convoglio carico d’oro, tornano indietro per salvare Zagor e Cico, condotti al plotone d’esecuzione dai soldati che avevano alle calcagna.

Nei n.429-430 (di Boselli e Della Monica), la nave che sta trasportando Zagor e Cico subisce un ammutinamento e i due finiscono su un’isola caraibica abitata da selvaggi cannibali che adorano come una dea la contessa vampira Ylenia Varga (n.397-399). A complicare ulteriormente la situazione ci pensano l’arrivo sull’isola di due navi (una di schiavisti diventati a loro volta vampiri e l’altra della marina britannica che dava loro la caccia) e, soprattutto, l’entrata in scena del capitano inglese Alec Wallace, identico all’uomo amato da Ylenia prima di diventare, suo malgrado, vampira (si tratta infatti di un suo lontano discendente). Tra scontri a fuoco, alleanze temporanee e tradimenti, Zagor farà infine rinsavire Wallace (attratto ma anche soggiogato dalla volontà di Ylenia), impedendo all’ambigua vampira di fuggire con lui.

Nel giugno 2001 lo Spirito con la Scure festeggia i 40 anni di pubblicazioni allegando all’albo n.431 un saggio a colori di 100 pagine (riccamente illustrato e intitolato “I mille mondi di Zagor”) e riportando in scena Kandrax il Druido. Il ritorno del supernemico nolittiano è suddiviso in tre episodi consecutivi che rappresentano, da un punto di vista sostanziale, un unico racconto.

Nei n.431-433 (di Boselli e Ferri) Kandrax, dal suo esilio nella terra parallela di Erin, perseguita Zagor con violenti incubi mentre lo Spirito con la Scure è in Florida. Rientrato a Darkwood dopo varie vicissitudini, Zagor la ritrova già precipitata nella “Guerra Eterna” dopo l’invasione di ostili tribù del nord agli ordini di Kandrax. Il Druido, con la complicità del professor Morgast, riesce inoltre a tornare nella nostra dimensione, esiliando Zagor e Tonka al suo posto nella terra di Erin.

Nei n.433-434 (di Boselli e Torricelli) Zagor e Tonka si uniscono ai guerrieri Fianna nella lotta contro le legioni di Donn l’Oscuro, il Signore dei Morti di cui Kandrax è consigliere: la guerra su Erin è infatti collegata a quella che si sta svolgendo a Darkwood e potrà avere termine soltanto distruggendo il “Libro Nero dei Druidi” che Kandrax ha con sé. Dopo una serie di avventure e scontri con le legioni del male, Zagor e i Fianna conquistano la Torre Nera di Donn. I poteri della guerriera Morrigan consentono a Zagor e Tonka, accompagnati da due Fianna (tra cui il giovane Oisin), di tornare a Darkwood, seguiti tuttavia dalla pericolosa Nemain, Signora dei Corvi Neri.

Nei n.434-435 (di Boselli e Marcello) i nodi vengono al pettine a Fort Henry, dove Kandrax ha il suo covo. Il Druido si fa letteralmente in quattro per sacrificare tre donne care a Zagor in zone diverse del mondo: Frida Lang (n.397-399) in Austria, Margie Coleman (n.248-251) in Scozia e Gambit (n.370-371) negli Stati Uniti. Morrigan libera tuttavia il corpo astrale di Zagor, che raggiunge e sconfigge i sosia magici del Druido. Infine, Oisin distrugge il “Libro Nero”, ponendo fine alla Guerra Eterna, e Nemain riporta Kandrax nella dimensione di Erin per subire la punizione di Donn l’Oscuro dopo la disfatta.

Il n.435, dell’ottobre 2001, segna la fine di una lunga fase iniziata oltre sette anni prima con la seconda odissea americana (n.345), in cui trasferte, storie in continuity e ritorni epocali hanno rappresentato la “regola” e le storie scollegate o di transizione l’ “eccezione”. Nuovi viaggi e cicli avventurosi si presenteranno sulla serie negli anni successivi, ma con un’attesa più lunga tra uno e l’altro.
Contemporaneamente Mauro Boselli, sempre più assorbito da Tex e da Dampyr (pubblicato dal 2000 e da lui creato insieme a Maurizio Colombo), inizia ad allontanarsi dallo Spirito con la Scure. Boselli rimane curatore della serie fino a tutto il 2006, ma nei cinque anni successivi soltanto tre storie porteranno la sua firma e dal marzo 2002 i credits dell’albo riportano anche il ruolo di Moreno Burattini come assistente di redazione.

Di nuovo, e a lungo, a Darkwood

Nel periodo in cui la serie regolare ha raccontato il viaggio di rientro a Darkwood prima e il ritorno di Kandrax poi non sono mancati, naturalmente, i fuoriserie.

Nello Speciale n.13 (di Burattini e Ferri) Zagor e Cico ritrovano i Sullivan e per i suoi amici lo Spirito con la Scure racconta il significato del simbolo che porta sul petto (un’aquila stagliata contro il sole che sorge). Si tratta del suo ultimo ricordo di Shyer, bellissima e misteriosa sacerdotessa che lo iniziò ai segreti della spiritualità indiana e al proprio destino di eroe quando, dopo la morte di Fitzy (n.55-56), Patrick Wilding era ancora alla ricerca di uno scopo. In quel periodo Patrick si scontrò anche con quello che sarebbe stato il primo avversario dello Spirito con la Scure, Kanoxen della tribù Delaware (n.1-2), qui intenzionato a risvegliare primordiali e mostruosi spiriti malvagi delle acque.

Nel Maxi n.2 (di Burattini e Chiarolla) Zagor è al fianco di Satko per sostenere la causa dei Cherokee che, nonostante la loro straordinaria vicenda di civilizzazione (n.372-373), sono costretti da politicanti senza scrupoli all’esilio in territori incolti e selvaggi. Zagor arriva a mettere le mani addosso al Presidente degli Stati Uniti (Andrew Jackson) ed evita l’arresto soltanto grazie al debito di riconoscenza che la Nazione aveva con lui dai tempi della minaccia missilistica di Hellingen (n.107-109). In seguito Zagor e Satko, nell’inseguire l’autore del ferimento del giornalista pro-indiani Craig Turner (n.372-373), sventano un complotto della Guardia Nazionale Georgiana contro i Cherokee già incamminati nella loro tragica marcia lungo la “Pista delle Lacrime”. Zagor vorrebbe restare al fianco degli indiani nel viaggio, ma Sequoya (n.372-373) lo convince che il suo posto per lottare non è lì, ma a Darkwood.

Nei n.436-437 (di Burattini e Cassaro) Zagor, Cico e altre persone sono bloccate in un castello a causa di una tormenta di neve. La proprietaria del maniero, che ha assunto Bat Batterton per la propria protezione, è minacciata da una setta di satanisti convinti che nella grande biblioteca del castello sia nascosto un libro in grado di evocare il demonio. Una torbida verità verrà a galla tra indagini, delitti in odore di zolfo e sotterranei segreti.

Il 2002 inizia con l’esordio ai testi di Jacopo Rauch (n.438-439, illustrati da D’Arcangelo). Uno scalcinato, ma simpatico, trafficante di whisky torna nel territorio dei Delaware per recuperare un carico d’oro che vi aveva nascosto anni prima dopo averlo sottratto alla banda dei fratelli Ward. Ma alle sue calcagna ci sono gli ex complici (ed assassini) dei fratelli Ward e i bellicosi Delaware.

Dal n.438, con l’entrata ufficiale in vigore dell’Euro, in copertina la nuova valuta viene riportata sopra e la Lira sotto. Dal n.440, del marzo 2002, la Lira esce definitivamente di scena dalle copertine.

Nei n.440-441 (di Burattini e Torricelli) il nuovo colonnello di un forte ordina il trasferimento di una tribù nel territorio di un’altra che è tradizionalmente sua nemica, portando la regione sull’orlo di una guerra indiana: non si tratta di una leggerezza, tuttavia, poiché il militare è in combutta con un mercante d’armi per arricchirsi.

Nello Speciale n.14 (di Burattini e Marcello), una maledizione grava sugli abitanti di una piccola cittadina i cui padri, ai tempi della Guerra di Indipendenza, si macchiarono di un eccidio ai danni di un plotone inglese. E la maledizione sembra avverarsi quando i soldati di Sua Maestà riemergono dalle nebbie, portando la morte. In realtà si tratta di un piano elaborato per recuperare un carico d’oro nascosto dal plotone inglese sterminato. È l’ultimo episodio illustrato da Marcello.

Nei n.442-443 (di Rauch e Chiarolla) i Dowler, sinistra famiglia di naufragatori che risiede in una casa sulla scogliera, attirano le navi in trappole mortali per poi depredarle. Dopo aver messo le mani su un carico d’oppio, tuttavia, la famiglia entra nelle mire del trafficante Stormy Jack a cui era destinato. E sulle tracce di quest’ultimo c’è Zagor, aiutato dallo sceriffo Abe Kirk e dalla giovane figlia Norah, di cui il selvaggio e colossale Rufus Dowler si è invaghito. La famiglia troverà il giusto castigo e il trafficante non si rivelerà una carogna totale.

Nei n.444-446 (di Burattini-Priarone e Della Monica) Dharma la Strega e il Rajah Kubal Singh (n.136-138) arrivano a Darkwood, alla guida di un gruppo di feroci strangolatori thugs, per dare la caccia a Ramath, di cui viene rivelato il passato. Tempo addietro il fakiro aveva sottratto alla strega il magico amuleto di giada che le diede i poteri per creare l’uomo tigre (n.136-138) e con cui potrebbe scatenare la fine del mondo, e proprio per sfuggirle lasciò l’India e si imbarcò sulla nave di Fishleg. Zagor è avvisato di quanto sta accadendo dall’avventuriero Mac Quade (Speciale n.11), e i due sventano il rapimento della moglie incinta del grande amico del fakiro. L’ultimo scontro si svolge nella capanna della palude, dove anni prima Ramath aveva fatto nascondere l’amuleto ad un inconsapevole Zagor.

Il Maxi n.3 ospita, a sette anni dalla morte, le due storie rimaste inedite di Franco Donatelli, lo storico disegnatore di Zagor. La prima (scritta dall’esordiente Francesco Moretti) racconta la follia di Cuoio Nero, un tempo uomo di chiesa e ora vendicatore mascherato che uccide i cercatori d’oro, da lui ritenuto fonte di ogni male dopo che la sua famiglia è stata sterminata dai banditi. La seconda storia (scritta da Burattini), completata da D’Arcangelo ai disegni, vede un falso profeta scatenare la propria tribù contro un gruppo di astronomi bianchi, approfittando del panico che un’eclissi totale di sole ha provocato presso gli indiani.

Nei n.447-449 (di Burattini e Chiarolla), dalle acque di una misteriosa sorgente emergono minacciosi pellerossa di un popolo sconosciuto che rapiscono giovani donne indiane, e che si polverizzano trascorso un po’ di tempo al di fuori dell’acqua. La sorgente cela un varco verso uno strano luogo dove il tempo sembra non scorrere e dove i pellerossa sono condannati a restare per vivere. Zagor coinvolge anche il dottor Metrevelic (n.186-189), per la prima volta utilizzato in avventure sovrannaturali che non riguardino vampiri.

L’Almanacco 2003 vede l’esordio ai disegni di Marco Verni. Nella storia (scritta da Burattini) Zagor aiuta il dottor Nicholas Sand e la sua aiutante indiana Tabitha (innamorata di lui) a difendersi dai pregiudizi e dai complotti di cui sono vittime nella cittadina di Frame Cross: Sand non esita, infatti, a curare i pellerossa (che lo hanno ribattezzato “Ascolta-il-cuore”).

Nei n.449-450 (disegnati da Ferri) torna ai testi, dieci anni dopo l’unico precedente, Alessandro Russo. Zagor si aggrega alla spedizione di una donna per scoprire la sorte del fratello, assistente di uno scienziato che compie misteriosi esperimenti in un laboratorio posizionato in una palude impenetrabile. Qui scoprono che il lavoro dello scienziato riguarda l’ingegneria genetica e la creazione di una razza di uomini perfetti, ma le sue cavie umane si sono trasformate in bestie decisamente pericolose.

Nei n.451-452 (disegnati da Pesce) esordisce ai testi Luigi Mignacco, che porta un po’ degli elementi del Sudamerica del suo Mister No a Darkwood. Zagor resta infatti coinvolto nella lotta tra alcuni banditi del Sertão (una sorta di cangaceiros), in fuga con un carico d’oro che hanno sottratto a un tirannico latifondista brasiliano, e gli spietati uomini di quest’ultimo. La resa dei conti avviene in una vasta zona arida e desertica, tra una pacifica Missione e gole impervie.

Nei n.453-454 (di Burattini e Cassaro) il professore Verybad, dopo avere studiato per conto dell’esercito la tecnologia di Hellingen e degli Akkroniani (n.178-182), ha concepito un macchinario che permette di controllare gli insetti. All’insaputa dello scienziato, tuttavia, il comandante di Forte Jericho sperimenta l’invenzione sui civili, attaccandoli con feroci sciami di insetti. E anche Zagor finisce nel mirino di assassini minuscoli e letali.

I n.455-456 (disegnati da Della Monica) contengono l’unica storia di Zagor scritta da Ottavio De Angelis, autore di Nick Raider. Uno strano sciamano profetizza a un trapper la morte di McKean, il suo anziano mentore, grazie alla quale prenderà il suo posto alla guida di una compagnia di pellicce. Istigato dalla perfida moglie, il trapper darà una mano affinché la profezia si compia, incolpando del delitto i vecchi amici indiani. Il fantasma di McKean torna tuttavia a tormentare il trapper, e un massacro indiano perpetrato dai suoi nuovi alleati provoca l’ira di Zagor.

Nei n.457-458 (di Burattini e Chiarolla) l’astronave dell’alieno Warzak precipita a Darkwood. La mostruosa creatura è ben presto braccata da cacciatori e indiani, mentre Zagor è l’unico disposto a concedergli fiducia. Warzak, aiutato dallo Spirito con la Scure, verrà recuperato da un cargo spaziale dei suoi simili, e anche al trapper assassino Hays, che aveva approfittato della presenza dell’alieno per attribuirgli i suoi delitti, toccherà suo malgrado una “gita” nel cosmo.

L’Almanacco 2004 contiene l’ultimo racconto scritto da Alessandro Russo prima di una pausa quasi ventennale e l’unico illustrato da Cesare Colombi, sino ad allora forse il disegnatore dallo stile grafico più inconsueto mai visto su Zagor. Un arrogante senatore guida una battuta di caccia a Darkwood per catturare il puma bianco, venerato dai pellerossa poiché la leggenda vuole che fece scoprire ai loro progenitori la foresta per la prima volta. Nel fare questo, il gruppo di uomini armati non si fa scrupolo di uccidere i pellerossa, ma i cacciatori finiranno con il diventare prede di una creatura misteriosa, in grado di colpire ovunque per ottenere vendetta.

Nei n.459-461 (di Burattini e Verni) il Tessitore (n.205-209) si appresta a tornare in azione con un attentato durante il comizio di Marvin Sykes, candidato alla carica di governatore. Per eseguirlo, il Tessitore assolda Mortimer (n.407-408), nel frattempo scampato alla forca grazie ad uno dei suoi intricati piani, e durante l’esecuzione il capitano Malcovich (n.407-408) viene ucciso mentre protegge Sykes. Quando Zagor è prigioniero dei due nemici, tuttavia, comprende come stanno realmente le cose: è stato proprio Mortimer a coinvolgerlo anzitempo nella vicenda per usarlo come strumento di vendetta contro il Tessitore, che lo aveva costretto alla collaborazione tenendo in ostaggio Sybil. Zagor riesce a “strappare” la maschera al Tessitore, che si rivela essere Sykes stesso (Malcovich, che stava indagando su di lui, era effettivamente la vittima designata), mentre Mortimer e Sybil, apparentemente eliminati dagli uomini del Tessitore, vanno a godersi una vacanza ai Caraibi.

Nei n.461-462 (di Burattini e D’Arcangelo) Zagor e Cico prendono le difese di una donna con doti di sensitiva: i suoi concittadini la ritengono infatti una strega e vorrebbero metterla al rogo dopo la misteriosa scomparsa di alcuni bambini. Lo Spirito con la Scure farà luce sulla vicenda. È l’ultimo episodio di Zagor illustrato da D’Arcangelo per la serie regolare.

Nei n.463-464 esordiscono Diego Paolucci come soggettista (la sceneggiatura è di Burattini) e Gianni Sedioli ai disegni. Alcuni banditi braccati cercano di fuggire utilizzando la mongolfiera del barone Icaro La Plume, ma una violenta tempesta di neve impedisce al pallone di superare le montagne circostanti. Lo Spirito con la Scure, già sulle tracce di una banda di feroci pellerossa, per salvare il Barone si unisce agli uomini dello sceriffo, tra cacce all’uomo e la lotta contro la furia degli elementi.

Dalla Florida allo Yucatan e all’Islanda

Nei n.465-468 (di Burattini e Laurenti) Zagor e Cico accompagnano la giovane Rita Duff al penitenziario di Waterwall, in Florida, per riaprire il caso del fratello della ragazza Elias (gigantesco e mite ritardato mentale con il dono di parlare agli animali). Prima del loro arrivo, tuttavia, Elias è suo malgrado coinvolto nella fuga di un gruppo di galeotti attraverso impenetrabili paludi, tra i quali c’è anche l’antico nemico Bimbo Sullivan (n.203-205). Zagor si mette sulle tracce dei fuggitivi, che sono braccati dai feroci indiani del capo Quanah, diventato cacciatore di evasi dopo che la sua famiglia fu uccisa da altri uomini in fuga. E mentre Bimbo Sullivan trova una morte definitiva dopo essersi dimostrato un’autentica carogna, al termine di una serie di scontri e inseguimenti tra le paludi emergono i veri colpevoli: il Direttore del penitenziario è colui che aveva ucciso la famiglia di Quanah per spingerlo a diventare cacciatore di evasi (la vendetta dell’indiano sarà terribile), mentre lo sceriffo che aveva arrestato Elias è l’autore dell’omicidio che gli era stato imputato.

Dall’agosto 2004, per 14 mesi, inizia una nuova minitrasferta, in quattro storie in continuity che, oltre a ripresentare comprimari antichi e più recenti, aggiunge nuovi importanti personaggi al tema dei continenti perduti. Nell’occasione si rivede ai testi Mauro Boselli, dopo quasi tre anni di assenza.

Nei n.469-471 (di Boselli e Cassaro) Zagor e Cico conoscono il brillante archeologo inglese Dexter Green (collaboratore di “Altrove”, n.386-388) e il suo possente aiutante africano Yambo. Dopo avere accompagnato i due al Museo di Richmond, dove ritrovano i vecchi amici Bat Batterton e il professor Oldbones (n.20-21), entra in scena l’enigmatico studioso tedesco Ludwig Richter che, dopo essersi finto un “agnellino”, si rivela un criminale senza scrupoli, nonché il capo di Weiss (il bieco archeologo morto nei n.392-394). Richter ruba dal museo il Diadema di Dumuzi, originario di Atlantide e, dopo avergli sottratto la pietra centrale, si separa dal suo uomo d’azione (l’assassino Velasquez) per far perdere le proprie tracce. Dexter e Zagor fanno lo stesso per dare loro la caccia, e lo Spirito con la Scure si mette alle calcagna di Velasquez.

Nei n.472-473 (di Burattini e Torricelli) Zagor e Cico arrivano in un villaggio che sorge nelle paludi del delta del Mississippi, dove una comunità di immigrati europei ha trovato segni di orrore, morte e distruzione ovunque, ma nessuna traccia degli abitanti. Ben presto si scatenano fenomeni di poltergeist, legati ad un’orribile strage commessa dai Cajun, i cacciatori di alligatori della palude.

Nei n.474-478 (di Burattini e Ferri) Zagor e Cico, venuti a conoscenza che il pirata Jean Lafitte e i suoi uomini (n.425-426) sono stati arrestati dalle autorità messicane, proseguono la loro caccia a Velasquez (diretto a Veracruz) insieme a Denise Lafitte, per aiutarla a salvare il padre. Lafitte e i suoi uomini, tuttavia, nel corso di un trasferimento, sono catturati dai guerrieri Aztechi che da secoli stanno vivendo in segreto nella giungla dello Yucatan. Al loro antico insediamento, dove gli Aztechi celebrano sacrifici umani in favore delle proprie divinità, sono diretti anche Richter e Velasquez. Giunti nella città, Zagor e compagni liberano Lafitte, mentre un cambio ai vertici degli Aztechi porterà al comando un capo che rinuncerà ai sacrifici umani. Zagor regola i conti con Velasquez, mentre Richter riesce a fuggire con il bracciale di Aztlan che ha prelevato dal tesoro di Montezuma degli Aztechi, dal quale recupera un’altra pietra di Atlantide.

Nei n.479-482 (di Boselli e Della Monica) Zagor e Cico attraversano l’Atlantico a bordo della “Dragoon” di Honest Joe (n.392-394) e si ricongiungono a Dexter Green e Yambo. A bordo ci sono anche il simpatico Re Guthrum (n.170-172) e i suoi guerrieri vikinghi, desiderosi di vedere la terra dei loro avi. Dexter ha infatti compreso gli obiettivi di Richter: raggiungere l’Islanda, anticamente colonia di Atlantide, per ritrovare un’altra delle quattro pietre necessarie per ricostruire la “Chiave della Conoscenza” e recuperare segreti ed armi del continente scomparso. Dopo una terrificante discesa della “Dragoon” nel leggendario gorgo “Maelstrom”, una serie di scontri con gli uomini di Richter (nel corso dei quali il piccolo Felix viene rapito e liberato), la traversata del selvaggio interno dell’Islanda e l’incontro con una comunità di fuorilegge, il finale si svolge all’interno di un vulcano spento, dove il tedesco ha recuperato la terza pietra da un anello noto come il “sigillo di Loki”, conservato in una base perduta di Atlantide. Nel crollo del vulcano Richter è dato per morto e sulla “Chiave della Conoscenza”, nel settembre 2005, cala temporaneamente il sipario.

Durante la trasferta escono anche alcuni fuoriserie.

Nel Maxi n.5 (di Mignacco e Cassaro, a partire da questa storia entrambi i fratelli, Gaetano e Gaspare), Zagor, Cico e Virginia, per ritrovare la Golden Baby e il suo equipaggio (scomparsi mentre davano la caccia alla “Morte Rossa”, un gigantesco capodoglio responsabile dell’affondamento di molte navi), si imbarcano sulla baleniera “Dark Shark” del sinistro Capitano Sinn, così ossessionato dall’animale che condurrà la spedizione al naufragio. I nostri vengono recuperati proprio dai marinai di Fishleg, che avevano rinunciato a dare la caccia al capodoglio: la “Morte Rossa” è infatti capace di scatenare la follia nei suoi cacciatori, materializzando le loro peggiori paure.

Nell’Almanacco 2005 (scritto da Cuna-Colombo-Cajelli) esordisce ai disegni Michele Rubini. Zagor diventa amico di un bianco senza memoria che ha trovato ferito nella foresta e che è stato accolto dagli Shawnee con il nome di Askenay. Ma il passato dell’uomo torna a tormentarlo, provocando la morte della sua nuova compagna indiana. Zagor e Askenay affrontano gli assassini, e la verità viene rivelata: lui era il sicario professionista Ragland, assoldato dagli assassini proprio per uccidere lo Spirito con la Scure. Ragland, compiuta la sua vendetta, decide di rispettare comunque l’incarico preso, andando così incontro al proprio destino.

Nel Maxi n.6 (di Burattini e Sedioli) Zagor, su incarico dei servizi segreti, protegge due agenti del Re di Francia dalla minaccia della “Loggia della Corona”, una setta di cospiratori guidata da un fantomatico “Duca” che intende destabilizzare le nascenti democrazie in favore delle monarchie assolute, nata da un piano di Re Luigi XVI mentre divampava la rivoluzione francese. L’oggetto della contesa è il ritrovamento del tesoro per finanziare il restauro del vecchio ordine che il monarca fece nascondere sul territorio americano, all’interno del “Grande Serpente” (un antico tumulo funerario innalzato da misteriosi popoli dell’antichità).

Nell’Almanacco 2006, scritto da Mignacco, esordisce ai disegni Paolo Bisi. Digging Bill, dopo aver raccolto le ultime parole di un moribondo, si mette alla ricerca di un tesoro sull’isola in cui è sepolto. Zagor salva Bill dai brutti ceffi che lo hanno seguito, mentre il tesoro si rivela essere qualcosa di diverso da quello che aveva creduto.

Verso il n.500

Nei n.483-484 (di Mignacco e Chiarolla) un lord inglese arriva a Pleasant Point (n.334-336) per ricercare il figlio di cui non ha più avuto notizie. Zagor gli farà da guida tra i pericoli della foresta, i rendez-vous dei trappers e le terre selvagge dei pellerossa, dove ritrovano il ragazzo, che è diventato un guerriero Blackfoot e si è costruito una propria famiglia, ricevendo infine la benedizione del proprio genitore.

Nei n.485-487 (di Burattini e Pesce) il giovane ronin Takeda è incaricato dai suoi compagni (tutti suicidatisi con il tradizionale rituale) di recarsi negli Stati Uniti per uccidere Zagor, in quanto responsabile della morte del loro Signore (il principe Minamoto, n.116-118). Dopo essersi fatto assumere come lavorante in un cantiere ferroviario diretto dall’ingegnere Robson (n.268-269), Takeda prepara una trappola per Zagor ma si fa un nemico in un violento vigilante in combutta con un losco ingegnere che sta sabotando i lavori di Robson. Lo Spirito con la Scure riesce a sventare i piani dei due, salvando inoltre la vita della donna amata da Takeda, peraltro incinta. Il samurai è ora in debito con Zagor e, dato che il suo giuramento non ha limiti temporali, rinuncia per il momento a scontrarsi con lui.

Nei n.488-489 (scritti di Mignacco) esordisce ai disegni Marcello Mangiantini. Misteriosi predoni, apparentemente indiani, assaltano i battelli in navigazione, ma in realtà i colpevoli si nascondono tra i cacciatori di pellicce di un piccolo forte costruito da Kirk, un trapper che una volta salvò la vita a Patrick Wilding prima che diventasse Zagor. Lo Spirito con la Scure scoprirà, tuttavia, che quello che credeva essere un vecchio amico è in realtà un’autentica carogna, nonché il capo dei predoni.

Lo Speciale n.18 (scritto da Sossi-Burattini) è l’ultimo illustrato da Gallieno Ferri per la collana fuoriserie di cui aveva realizzato 8 dei primi 10 numeri. Zagor e Cico si uniscono a Digging Bill e ai discendenti dei comandanti del Poseidon (seicentesca nave olandese) per ritrovarne il leggendario tesoro. Ma la leggenda è una trappola per attirarli in un limbo fuori dal tempo, dove la nave e l’equipaggio, colpiti da una maledizione per avere profanato un antico tempio, sono condannati a vagare per l’eternità.

La lunga avventura pubblicata sulla serie regolare nel corso della primavera-estate 2006 è duplicemente storica. Il primo motivo si scoprirà dopo pochi mesi: è l’ultimo episodio firmato da Mauro Boselli nel suo periodo da curatore di Zagor. Il secondo motivo diventerà invece chiaro soltanto dieci anni dopo: questa è la prima, e per molto tempo l’unica, storia di Zagor illustrata da Alessandro Piccinelli, che nel 2016 succederà a Gallieno Ferri nella realizzazione delle copertine dello Spirito con la Scure.

Nei n.490-493 (di Boselli e Piccinelli) il giovane David ha perso la memoria e non sa perché feroci Huron lo stiano braccando. Zagor lo prende sotto la sua protezione e lo conduce in un lungo viaggio attraverso il West, da Pleasant Point alle praterie del Kentucky, da Saint Louis al Mississippi, alla ricerca della soluzione del mistero. David si rivela essere il principe e legittimo erede al trono del regno europeo di Syldavia, dal quale è stato cacciato dal tirannico reggente, mentre i suoi nemici sono comandati dall’agente segreto guercio Clegg e dalla bella e sanguinaria spia Myranda, destinata tuttavia a diventare la sposa di un bellicoso capo indiano. Dopo l’esperienza zagoriana, Piccinelli passa alle storie di Tex.

Il Maxi n.7 (disegnato da Della Monica) segna il ritorno ai testi di Ade Capone dopo tredici anni (n.330-331). Zagor fa da guida a un corpo speciale scelto di recente costituzione (i Marines), che deve addestrarsi sulle rive del Lago Michigan. Lì è tuttavia all’opera anche una sanguinaria banda di pellerossa, capeggiata da un ex-marine disertore. Rimasti senza comandante dopo un agguato dei predoni, Zagor aiuta i marines a sopravvivere nell’ambiente selvaggio e ad affrontare le loro prime battaglie.

Nei n.494-495 (di Rauch e Sedioli) un professionista del crimine mette insieme una banda di specialisti con cui, dopo avere scatenato un’enorme mandria di bovini contro una cittadina per seminare il caos, rapina un vagone blindato pieno di denaro e fugge con il treno. Zagor si mette sulle tracce dei rapinatori, scoprendo che erano in combutta con il facoltoso costruttore della linea ferroviaria, Harry Goldberg, detto “Mister Steel” per la protesi d’acciaio a una mano.

Nei n.496-499 (di Burattini e Verni) una scorta militare deve trasferire il mutante Colin Randal, detto “Skull” (n.217-219), dal carcere di Hellgate a Washington poiché, scandagliando la mente di un funzionario in coma, può risolvere un delicato caso di spionaggio. Della spedizione, oltre a Zagor e Cico, fanno parte il professor Blaine (n.217-219), che ha sottoposto Skull ad esperimenti durante la prigionia, e la giovane Sophie, moglie del funzionario. Il mutante riesce tuttavia a fuggire insieme a Sophie, che si rivela essere sua figlia e complice, nonché dotata in parte degli stessi poteri telepatici. A fine episodio Skull muore nello scontro con Zagor e Sophie finisce in stato catatonico, mentre Blaine trafuga la testa del mutante e la porta alla base segreta di “Altrove” (n.386-388) per continuare a studiare il suo cervello.

Con il n.498, del gennaio 2007, Moreno Burattini diventa ufficialmente il curatore di Zagor, dopo tredici anni di “era” boselliana.

Nel marzo 2007 esce il n.500 a colori (di Burattini e Ferri). Durante un raduno dei capi, il simbolo indiano della vendetta (una lancia spezzata) preannuncia il ritorno di un antico avversario dello Spirito con la Scure. Si tratta di Devil Mask, lo stregone mascherato che era scomparso gettandosi da una rupe (n.201-203) e che sottopone Zagor a un rito magico in cui lo Spirito con la Scure, in sogno, affronta i suoi incubi nella forma di nemici come Kanoxen (n.1-2), il Grande Marcus (n.2-3), Molok (n.76-77) e il Barone Wolfingham (n.386-388). Nessuno è mai sopravvissuto al rito, ma la capacità di reazione dello Spirito con la Scure è più forte delle sue paure: Zagor riesce pertanto a risvegliarsi e a saldare i conti con Devil Mask una volta per tutte.

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