Creare storie, prendendo spunto da ciò che ti offre l’attualità e in sostanza “la vita” può sembrare un qualcosa di semplice se lo fai una volta e se lo fai bene. Diventa complicato se lo fai da oltre 25 anni per una serie a fumetti che ha toccato il n.319 il 1° di aprile 2025. Giancarlo Berardi, maestro indiscusso del fumetto italiano e non solo, non delude le aspettative. Insieme a Berardi abbiamo Maurizio Mantero, suo fedele co-sceneggiatore, e ai disegni Paolo Di Clemente, senza dimenticare la copertina sempre sul pezzo dell’ottimo Cristiano Spadoni.
La nuova avventura di Julia ha inizio con un espediente tradizionale ma sempre affascinante all’interno delle sue storie: un’uscita, stavolta a teatro, con il suo miglior amico Leo Baxter.
Già qui dobbiamo fermarci: si sa che chi trova un amico trova un tesoro. E in Julia questo concetto è chiarissimo: il rapporto che intercorre tra lei e Baxter è uno dei sentimenti più genuini che può capitare nel corso della vita di ciascuno di noi. Una sana e fedele amicizia. Metti che poi quell’amico/a ha alcuni gusti in comune con te allora il gioco è fatto.
Il lago dei cigni è la rappresentazione che i due vanno a vedere, con rimandi significativi alla tragedia subita da Baxter con la scomparsa della sua amata Liz – trauma solo apparentemente metabolizzato, come si evince dall’attenta sequenza ben rappresentata da Di Clemente – avvenuta nel n.292. I due, terminato lo spettacolo, si dirigono a complimentarsi nel camerino della ballerina protagonista nonché amica di Leo Baxter stesso, Rebecca Porter.
E qui arriva il primo dramma, ben congegnato dai disegni di Di Clemente. Prima che i due possano incontrare la Porter, qualcosa va storto e un aggressore misterioso finisce per gettare sul viso di Rebecca dell’acido, per poi fuggire dal retro.
Nelle prime pagine di questa storia, mentre Julia accorre gettando acqua fredda sul volto della triste vittima, è efficace il ritmo dato alla storia da una scrittura snella e veloce senza balloon e dai disegni dettagliati e fluidi di Di Clemente durante l’inseguimento che Baxter inizia a compiere verso il sospettato, che fugge velocissimo dal retro del teatro. Un paio di onomatopee che vanno o a staccare la gabbia in orizzontale tra le vignette, o a sonorizzare la vignetta ed è l’azione a parlare; su questo Berardi ha fatto scuola (vi ricorda qualcosa Ken Parker?).
Chi aveva interesse a far del male alla Porter? Chi c’era nel camerino insieme a lei? Perché un gesto simile? Da qui in poi parte l’indagine con il solito dualismo Webb vs Baxter (quest’ultimo è riuscito a carpire solo le prime cifre della targa della motocicletta su cui è fuggito il sospettato, quindi può essere comunque utile) e le ricerche tra Julia, Irving e Baxter stesso.
È l’intreccio della storia a tenere il lettore attaccato alle pagine: la Kendall pian piano si fa spazio tra reticenze apparenti, pettegolezzi, storie, chiacchiere dei colleghi ballerini, musicisti, registi, tecnici del retropalco. Sarà su di loro che Julia si concentrerà.
E poi la domanda delle domande: l’aggressore era solo o agiva su richiesta di qualche mandante? Tutto inizierà ad essere più chiaro quando uno dei sospettati (qui non riveliamo altro per non svelare spoiler) verrà ucciso: le atmosfere notturne, al chiaro di luna, la fanno da padrona rendendo questo di Paolo Di Clemente uno dei suoi migliori albi della serie.
Sono proprio le varie caratteristiche psicologiche, spontanee, realistiche, quasi semplici dei personaggi potenzialmente sospettati a rendere ogni albo di Julia qualcosa di veritiero e in linea con la realtà che ci circonda.
Da conoscitore del teatro e della suspence, Berardi sceglie di ambientare la resa dei conti sul palco dello stesso teatro in cui è avvenuta l’aggressione iniziale, con Julia che riassume e snocciola tutte le informazioni di tutti i sospettati, i quali se ne stanno seduti in cerchio intorno a lei. Un vecchio sistema, quello della caccia al sospettato tra i presenti, che rimanda a molti capolavori di Agatha Christie.
C’era chi paventava l’inizio della “crisi” anche per Julia quando venne annunciata, ormai più di un anno e mezzo fa, la riduzione della foliazione dalle 132 alle attuali 116 pagine. Ma il ritmo di queste storie, mai banali, che Berardi e Mantero ci confezionano ogni mese non fanno (per il momento) rimpiangere i bei tempi in cui questa serie era uno degli inediti mensili più corposi della casa editrice di Via Buonarroti.

Julia n.319 “L’Étoile”
di Giancarlo Berardi, Maurizio Mantero e Paolo Di Clemente
Copertina: Cristiano Spadoni
116 pagine, € 6,00
Sergio Bonelli Editore, aprile 2025