Dampyr n.251
“Stavkirke”

Harlan corre in soccorso di Astrid in Norvegia

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6/10

Esordio su Dampyr per Maurizio Principato che, purtroppo, scompare prematuramente a pochi mesi dalla pubblicazione dell’albo. Siamo in Norvegia, dove Astrid Dahl – assieme al fidanzato Bent – chiede aiuto ad Harlan e Co. allarmata da misteriose rune di sangue rinvenute in una Stavkirke (chiesa di legno norvegese) vandalizzata da un incendio.

Nonostante un incipit pretestuoso la storia scorre piacevole pur senza brillare, risultando comunque interessante nella costruzione dell’avventura e nell’esplorazione del Black Metal norvegese. Accessori i rimandi ad opere precedenti (Dylan Dog n.371 Arriva il Dampyr, Dampyr n.153 Terra di nessuno e Dampyr n.165 La fine della caccia) che influiscono poco sull’evolversi e sull’esito della vicenda. Lulach, non-morto del branco di Ragnar Lodbrok, sarebbe stato un nemico davvero poco incisivo ma qui prende forza dal contesto culturale e diviene a tutti gli effetti un problema da risolvere.
Dimaniche familiari e ataviche colpe corroborano e danno un po’ di sostanza in più al racconto che, comunque, ha il suo climax nello scontro finale.

Eccellente invece il lavoro Arturo Lozzi che “riscalda” le fredde lande norvegesi con le sue matite scure, pur conservando perfettamente intatte le algide atmosfere della storia.

L’artista riesce inoltre a caratterizzare abbastanza bene i tanti cattivi presenti, differenziandoli con una scrupolosa attenzione ai particolari.

Un’avventura soddisfacente che, probabilmente anche per la scomparsa di Principato, rappresenterà un unicum e non avrà alcuna ripercussione sulla futura narrazione dampyriana.

VOTO
0

Pasquale Laricchia

Cominciai a correre. Finché i muscoli non mi bruciarono e le vene non pomparono acido da batteria. Poi continuai a correre.

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