Dopo l’uscita dell’Atlante dedicato a Mister No, torna Massimo Capalbo (storico collaboratore del blog Dime Web) con The Dark Side of Tex: l’horror, la fantascienza e il soprannaturale nella saga di Aquila della Notte. Il primo volume del dizionario – che rielabora 40 voci, dalla A alla M, già anticipato dall’autore proprio su Dime Web – è autoprodotto su Amazon.
Si tratta di un lavoro impressionante, in cui vengono descritte e analizzate tutte le storie legate al soprannaturale presenti in Tex, scovando citazioni impensabili e con accenni anche agli altri personaggi della casa editrice, per esempio a Martin Mystère e alle saghe dedicate ad Atlantide.
Da sempre, d’altra parte, le storie di Tex hanno avuto tematiche che travalicavano il semplice genere western: questo sia per la grande capacità del creatore del personaggio G.L. Bonelli di riuscire a scrivere di tematiche differenti, sia per la necessità (per una saga dalla durata così lunga) di poter alternare soggetti di ambientazioni differenti. Per cui ben presto, già nelle serie a striscia, abbiamo visto apparire autentici stregoni come Mefisto, extraterrestri, valli sperdute piene di dinosauri o creature legate al folklore indiano.
Massimo Capalbo, con la consueta passione, ha raccolto un’impressionante mole di informazioni, legate sicuramente ad una rilettura continua di ogni albo di Tex più volte, per realizzare delle schede enciclopediche molto ben curate, di piacevole lettura e di facile consultazione. L’autore non trascura neppure le storie brevi di recente produzione, con spirito veramente enciclopedico.
Il risultato è una lunga cavalcata nella saga texiana, in cui il lettore può ritrovare storie e personaggi fantastici, come la Dama di Picche o il Diablero. Sono presentati personaggi storici e nuovi, antagonisti magari presenti solo nelle storie brevi del Color e del Magazine. Vengono analizzate anche storie in cui la parte soprannaturale è solo uno spunto, come in Tex n.200.
L’unica nota dolente – come già per il saggio precedente dedicato a Mister No – è la mancanza di immagini tratte dagli albi di Tex. La casa editrice, difatti, rifiuta inspiegabilmente l’uso delle immagini di propri personaggi anche per saggi di carattere evidentemente amatoriale come questo. L’autore ha effettuato comunque una ricerca iconografica non indifferente, utilizzando immagini gratuite tratte da Wikipedia Commons, proponendo perfino delle litografie dell’epoca western. Paradossalmente l’autore può utilizzare la copertina di un fumetto di Kinowa o vignette del Principe Valiant, ma non di Tex.
Nella mole di informazioni contenute in ogni voce enciclopedica (in cui vengono citate anche varie schede del nostro sito) passa in secondo piano, crediamo volutamente, una lettura critica delle storie, tutte descritte solo analiticamente.
Per alcuni personaggi le schede sono particolarmente importanti perché è possibile districarsi su storie di differenti periodi storici: è il caso di Loa, riapparsa recentemente nella serie. Sono poi sottolineate alcune incongruenze, per esempio sui nomi delle tribù indiane – come gli Hualpai e gli Walapai – trattati inizialmente da G.L. Bonelli come se fossero due tribù diverse.
Alcune schede sono impressionanti per la loro profondità: per esempio, quelle su Mefisto ed El Morisco che ripercorrono interamente le avventure che li hanno visti rispettivamente antagonista e al fianco di Tex. Altre schede sono divise in maniera equilibrata tra personaggi della stessa storia, come il Diablero e Mitla.
Non resta quindi che aspettare pazientemente la seconda parte con il completamento dell’opera, che siamo sicuri il vulcanico Capalbo realizzerà quanto prima.