“La ragazza in riva al mare” è una storia d’amore atipica che analizza la società e il sesso, componenti fondamentali della storia.
È scritta dal mangaka Inio Asano che riesce a trasporre su carta un senso di tedio misto a dolore che permane ogni sua tavola. La stesura di questo fumetto è stato un vero e proprio bisogno di Asano, come ha riferito in varie interviste. Non ci sono state molte difficoltà per la pubblicazione di quest’opera per la centralità del sesso: in Italia è edita da Panini Planet Manga in una normale edizione che comprende due tankobon.
La storia racconta il rapporto complicato di Sato e Isobe, due ragazzi di una monotona città giapponese. Due personaggi che daranno vita ad una relazione sessuale per cercare di scappare dalla tristezza ordinaria e dai difficili rapporti con la società.
Sato e Isobe sono personaggi tanto simili quanto diversi.
Sato è una ragazza che è ben integrata nel tessuto sociale scolastico: quando è con le sue amiche non riesce mai ad essere se stessa, spesso finisce per fare cose di cui non è realmente appassionata per evitare di essere tacciata come diversa. Un esempio lampante è la storia con il senpai, di cui non è realmente convinta, ma è più un modo per compiacere le compagne.
Isobe invece è quasi un neet, a scuola va saltuariamente e non ha alcuna amicizia a parte Sato: le sue giornate si consumano al computer in completa solitudine visto che a casa i suoi genitori non ci sono quasi mai ed evita in tutti i modi i rapporti sociali, perché quei pochi che ha sono sempre dolorosi.
Entrambi sono collegati dal male dell’esistenza che li costringe ad avvicinarsi anche se lontani. Il legame dettato da questo dolore cosmico che pervade i protagonisti è quello più unico e sincero, anche se non percepito tale dai personaggi. Allo stesso tempo sono accomunati da un senso di isolamento in modi molto diversi, che li porta a ricercare nell’altro quello che manca in loro stessi.
Le parole dei personaggi sono completamente discordanti dai comportamenti che hanno, specialmente per Sato. In questo caso l’unico strumento che può dare uno spiraglio dei reali sentimenti dei personaggi è il linguaggio del corpo, galvanizzato dai meravigliosi disegni di Inio Asano.
Nella relazione con Isobe, Sato è opprimente e sprezzante, Isobe invece è sempre più succube e remissivo. In questo modo la protagonista ribalta e ripropone lo stesso rapporto che lei stessa ha avuto con il senpai, anche se durato poco, limitandosi soltanto ad un egoistico sfruttamento.
Le scene di sesso che scandiscono la storia sono fondamentali per la resa e la caratterizzazione della narrazione. In questi momenti i personaggi sono il più vicino possibile, ma allo stesso tempo sono ad una distanza che sembra abissale. La mancanza d’amore rende l’atto sessuale insoddisfacente e fine a se stesso. Le tavole del mangaka su questo versante sono fenomenali: restituiscono all’osservatore un senso glaciale.
Isobe subisce Sato perchè all’inizio nutriva la speranza che lei potesse innamorarsi di lui, ma questo lo spinge sempre di più nel baratro.
Come molti personaggi di Asano, Isobe subisce tutto il male di questa società dedita all’apparenza e alla finzione, in cui sembra non riuscire a integrarsi, invidiando la protagonista nella sua capacità di “potermi comportare da scemo solo quando mi fa comodo”. L’unico che sembrava capirlo era proprio il fratello maggiore, morto suicida a causa del bullismo. Quando Isobe oltrepassa il limite di tolleranza, restituisce al mondo tutto il male subìto, in un’ondata di violenza che sembra inevitabile e allo stesso tempo catartica grazie alla vendetta.
Il ritrovamento di una SD persa in spiaggia con le foto di una ragazza in riva al mare è, agli occhi di Isobe, l’unico atto di gentilezza e purezza che lui tanto ricerca nelle persone. Una creatura atemporale di cui solo lui è padrone e di cui può ammirare la bellezza e la genuinità del sorriso. L’unica luce di speranza che il ragazzo vede dal fondo dell’abisso in cui si ritrova.
Il finale avviene con un salto temporale e ci mostra come in realtà quell’esperienza non abbia portato a nulla se non ad una sconfitta. Nelle ultime pagine, però, si accende una speranza con la ricerca di un personaggio che cerca in senso figurato la sua “ragazza in riva al mare”.
Il disegno di Asano riesce a sottolineare, grazie alla costruzione delle tavole, la condizione sentimentale dei suoi protagonisti. La tecnica di calcare gli sfondi delle tavole da fotografie (che il mangaka dice di scattare per i suoi fumetti) è particolare e non tutti la apprezzano: in questo caso la scelta è molto efficace, riesce a dare al manga un taglio quasi cinematografico grazie alla realtà che restituisce con le sue “inquadrature”.
La parte migliore però è la resa dei vuoti che rendono tangibile anche visivamente la distanza che intercorre tra i due protagonisti. Le scene di sesso sono riprodotte con una freddezza tale che rende perfettamente l’idea di insoddisfazione. Asano dona con il suo tratto molto deciso una forte espressività ai suoi disegni, non soltanto con le espressioni facciali. Lo fa soprattutto con i particolari come il linguaggio del corpo o ad esempio la grande importanza dei tagli di capelli, fondamentali nella storia.
L’apice della bellezza però lo raggiunge nelle splash pages, in cui viene spesso raffigurata l’immensità del mare – protagonista indiretto della storia – che si scontra con la piccolezza dei personaggi.
La ragazza in riva al mare racconta con straordinario cinismo l’adolescenza e la sofferenza della vita, comune alla maggior parte delle persone. L’autore vuole stupire una società bigotta raccontando un mondo dove il sesso è centrale e ci riesce con grandi risultati, raggiungendo il climax proprio con quelle tavole.
Inio Asano scrive un fumetto veramente difficile da dimenticare per tutti i lettori.