Il Comandante Mark n.100
“La storia del Comandante Mark”

Le storie degli anni '70 che hanno creato il mio immaginario fumettistico

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Dicembre 1974: come raccontato in questo articolo, per festeggiare il mio compleanno andai in edicola per comprarmi un fumetto… e vi trovai due albi bonelliani con avventure “retrospettive”, questa Storia del Comandante Mark completamente a colori e la ristampa “scritta rossa” Zagor racconta… che, alla fine, decisi di acquistare.

Il Mark a colori mi aveva comunque incuriosito e quindi cercai di procurarmelo con i consueti scambi di fumetti con amici e compagni di classe, riuscendoci alcuni mesi dopo… e devo dire che, per una volta, la lettura mi appassionò parecchio: certo, niente di nuovo rispetto alle caratteristiche e agli stereotipi immutabili della collana – Lupi dell’Ontario audacissimi e buonissimi, giubbe rosse invariabilmente odiosissime e lombrosianamente brutte a vedersi – ma il piacere di scoprire il passato di Mark e come avesse incontrato Mister Bluff, Gufo Triste e l’eterna fidanzata Betty prese il sopravvento.

Il trio della EsseGesse, nell’occasione, sfruttava appieno l’ampio respiro dell’albo, interamente dedicato ai nostri eroi (e non solo per due terzi, come di consueto), pescando a piene mani negli stilemi più tradizionali del feuilleton:
– Mark è un neonato di origine nobile che viene salvato dal naufragio di una nave colata a picco dagli Inglesi
– Cresce forte e robusto tra i pellerossa, insieme al “padre adottivo” che provvede anche a farlo studiare
– Ancora giovanissimo, salva Betty dai lupi – e se ne innamorerà ricambiato, naturalmente
– Scopre che il padre è un patriota dei “Figli della libertà” e che le giubbe rosse sono cattivissime
– Sconfigge in duello Gufo Triste, capo degli indiani dei quattro laghi, risparmiandogli la vita
– Ha uno scontro iniziale anche con Mister Bluff, nella scena più drammatica dell’albo
– …e (saltando vari passaggi) coalizza in un forte sul lago Ontario chi vuole lottare per l’indipendenza.

Tutto un po’ scontato, forse, ma reso con grande mestiere.

Piccola nota a margine: l’albo era presentato (come di consueto per i numeri centenari interamente a colori) dall’editore Sergio Bonelli, che – a giusto titolo – festeggiava l’importante traguardo raggiunto e prometteva “di realizzare a colori anche il duecentesimo Mark!

Peccato che, negli anni successivi, le vendite in continuo calo abbiano portato ad un minor impegno della casa editrice: come ricordato nel primo volume del saggio Tutto Bonelli, il n.200 venne “pubblicato nella completa indifferenza, […] in bianco e nero e non a colori“: addirittura conteneva “la seconda parte dell’episodio precedente“, insieme allo sclaviano Kerry il Trapper in appendice…

Un “trattamento” che Mark non si meritava.

L’approfondimento sul Comandante Mark

ANNI ’70 FUMETTI BONELLI (tranne Tex & Zagor) – tutti gli articoli

SHORT REVIEW ANNI ’70 – tutti gli articoli

Marco Gremignai

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