Thorgal Saga n.3 “Shaïgan”

Thorgal ritorna: per soldi o per amore?

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6/10

Dopo l’eccellente Adieu Aaricia di Roland Recht (2023) e il non meno pregevole Wendigo della coppia Duval-Rouge (2024), a otto mesi di distanza Lombard pubblica il terzo titolo della colanna-omaggio Thorgal Saga: Shaïgan, sceneggiatura di Yann e disegni di Roman Surzhenko.

E se l’acquirente acquista, il lettore poi si chiede perché. La didascalia di quarta di copertina presenta l’operazione sulla scia degli skalds, cantori tradizionali che percorrevano le nevi cantando le epopee vichinghe. L’oralità, si sa, significa rinnovo nella e della ripetizione: gli eroi sono gli stessi, diversa è la maniera di narrarne le gesta.

Così, «Thorgal Saga invita autori di talento a raccontare e arricchire, il tempo di un’avventura, il favoloso destino del ragazzo delle stelle». Ci si chiede però dove stia la novità, visto che ai due sono state affidate le serie parallele Lupa (dedicata alla figlia telepate, 2011-2017, 7 albi) e La giovinezza (11 album, dal 2013 tutt’ora in corso), mentre Yann ha ripreso in mano dal n. 36 del 2018 la serie principale.

E infatti, l’ultima tavola si chiude specificando che la storia annuncia I giganti (n. 22, uscito nel 1996). Non si discute il talento dei due autori – Yann da anni scrive Thorgal e Surzhenko si pone egregiamente sulla scia di Rosinsky, il suo tratto è in sé un omaggio al maestro – né la fattura del racconto, comunque curata. Ma l’albo non ha più senso, e viene il sospetto, nell’attesa del quarto volume già annunciato, che più prosaiche considerazioni abbiano già preso il sopravvento. Abbàsteno?

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Vasco Zara

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