Zagor: le storie preferite da Roberto Azzara

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Torna la Zagor Top 5 con il suo 40° appuntamento: l’occasione per fare, come di consueto ogni dieci numeri, anche il punto della situazione sui voti assegnati finora dai partecipanti a questa rubrica. Lascio quindi la parola a Roberto Azzara, che mi aveva contattato tramite il form con cui i naviganti possono farci conoscere le loro preferenze: visto, però, che Roberto è uno dei due autori del ponderoso saggio Weird Zagor, gli ho chiesto se volesse ampliare i suoi commenti ai voti che aveva indicato nel form… Roberto si è prestato ben volentieri ed ecco qui le sue preferenze e i suoi commenti!

“Leggo Zagor da quando ho imparato a leggere, dal 1976 circa. I “giornalini” stipati in una libreria del salone di casa esercitavano su di me un richiamo irresistibile. Sulle loro pagine potevo incontrare cowboy e indiani, foreste e fortini militari – che avevo imparato a conoscere attraverso i film western – ma di tanto in tanto anche cose più bizzarre, come assassini in cappa nera, dinosauri usciti dalle profondità della Terra e robot giganti che terrorizzavano villaggi pellerossa. Una fascinazione ancora oggi ben viva, ed è proprio come omaggio alle storie di un personaggio che mi ha aiutato a crescere e a diventare ciò che sono che, insieme al mio amico Giuseppe Maresca, mi sono dedicato alla realizzazione del libro Weird Zagor.”

Queste sono le 10 storie zagoriane preferite da Roberto.


Kandrax il mago (albi 129-133), di Nolitta & Ferri
Vero e proprio capolavoro del fantastico, presenta una varietà di situazioni e suggestioni che raramente compaiono contemporaneamente in una stessa avventura. Come in altre sue storie, prima di arrivare al dunque (cioè all’incontro / scontro con Kandrax), Nolitta temporeggia e fa comparire il druido circa duecento pagine dopo l’inizio della storia. Nel mentre il lettore ha il tempo di conoscere ed empatizzare con i nuovi personaggi, guidato nel climax della storia. La trama del lungo incipit è una storia a sé, ma Nolitta lega così bene gli eventi da farli risultare propedeutici al clima di terrore che si scatenerà in séguito. Le consuete ed efficaci atmosfere di mistero e di pericolo incombente vengono come al solito smorzate da intermezzi leggeri, che questa volta possono contare sulla verve comica di ben tre personaggi – Cico, Bat Batterton e Digging Bill – per la prima volta insieme contemporaneamente.

Libertà o morte (albi 89-92), di Nolitta & Donatelli
Insieme a La rabbia degli Osages e a Sandy River, costituisce un’ideale trilogia scritta da Nolitta e disegnata da Donatelli in cui il lieto fine è bandito e in una serie d’evasione, come sembrava essere quella zagoriana, fa drammaticamente irruzione la Storia con la S maiuscola: per gli uomini rossi non ci sarà speranza. Una storia struggente, un colpo al cuore per ogni lettore: la morte del capo seminole Manetola su un’isola delle Bahamas, Britannia, lontano dalla propria amata terra, la Florida. Una delle storie più drammatiche di Zagor. Che non ci sia speranza per un lieto fine si intuisce man mano che la storia procede: nonostante l’impegno profuso dallo Spirito con la Scure, l’epilogo è ineluttabile e non può che essere quello descritto. Poco importa se in séguito scopriremo che qualche seminole si è salvato dal massacro e adesso vive libero nella propria terra d’origine: il cuore di ogni appassionato zagoriano è rimasto sepolto sotto le macerie di quella fortezza a picco sull’Atlantico.

Zagor racconta… (albi 55-56), di Nolitta & Ferri
L’imprescindibile racconto delle origini dell’eroe, che arriva otto anni dopo la prima apparizione del personaggio nelle edicole. Nonostante ufficialmente non appartenga al periodo della Golden Age, è già una storia matura che mostra la fallibilità dell’eroe, caduto in una spirale di rabbia, vendetta e violenza dalle nefaste conseguenze. Un percorso di formazione, crollo, rinascita e consapevolezza che ha portato il giovane Wilding a diventare Zagor, lo Spirito con la Scure!

Ramath, il fakiro (albi 62-65) di Nolitta & Ferri/Donatelli
Avventura allo stato puro e ad alto livello di sense of wonder, in questa storia conosciuta anche con il titolo Sfida all’ignoto: dallo straordinario incontro con le drakkar vikinghe, che coperte dalla fitta nebbia vengono scambiate per serpenti marini dalla superstiziosa ciurma della Golden Baby, alle melvilliane scene di caccia alla balena. Da ricordare, soprattutto, il suggestivo scenario marino splendidamente reso da Ferri, autore di due terzi della storia (nella parte finale subentrò Donatelli). Non meno degno di nota il variegato equipaggio della goletta del capitano Fishleg, che tra gli altri comprende il fakiro Ramath, marinaio che racchiude in sé tutto ciò che di misterioso e affascinante c’è nella magia del subcontinente indiano, il polinesiano Tarawa (creduto da Cico un cannibale) e il cuoco francese Gaston, particolarmente apprezzato dal simpatico pancione. Siamo ancora in epoca pre-Golden Age, ma al netto delle ingenuità (i vikinghi parlano tutti inglese?) la storia ha momenti intensi in cui emerge la capacità di Nolitta di trasmettere emozioni e di caratterizzare al meglio ogni personaggio, anche il più marginale. Il discorso è valido anche per Oceano, altra avventura per mare con il capitano Fishleg e l’equipaggio della Golden Baby al completo: antichi galeoni, tesori scomparsi e redivivi corsari.

La marcia della disperazione (albi 112-116), di Nolitta & Ferri/Bignotti
Storia entrata nell’epica zagoriana, considerata una delle migliori, se non la migliore in assoluto, quasi all’unanimità dai lettori, compreso il sottoscritto e i votanti di questa rubrica. Da ricordare, al di là delle consuete caratteristiche delle storie del periodo – trama solida, personaggi ben delineati, azione, introspezione, svolte impreviste – per il primo risvolto amoroso per il nostro eroe, l’indimenticabile Frida Lang!

Il ritorno del vampiro (albi 186-189), di Castelli & Ferri
Secondo chi scrive, la migliore storia di Castelli per Zagor. Torna letteralmente in vita uno dei personaggi più riusciti di Nolitta, il non-morto barone Rakosi sconfitto dal nostro eroe in un altro classico della Golden Age, Zagor contro il vampiro. Una lunga storia dalle atmosfere oscure e inquietanti che si dispiega su quattro albi, ognuno con copertine molto suggestive di Ferri, e che vede il ritorno di tutti i personaggi dell’avventura precedente ma calati in un’atmosfera diversa. All’affabile aristocratico dal composto quanto feroce fascino creato da Nolitta, si sostituisce un Rakosi più freddo e bestiale, con un’inedita ambizione di dominio e doti da mellifluo seduttore, ma il suo carisma rimane inalterato.

Ora Zero! (albi 107-109), di Nolitta & Donatelli
La terza apparizione di Hellingen, il nemico numero uno di Zagor, rispetta la tradizione che vuole ogni suo ritorno più avvincente del precedente. Si ripete pure la struttura delle altre storie: avvenimenti misteriosi, indagine di Zagor, svelamento di Hellingen a metà narrazione, cattura dell’eroe, liberazione, scontro con lo scienziato e distruzione dell’ennesimo laboratorio. Una storia non certo originale, quindi, ma ricca di pathos, soprattutto nella prima parte con la foresta svuotata da tutti i suoi abitanti, pregna di atmosfere angosciose ben rappresentate dalla frase di Zagor «C’è qualcosa di più grave nell’aria… come una presenza ostile che frughi ovunque con il suo sguardo onnipresente e sia pronta a colpire con mani spietate!», talmente suggestiva che l’abbiamo citata in quarta di copertina del libro.

Zagor 200 – Il tesoro maledetto (albo 200), di Sclavi & Ferri
Una storia breve e celebrativa (il numero 200 della collana) nella quale il colore mette in risalto una Darkwood mai così verde, affascinante e piena di sfumature. Il maestro Ferri è fantastico nell’illustrare alcune grandi vignette, come quella della riemersione della nave Discovery dalle acque del lago o dell’improvvisa comparsa dell’orda di morti viventi. Sclavi mimetizza il proprio stile tirando fuori dal cilindro una storia perfettamente nolittiana, come volevano i crediti originali, ma nella quale emergono comunque alcuni dei suoi tratti distintivi, come nell’allucinante finale. Non manca qualche incongruenza, ma quanto pathos!

Tenebre (albi 289-291), di Capone & Ferri
Il ritorno del compianto Ade Capone con una delle storie più suggestive del periodo (conosciuta anche con il titolo La collina sacra), intrisa di atmosfere di indefinibile pericolo e angosciosa attesa di orrori indicibili, come nella sua precedente La notte del diluvio. Per la prima volta nella saga zagoriana viene nominata un’antica razza che abitava la Terra prima degli uomini, gli Antichi, che hanno lasciato manufatti dotati di misteriose proprietà. Il rimando potrebbe essere alle antiche divinità del pantheon lovecraftiano ma anche alle leggende su Atlantide, temi che diverranno ricorrenti nella saga solo in séguito.

La congiura degli Dei (albo Speciale 6), di Boselli & Marcello
L’origine dell’amicizia tra Zagor e Tonka raccontata in flashback in una storia ambientata nell’anno zero di Zagor come protettore di Darkwood, dopo i fatti raccontati nell’imprescindibile Zagor racconta… Attraverso i suggestivi disegni di Marcello, qui Boselli esplora il rapporto dello Spirito con la Scure con il complesso apparato di credenze indiane, come aveva fatto nell’albo speciale La fiamma nera, seppure il contenuto fantastico della vicenda venga ricondotto nel finale sui binari della razionalità.

Riepiloghiamo quindi la Top 5+5 di Roberto:
Kandrax il mago
Libertà o morte
Zagor racconta…
Ramath, il fakiro
La marcia della disperazione
Il ritorno del vampiro
Ora Zero!
Il tesoro maledetto
Tenebre
La congiura degli Dei

Nolitta predomina come al solito con 6 storie, affiancato – con una storia ciascuno – da Castelli, Sclavi, Capone e Boselli; per quanto riguarda i disegni, invece, consueto plebiscito per Ferri presente in ben 7 storie, mentre dei disegnatori più recenti appare soltanto Marcello. Nessuna new entry: il totale delle storie votate resta 129 e questa è la QUARANTESIMA classifica parziale:
(ricordo che, a parità di punti, viene indicata per prima la storia più “vecchia”)

48 punti:
La marcia della disperazione ˄
37 punti:
Zagor contro il vampiro
35 punti:
Odissea americana
27 punti:
Oceano
Zagor contro Supermike
24 punti:
Zagor racconta… ˄
22 punti:
Kandrax il mago ˄
Passaggio a Nord Ovest
20 punti:
Terrore dal sesto pianeta
19 punti:
Libertà o morte ˄
La rabbia degli Osages
Incubi
18 punti:
Ora Zero! ˄
15 punti:
La palude dei forzati
11 punti:
La casa del terrore
10 punti:
Tigre!
9 punti:
Kraken!
8 punti:
Vudu!
Il ritorno del vampiro ˄
7 punti:
Ramath, il fakiro ˄
Acque misteriose
6 punti:
Il buono e il cattivo
Il sigillo dell’imperatore
L’uomo con il fucile
5 punti:
Altre 6 storie
4 punti:
altre 7 storie
3 punti:
altre 20 storie
2 punti:
altre 14 storie
1 punto:
altre 58 storie

Come accennavo all’inizio, approfitto sempre dell’occasione – quando questa rubrica arriva ad un multiplo di dieci – per segnalare alcune statistiche estratte dalla classifica generale (l’elenco completo delle storie votate è consultabile QUI).

Le 129 storie indicate dai partecipanti alla rubrica hanno accumulato finora 634 voti, ripartiti in queste macro-fasce:
Pre-Golden Age (albi 1-84): 34 storie, con 110 punti assegnati
Golden Age (albi 85-138): 18 storie, con 291 punti assegnati
Tra Golden Age e Seconda Odissea (albi 139-344): 27 storie, con 107 punti assegnati
Dalla Seconda Odissea a oggi – settembre 2024 (albi 345-710): 27 storie, con 85 punti assegnati
Albi al di fuori della collana mensile (Cico, Speciali, Maxi ecc.): 23 storie, con 41 punti assegnati

Tra gli sceneggiatori, Nolitta/Bonelli resta – naturalmente – saldissimo in testa, seguìto sul podio da Moreno Burattini e da Mauro Boselli, artefici nei primi anni Novanta del Rinascimento zagoriano. Ecco le prime posizioni della classifica (in caso di storia realizzata a quattro mani, viene assegnato mezzo punto a testa):

56,5 storie: Guido Nolitta (Sergio Bonelli)
24,5 storie: Moreno Burattini
15,5 storie: Mauro Boselli
7 storie: Marcello Toninelli
5 storie: Tiziano Sclavi

Tra i disegnatori, Gallieno Ferri consolida il suo irraggiungibile primato, seguìto sul podio dagli altri due disegnatori storici di Zagor, Franco Donatelli e Franco Bignotti. Ecco le prime posizioni della classifica (anche qui, in caso di storia realizzata a quattro mani, viene assegnato mezzo punto a testa):

57,5 storie: Gallieno Ferri
20 storie: Franco Donatelli
7,5 storie: Franco Bignotti
7 storie: Mauro Laurenti
5 storie: Raffaele Della Monica
4 storie: Carlo Raffaele Marcello

LA CLASSIFICA COMPLETA

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