Julia n.300. Le mie vacanze romane

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Julia Kendall, la criminologa di Giancarlo Berardi, arriva al numero trecento e festeggia questo traguardo – assieme al fidanzato Ettore – con una gita sui colli romani. Visto l’evento, come di consueto accade in casa Bonelli, l’albo è impreziosito dai colori e oltre a uscire in edicola si presenta anche in libreria con una versione munita di copertina variant sbrilluccicante.

Poi dolce vita che te ne vai sul Lungotevere in festa

Julia ed Ettore si concedono alcuni giorni di vacanza nella città eterna in un omaggio a Roma che dura un terzo dell’albo: una sequela di cartoline fanno da intermezzo alle visite dei due innamorati che scorrazzano in Vespa fra i luoghi più noti e turistici della nostra capitale non mancando, ovviamente, di fare tappa nelle location celebri del film “Vacanze Romane” di William Wyler con Audrey Hepburn e Gregory Peck citato in copertina (in quella standard, quella speciale cita invece “La dolce vita” di Federico Fellini).
Quello che ne viene fuori è sì – certo – un caloroso omaggio alla città, ma anche – purtroppo – un noioso susseguirsi di cartoline per turisti che nulla celebrano e nulla dicono ad un qualunque lettore italiano che sia passato da Roma anche solo una volta nella vita.

Roma bella, tu, le muse tue

Finito il tour inizia il giallo, con i due innamorati che finiscono casualmente coinvolti in un regolamento di conti fra la malavita locale e offrono la loro consulenza ai colleghi poliziotti.
Un plot molto semplice e molto semplificativo di quello che è il substrato della malavita romana diviene pretesto per l’intervento risolutore di Julia che, sfruttando la sua sensibilità, trova la soluzione migliore per risolvere la situazione. Julia lo fa con il suo solito piglio e con la sua solita capacità di confrontarsi con gli aspetti più umani che la circondano. Forse è in questi piccoli gesti che traspare, ancora, la capacità di Berardi di mettere bene a fuoco la particolarità della società in cui viviamo: peccato però che, come detto, tale evento sia diluito in troppo altro di sfocato.
Anche i disegni non riescono a dare coesione e forza alla vicenda narrata, nè ad imprimere una nota di carattere alla storia. Luigi Pittaluga, nonostante il buon tratto che lo caratterizza, non ha modo di aggiungere profondità né alle scenografie romane né tantomeno alla sceneggiatura, se non in alcuni primi piani particolarmente efficaci esaltati dai buoni colori di Matteo Merli.

Profumo tuo di vacanze romane

Tutto molto piatto quindi, molto lineare e poco emotivo, ad esclusione del rapporto fra i due innamorati. L’unico punto di interesse infatti, in cento e passa pagine, è il rapporto tra Julia ed Ettore: le difficoltà, i turbamenti, i dubbi di due innamorati vengono qui ben delineati e mostrati come paure concrete e legittime che minano un amore profondo e sincero raccontato con la città eterna sullo sfondo. L’unica nota a colori in un albo altrimenti in bianco e nero.

Un po’ poco per un anniversario così importante. Peccato.

Julia n.300 “Le mie vacanze romane”
di Giancarlo Berardi, Maurizio Mantero, Luigi Pittaluga, Matteo Merli, Cristiano Spadoni
16x21cm, 116 pagine, colori, 5,00€ (Variant 7,00€)
Sergio Bonelli editore, settembre 2023

Pasquale Laricchia

Cominciai a correre. Finché i muscoli non mi bruciarono e le vene non pomparono acido da batteria. Poi continuai a correre.

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