Zagor: le storie preferite dei redattori di uBC

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Lo Speciale Zagor 700, che ci ha tenuto compagnia per tutto il mese di novembre, si conclude con una puntata speciale della Zagor Top 5: in attesa, infatti, di riprendere il suo corso ad anno nuovo (con la partecipazione di autori e di altri “addetti ai lavori”), la rubrica ospita i voti di alcuni redattori di uBC – attuali ed ex – appassionati dello Spirito con la Scure, a cui ho lasciato mano libera.


Francesco Manetti
Concedetemi due premesse, prima di cominciare.
La prima è che io non sono il Francesco Manetti fondatore e curatore della gloriosa rivista
Dime Press. Questo non per prendere le distanze dal mio più illustre omonimo, ma al contrario per evitare che gli siano eventualmente attribuite mie opinioni che gli risultassero sgradite.
La seconda è per precisare che Zagor ha avuto un ruolo importantissimo, direi fondamentale, nella mia formazione. Ho avuto la fortuna di crescere, negli anni delle elementari, nel periodo della Golden Age, cioè quella dei capolavori di Sergio Bonelli/Guido Nolitta. Zagor mi ha insegnato a cercare di essere giusto nei rapporti con l’altro, in particolare a essere sempre e comunque a fianco di chi si trova, per una ragione o per l’altra, in difficoltà.
Per ciò che Zagor ha rappresentato per me quando ero poco più che un bambino, ecco quindi le mie storie preferite:

Libertà o morte (albi 89-92, di Nolitta & Donatelli), per come presenta, in maniera intensa e toccante, la tematica dell’imperialismo europeo nei confronti di “dannati della terra” talmente oppressi da non riuscire neppure a trovare il coraggio di ribellarsi.
Il mostro della laguna (albi 41-43, di Nolitta & Ferri) perché – prima storia marinaresca – ha già, persino nei suoi eccessi (lo strampalato pisum alatum, lo scontro con la mostruosa piovra sul fondo della laguna…), tutto il fascino dell’avventura che poi ritroveremo in storie successive (Ramath, il fakiro, Odissea americana e Oceano in particolare).
Ora Zero! (albi 107-109, di Nolitta & Donatelli) perché, fra tutte le storie con Hellingen, è forse quella in cui il più grande nemico di Zagor (qui alla sua apoteosi senza alcun contributo esterno, come poi accadrà invece in seguito grazie agli Akkroniani), appare definito al meglio nella sua follia e nel suo delirio di onnipotenza.
Ramath, il fakiro (albi 62-65, di Nolitta & Ferri/Donatelli), primo incontro con i vikinghi di Guthrum e ritorno del capitano Fishleg con un nuovo equipaggio (che comprende appunto l’intrigante personaggio di Ramath), storia aperta da una delle copertine – assieme a quelle di Angoscia! e di La casa del terrore – più evocative, più suggestive di tutta la serie.
Gli evasi (albi 51-53, di Nolitta & Ferri), per la tensione che si crea, nella parte finale, fra Fletcher e i suoi complici, vittime di una avidità alla Greed di Stroheim, e per la perfetta caratterizzazione psicologica dei cinque evasi.
La marcia della disperazione (albi 112-116, di Nolitta & Ferri/Bignotti), per il contrasto fra la mentalità europea – incarnata dai nobili austriaci che nel loro giro turistico nel West si comportano come gli occidentali di oggi nei paesi del sud del mondo – e i nativi americani di Winter Snake, che giustamente reagiscono come belve; per il cercare come non mai, da parte di Zagor, di portare giustizia dove giustizia sembra non poterci essere, fino a rischiare di sacrificare, per portare la pace, la propria stessa vita; per il primo appassionato e romantico bacio di Zagor a Frida.
Zagor contro Supermike (albi 122-125, di Nolitta & Ferri), per il fascino di un anti-Zagor che riesce a smontare, anche se per poco, l’idea di invincibilità, di perfezione, di purezza dell’eroe.
Gli adoratori del soleNEW! – (albi 21-22, di Nolitta & Ferri), per l’irresistibile debutto di Bat Batterton.
La casa del terrore (albi 32-34, di Nolitta & Ferri), per il fascino, in tutta la prima parte, della ghost story, per i brividi del fantastico (purtroppo annullato, nel finale, da una prosaica negazione dell’ipotesi soprannaturale).
Last but not least, Zagor racconta… (albi 55-56, di Nolitta & Ferri) perché fa capire, nel più brutale dei modi, come sia difficile distinguere fra torto e ragione; e per lo splendido personaggio di Wandering Fitzy, il mentore e compagno di viaggio che tutti vorremmo nella nostra vita.


Roberto Giammatteo
Io ci ho provato.
Mi son preso tutto il tempo necessario a pensarci su. Non volevo essere il “vecchio” lettore che guarda ai bei tempi andati, spesso e volentieri con un po’ di malinconia. Ho spremuto un bel po’ le meningi, ma è stato molto difficile riuscire a inserire storie non Nolittiane nella mia personalissima classifica di gradimento. Il confronto con l’eroe, che per primo ha saputo catturare l’attenzione di un irrequieto adolescente facendolo diventare un onnivoro lettore di fumetti, è sempre più impari.
Ho pensato fosse necessario, in qualche modo, cambiare “punto di vista”. Sono riemerse così, tra i miei ricordi, storie che hanno lasciato il segno (anche in un mio personalissimo “racconto” del tempo passato) contraddistinguendosi in qualche modo nei vari momenti editoriali della testata, pur non rappresentando a tutti i costi l’Epica Zagoriana. Storie che hanno comunque contribuito a mantenere sempre vivo, soprattutto in me, lo Spirito con la Scure.

La marcia della disperazione
La rabbia degli Osages (albi 119-122), di Nolitta & Donatelli
Libertà o morte
Zagor racconta…
Odissea americana (albi 87-89), di Nolitta & Ferri
Ladro di ombre (albi 334-336), di Boselli & Laurenti
Passaggio a Nord Ovest (albi 345-348), di Boselli & Marcello
Viaggio nella paura (albi 231-234), di Toninelli & Donatelli
La notte del diluvio (albi 263-265), di Capone & Ferri
Il grande inganno (albi 205-209), di Castelli & Donatelli


Paolo Ottolina
Anche adesso che lavoro per il Corriere della Sera, non posso dimenticarmi di quando recensivo Zagor per uBC…
Le mie storie preferite:

Zagor contro Supermike
Fossimo negli Usa Supermike avrebbe già avuto una serie sua, scritta da Mark Millar o da Garth Ennis. Non so se sarebbe un bene, ma io la leggerei con gusto.
L’ultimo vikingo (albi 170-172), di Nolitta & Segna
Ameba gigante, daini carnivori, vichinghi (anzi vikinghi) licantropi, Pini Segna. Non c’è altro da aggiungere, no?
Incubi (albi 275-280), di Sclavi & Ferri
Non fosse Sclavi, lo sceneggiatore sarebbe da prendere a male parole per le scorciatoie vietate dal canone seriale (due su tutte: la morte del protagonista, il deus ex machina). Essendo Sclavi, e lo Sclavi migliore, libero e sgarrupato, l’epica e il lirismo fanno jackpot.
La marcia della disperazione
Epica senza trucchi, in un western a suo modo classico ma nolittiano nella narrazione, con due co-protagonisti indimenticabili come Winter Snake e Frida.
Iron Man (albi 14-15), di Nolitta & Ferri
Il primo super-nemico di Zagor (ok, non proprio il primo, contando il Grande Marcus e soprattutto Hellingen) ma soprattutto la prima clamorosa caduta dello Spirito con la Scure che al me ragazzino diede le vertigini.
Fanta Cico (albo Speciale Cico 5), di Nolitta & Ferri
Vale? Facciamo che vale perché Zagor c’è. Perché? Perché mi ha sempre fatto riderissimo, per inventiva e gag il vertice assoluto del Cico nolittiano.


Michela Feltrin
Ho smesso di leggere Zagor tra il 1978 e il 1980, quando mio fratello ha smesso di comprarlo; dopo l’ho letto solo saltuariamente.
Credo quindi che non sarei un buon giudice, visto che mi ricordo solo storie di quel periodo, che però – curiosamente – coincide con quello in cui Nolitta era al massimo della sua vena creativa, prima di abbandonare il personaggio.
Comunque, le storie che mi piacquero molto sono le seguenti:

Zagor contro il vampiro (albi 85-87), di Nolitta & Ferri
Eskimo (albi 78-79), di Nolitta & Donatelli
Indian Circus (albo 84), di Nolitta & Ferri
La marcia della disperazione
Kandrak il mago (albi 129-133), di Nolitta & Ferri
Pugni e pepite (albi 144-146), di Canzio & FerriNEW!


Massimo Cappelli
Si deve ammettere un po’ di imbarazzo, quando si proviene da una famiglia rigidamente texiana come la mia, a compilare l’elenco delle storie di Zagor preferite. Qualche albo dello Spirito con la Scure era gelosamente custodito in casa, letto e riletto durante l’infanzia e la giovinezza. Numeri che hanno conquistato un posto importante nella mia memoria di lettore, tanto che, nonostante abbia recuperato l’intera serie con la Collezione Storica A Colori, mi sono accorto che le mie storie preferite del personaggio sono tutte legate a quelle letture giovanili.

La prima storia che voglio ricordare è la celebre Odissea americana, con Zagor e Cico che accompagnano la spedizione Bannington in un viaggio allucinante sul battello Athena attraverso il fiume Tallapoosa, tra rapide, piante carnivore, scimmie gigantesche e inspiegabili fenomeni naturali. Una storia fantastica dal ritmo perfetto, in cui le scene d’azione si susseguono senza stacchi – tenendo incollati alla lettura per la tensione del racconto – e in cui si afferma la statura eroica di Zagor, pronto ad affrontare ogni pericolo per salvare i suoi compagni di avventura.
Altrettanto coinvolgente è Zagor contro Supermike, con l’avventuriero Mike Gordon che si mette in testa di sostituire Zagor nel suo ruolo di protettore degli indiani. Zagor vede messo in discussione il suo ruolo di eroe, di fronte al giovane e apparentemente simpatico rivale, fino ad un cruento regolamento di conti basato su sette prove spettacolari. Storia al cardiopalma in cui Nolitta e Ferri strizzano l’occhio ai supereroi americani, adattando però costumi e comportamenti all’universo zagoriano che hanno creato nel tempo.
La terza storia è Terrore dal sesto pianeta (albi 178-182, di Nolitta & Ferri/Bignotti), la storia del 1980 che segna l’addio di Sergio Bonelli/Guido Nolitta alla serie che ha creato. Coadiuvato come di consueto da Gallieno Ferri, Nolitta costruisce una storia epica, con il ritorno dell’arcinemico dello Spirito con la Scure, Hellingen, in cerca di vendetta aiutato da sorprendenti alleati che arrivano dallo spazio profondo, con scene che citano con grande effetto la fantascienza degli anni Cinquanta. Ritmo perfetto e tensione narrativa, con Zagor che riesce a risolvere la situazione grazie anche all’aiuto della magia tradizionale indiana, rivendicando una volta di più il suo ruolo di grande protettore di Darkwood.
Altra storia piena di tensione è Il re delle aquile (albi 66-68, di Nolitta & Ferri), l’ultima uscita nel formato a striscia nel 1970, con Zagor e Cico che devono difendere gli indiani Munsee dalle prepotenze di un gruppo di banditi che vogliono sfruttarli come cercatori d’oro, ricattandoli dopo aver rapito il giovane figlio del capotribù. Zagor dovrà affrontare Ben Stevens, il capo della banda, che ha un incredibile rapporto di vicinanza con le aquile. Una storia classica, con Zagor che ad un certo punto, in mano ai suoi avversari, legato e immobilizzato, rischia di venire divorato vivo dalle voracissime aquile.
La quinta storia scelta è L’ultimo vikingo del 1979, sorprendentemente non disegnata da Ferri, ma dal discreto Pini Segna che, grazie ai testi di Nolitta, riporta in scena Guthrum e i suoi vikinghi, alla ricerca della leggendaria Wineland attraverso un viaggio verso l’ignoto: dopo mille disavventure, l’avventura si conclude in un villaggio di licantropi, in scene che mi inquietarono non poco ai tempi della mia prima lettura. Una storia tragica che vede la dissoluzione della colonia vikinga, con il suo sovrano che deve ammettere a malincuore di essere appunto rimasto l’ultimo…
Per completare la mia Top 10 aggiungo inoltre:
La strepitosa prima avventura del 1961, La foresta degli agguatiNEW! – (albi 1-2, di Nolitta & Ferri), con il primo incontro tra Zagor e Cico e il bieco Regan che si allea con i Delaware.
Il primo numero a colori, Indian Circus del 1972, albo singolo con il serraglio umano creato dal Collezionista, il colonnello McCarthy.
Il vendicatore alato (albi 167-169, di Nolitta & Ferri), con il ritorno di Ben Stevens e i suoi bizzarri incroci tra aquile e uomini.
Notevole, a suo modo, anche l’esordio dello sceneggiatore Marcello Toninelli nel 1982, che nell’avventura Uno strano fuorileggeNEW! – (albi 203-205, disegni di Bignotti), mette in scena nientepopodimeno che la separazione tra Zagor e Cico.
Infine, strepitosa ai miei occhi di bambino la collana estiva che debuttò nel 1979 dedicata alla avventure umoristiche in solitaria del messicano Cico: fra tutti gli albi, forse il Fanta Cico del 1983 è quello che mi aveva conquistato di più.


I voti raccolti per questa puntata speciale sono in tutto 42, con quattro “new entries” che portano il totale delle storie votate a 119. Solito, straripante successo della Marcia della disperazione, che sfiora l’en-plein e spicca definitivamente il volo nella classifica globale; grande balzo in avanti anche di Zagor contro Supermike che sale al quinto posto (proprio in concomitanza con il suo prossimo ritorno in edicola), per una Top 5 tutta “Nolitta & Ferri”.
Ecco qui la TRENTAQUATTRESIMA classifica parziale:
(ricordo che, a parità di punti, viene indicata per prima la storia più “vecchia”)

36 punti:
La marcia della disperazione ˄ ˄ ˄ ˄
30 punti:
Odissea americana ˄ ˄
27 punti:
Zagor contro il vampiro ˄
21 punti:
Zagor racconta… ˄ ˄
20 punti:
Zagor contro Supermike ˄ ˄ ˄
19 punti:
Passaggio a Nord Ovest ˄
18 punti:
Oceano
17 punti:
Kandrax il mago ˄
16 punti:
Ora Zero! ˄
Incubi ˄
15 punti:
Libertà o morte ˄ ˄
Terrore dal sesto pianeta ˄
14 punti:
La rabbia degli Osages ˄
La palude dei forzati
11 punti:
La casa del terrore ˄
8 punti:
Tigre!
6 punti:
Ramath, il fakiro ˄
Vudu!
Il ritorno del vampiro
Kraken!
5 punti:
Il buono e il cattivo
Acque misteriose ˄
Il sigillo dell’imperatore
L’ultimo vikingo ˄ ˄
L’uomo con il fucile
4 punti:
L’uomo lupo
Gli evasi ˄
Il re delle aquile ˄
Indian Circus ˄ ˄
Fanta Cico ˄ ˄
Il diabolico Mortimer
La lunga marcia
3 punti:
altre 17 storie
2 punti:
altre 17 storie
1 punto:
altre 53 storie

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