Raccontare la trama di “Easy Breezy” di Yi Yang sarebbe sia riduttivo che fuorviante.
Questa opera prima della giovane autrice cinese (che vive ormai da una decina d’anni in Italia) è un rocambolesco road movie che nasconde – e svela dopo poche pagine – un’anima tutt’altro che banale.
Con una sceneggiatura arguta e dinamica e un tratto dirompente, Yi Yang ci racconta (anzi, ci trascina in) un gioco di ruoli e ribaltamenti tanto grottesco quanto realistico. L’efficacia della sua narrazione sta proprio qui: riuscire a conciliare l’eccesso con il banale. Una misura e un carattere notevoli che, come detto, travolgono durante la lettura di questa storia.
Tutto si svolge in poche ore e tutto di corsa, con i giovani protagonisti (più zio bonario) che, totalmente senza redini, scombinano e ricombinano gli archetipi classici sia del racconto di formazione, sia del road movie. Perché alla base dell’avventura non vi è nulla di sconvolgente, eppure la sceneggiatura è tanto furba da non premere mai il freno quanto attenta a ribaltare la situazione per sorprendere e spiazzare il lettore.
Ne viene fuori un’opera altamente godibile e piacevole, che affascina per le scelte stilistiche e per la cura dei dettagli.
Nulla è lasciato al caso, né la scelta del linguaggio né la colorazione. Tutto è misurato e pensato con intelligenza e maestria.
Un’opera divertente, furba e altamente godibile che annuncia al grande pubblico una nuova e promettente autrice.