Il Grande Diabolik n.2/2024, “L’inafferrabile criminale: il Remake”

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La collana “Il grande Diabolik” ci regala da ormai oltre vent’anni storie che lambiscono lo stream principale, costituito dalle uscite mensili incentrate sulle avventure della celebre coppia di “malviventi” creata dalle sorelle Giussani.

Sono storie che spesso interpolano accenni disseminati letteralmente nel corso degli anni, e che in genere cercano di fornire sguardi sul passato di Diabolik ed Eva Kant (ma della partita sono anche Ginko e Gustavo Garian). In alcuni casi, invece, si tratta di veri e propri remake di avventure che hanno particolarmente segnato la storia (e la fortuna) della testata edita da Astorina, e che provano a filtrare e reinterpretare fatti ed eventi ben noti attraverso una posizione narrativa più al passo coi tempi, provando anche a rispondere a quesiti rimasti non del tutto risolti, pur dopo il severo processo di creazione e revisione coordinato dalle sorelle Giussani prima e da Mario Gomboli poi.

A tale proposito, il secondo “grande Diabolik” di quest’anno propone una rilettura del secondo numero della serie, che vede Diabolik ancora interpretare il ruolo di Walter Dorian, accompagnandosi ad Elizabeth Gay. Eva non è ancora parte della sua vita, ma lui avverte sempre più forte il contrasto dei sentimenti tra la necessità di essere solo – e quindi non più legato ad una figura femminile troppo dipendente e sottomessa – e quella (molto sottile) di avere al suo fianco qualcuno realmente capace di essergli alla pari.

La particolarità della storia sta nella sua genesi quasi “carbonara”, ad opera di Angelo Palmas (uno degli sceneggiatori storici di Diabolik) che, anni addietro, volle provare a cimentarsi con una personale riscrittura del n.1, garantendosi l’apporto grafico del maestro Enzo Facciolo. Il risultato – oggi finalmente reso pubblico – fece emergere in Palmas una serie di quesiti in merito allo svolgimento della trama, così da spingerlo a continuare la sua missione di riscrittura anche per il n.2, e facendosi stavolta aiutare da Giuseppe Palumbo – già autore pressoché unico di questi albi fuoriserie. Il soggetto di Palmas, una volta che quest’ultimo è stato del tutto “sgamato”, è stato quindi indirizzato verso la forma editoriale di “speciale”, e il veterano Tito Faraci si è occupato di adattare la materia prima per garantirne la corrispondenza alle specifiche di tale collocazione editoriale.

Il risultato finale è meglio apprezzabile se posto tra i due remake dei n.1 e 3, già editi nella collana, permettendo così al lettore di poter tra l’altro mettere in fila tre prospettive diverse di revisione: quella di Castelli, quella di Palmas (mediata da Faraci) e quella di Faraci & Gomboli.

Come detto, la presenza di Palumbo alle matite (coadiuvato stavolta da alcuni suoi assistenti per quanto concerne le chine) continua non solo ad essere una garanzia qualitativa, ma costituisce anche la codifica moderna e definitiva, dal punto di vista grafico, del “Re del Terrore” e della sua degna compagna.

L’universo di Diabolik presenta una certa qual semplicità di fondo nelle sue meccaniche costituenti: elementi quasi immutabili, che comunque inevitabilmente hanno dovuto fare i conti con il passare delle epoche, degli autori, e quindi delle percezioni e delle sensibilità. La collana “Il grande Diabolik” incarna pertanto una sorta di “cantiere di sperimentazione” – per quanto i pesanti vincoli narrativi lo consentano – capace da ormai due decadi o poco più di regalarci il frutto pregiato di quell’eccellenza tutta italiana che, seppur spesse volte sbandierata anche in maniera poco opportuna, qui dimostra di meritare appieno quanto promesso da uno slogan evidentemente non del tutto scontato.

Il Grande Diabolik 2-2024 CoverIl Grande Diabolik n. 2-2024
di A. Palmas, dall’originale di A. e L. Giussani
Adattamento di T. Faraci, matite di G. Palumbo
Chine di G. Giardina con C. Mastronardi e G. Palumbo
Retini di D. Grillotti e A. Farricella
Lama a doppio taglio
di M. Gomboli e Gianni Tacconella
Colpo a Narni
di M. Gomboli, L. Ferraresi, L. Enoch, M. Carnevale, C. Castellini, G. Camuncoli e G. Bevilacqua, A. Lozzi, C. Castellini
196 pagine, formato 16,5 x 21,0 cm., 6,50 euro
Astorina, luglio 2024

Oscar Tamburis

Da sempre convinto sostenitore della massima mysteriana "L'importante non è sapere le cose, ma fare finta di averle sempre sapute"

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