“Piovono Corvi” di Daniel Cuello

Nella sua quarta opera, Daniel Cuello racconta la caduta politica di una generazione in un futuro distopico neanche troppo lontano

/
1 min read
8/10

Arrivato con Piovono Corvi al suo quarto graphic novel, edito come di consueto da Bao Publishing e presentato all’ultima edizione di Lucca Comics, l’italo-argentino Daniel Cuello alza decisamente il tiro realizzando  una dissacrante opera distopica, in cui – tra scenari da fine del mondo – due plenipotenziari ormai anziani incarnano le mestizie politiche del mondo contemporaneo.

Rifugiatisi in un hotel alla fine del mondo, esiliati dal Partito Unico che hanno creato, i protagonisti Zena e Attilio, troppo umani per essere detestati fino in fondo, mostrano le difficoltà di tutti gli anziani di fronte allo scorrere del tempo. Tra perdita di memoria e difficoltà organiche, con la paura della morte, difendono i loro privilegi in un mondo tormentato dall’inquinamento e dalla guerra civile. Intorno a loro vediamo passare una pletora di personaggi di cui a fatica si rintraccia una logica nei comportamenti, complessati da una situazione ambientale che li mette a dura prova, in cui domina l’insensatezza.

Numerosi flashback chiariscono a poco a poco la situazione, raccontando a sprazzi il passato e la giovinezza dei due protagonisti, quando vennero prese le decisioni politiche che hanno determinato la situazione attuale di evidente rovina. 

Si tratta di una storia attualissima, in cui – nell’attesa di un presunto Grande Evento – si delinea una società che rassomiglia tanto alla nostra, a partire ovviamente dai difetti come lo sfruttamento lavorativo. Il senso di oppressione generale è decisamente inquietante, come l’attesa della catastrofe di cui tutti i personaggi sono più o meno consapevoli.

Il tono è sempre in bilico tra cinismo e ironia, e rappresenta un’umanità imbruttita, dove il prevalere sull’altro sembra l’unica ragione di vita, quasi che le difficoltà ambientali abbiano traviato anche gli esseri umani, con le notizie continue sulla crisi energetica e sui disordini cittadini. 

Cuello ha costruito un unico universo narrativo, il Cuelloverso, in cui si ripresentano e interagiscono alcuni personaggi delle opere precedenti; si tratta comunque di un’opera assolutamente fruibile anche per chi non ha letto nulla di questo autore particolarissimo, che si è ormai ritagliato uno spazio personale nel mondo del fumetto italiano, grazie al suo stile grafico e di narrazione unico e riconoscibile.

Una storia di un certo fascino che cattura lentamente durante la lettura, con l’approfondirsi della trama e il chiarimento di alcuni snodi narrativi. Abbiamo trovato solo leggermente esagerati i paragoni che qualcuno ha espresso con lo scrittore colombiano Garcia Marquez: L’autunno del patriarca è veramente un’altra cosa.

VOTO
0

Massimo Cappelli

"Fa quel che può, quel che non può non fa"

Articolo precedente

Numbers – La vipera di Hong Kong
Intervista a Igort

Prossimo Articolo

The Punisher di Garth Ennis. Parte IV

Ultimi Articoli Blog