È oramai una ventina d’anni che il nome di Casty (al secolo Andrea Castellan) spicca nella pur già elevata qualità degli autori che lavorano su “Topolino”, e su di lui sono stati nel tempo versati i classici fiumi di inchiostro.
La sua ultima fatica, pubblicata sui numeri 3570-3572 del settimanale, vede il consolidato trio composto da Topolino, Pippo e l’archeologa Eurasia Tost (controparte femminile di Indiana Pipps) imbattersi nuovamente nel mito di Atlantide, aggiungendo quindi un nuovo tassello al cosiddetto “Ciclo di Atlantide” iniziato addirittura nel 2005!
Per i lettori diversamente giovani, nelle trame ideate da Casty è spesso e volentieri riconoscibile una forte componente mysteriosa – suo è tra l’altro anche il personaggio di Topin Mystère, alter-ego disneyano del BVZM.
Anche nella storia in questione la società segreta delle lepri viola torna a fare capolino, e ulteriori spunti di approfondimento vengono forniti anche su di loro.
Il finale – mysteriano anch’esso – si conclude con il classico “crollo della grotta” e la rivelazione che la “Spectralia Antarctica” del titolo non è altri che Aztlan, colonia della vera Atlantide… ma ovviamente il cliffhanger è dietro l’angolo!
Un giudizio sulla storia non può prescindere dal fatto che Casty si presenta ancora una volta come autore unico, per cui i rimandi incrociati a Romano Scarpa e Floyd Gottfredson garantiscono ancora una volta uno storytelling di alto livello, sia dal punto di vista della trama che della regia grafica: in particolare, l’impiego di splash pages, unito ad un senso del ritmo marcatamente cinematografico, dimostrano la lezione che Casty ha appreso dal passato, amalgamandola sapientemente con una sensibilità più moderna.
A questo proposito, è interessante fare un paragone con la storia “Topolino e l’Atlantide continente perduto”, che data 1987 e che, al di là delle diverse prospettive con le quali è stato trattato lo spunto principale (il destino di Atlantide, appunto), ben testimonia di due epoche di “Topolino” molto distanti tra loro, non tanto dal punto di vista temporale quanto da quello di definizione dell’oggetto “racconto a fumetti”. La sperimentazione di un tempo è diventata il nuovo set di strumenti diegetici su cui oggigiorno gli autori si confrontano: da ciò in particolare discende il fatto che elementi quali continuity e consistency hanno nel linguaggio narrativo una valenza non solo superiore, ma anche di caratura ben diversa da quella che potevano avere 30 anni fa. Castellan, figlio proprio di quell’epoca, è dunque cresciuto con il pallino di dare ai suoi topi (e paperi, ogni tanto) quella base di “realismo” che all’epoca era un qualcosa di totalmente avulso dalla logica del racconto “per bambini”.
In realtà, molti dei bambini di ieri sono i lettori di “Topolino” di oggi, e tra questi c’è tutta una nuova generazione di autori (da Casty a Nucci, tanto per fare due nomi) che hanno saputo trasformare quel pallino in una nuova prospettiva di codifica e costruzione delle storie, contribuendo in questo modo a mantenere sempre viva la fiamma della qualità della produzione disneyana made in Italy nel mondo.
Topolino n.3570 – n.3572
Storia e disegni di Andrea Castellan (Casty)
Panini Comics – Disney
24 aprile – 8 maggio 2024
3,50€ cad.