Nel lontano 2005 il compianto Mario Faggella, in perfetta sincronia con lo spirito della testata, nel Dampyr n.67 “Danza con la Morte” riusciva a far sfigurare l’horror dampyriano – fatto di vampiri e Maestri della Notte – in confronto all’orrore delle torture e delle privazioni inflitte agli oppositori politici durante la dittatura militare dei Colonnelli (1976-1983). Quella prima storia aprì un ciclo di avventure sudamericane di notevole caratura, connotate da una forte commistione tra storia e narrativa.
Oggi Claudio Falco decide di ripartire dai personaggi di quell’avventura e di riprenderne tematiche e ambientazioni. Il messaggio è chiaro sin dall’editoriale, dedicato alla scomparsa di Mamma Hebe, una delle fondatrici dell’Associazione “Abuelas de Plaza de Mayo“, quasi a voler rimarcare – con ancora più forza – quanto l’orrore umano sia ben più tragico di quello romanzato.
Questa avventura però non può essere paragonata alla precedente, né per forza narrativa né tanto meno per enfasi emotiva. Eppure Falco fa bene il suo lavoro, richiamando vecchi personaggi e rievocando situazioni lasciate in sospeso utili a confezionare un’avventura interessante che oscilla abilmente tra storia, horror, azione ed amarcord.
Per quanto il Maestro Rothgar sia forse eccessivamente carico di manierismi (ex gerarca nazista, scienziato pazzo dedito all’eugenetica, collusione con la malavita, ecc.), nella sua successiva apparizione si è dimostrato un interessante avversario per il Dampyr.
Un buon albo quindi, ben disegnato da Andrea del Campo che si esalta nelle scene più concitate e dinamiche e che non lesina passaggi emotivamente coinvolgenti.