Il nome di Diego Fantoni è ben noto agli appassionati zagoriani… Diego è infatti il direttore responsabile di Zagorianità, rivista di cronaca, approfondimento e attualità sul mondo di Zagor del forum Zagortenay attiva dal 2015, che ha sfornato negli anni ventuno numeri della rivista più alcuni volumi monografici e antologici sul mondo di Zagor. Tra le ultime uscite, da segnalare i due volumi appena pubblicati: il numero 21 della rivista – dal significativo titolo Omaggio a Lovecraft – e il secondo volume dello Speciale Gli amici di un lungo viaggio, con trecento illustratissime schede dedicate ai personaggi del mondo zagoriano.
Queste sono le 5 storie zagoriane preferite da Diego.
Oceano (albi 95-99), di Nolitta & Ferri
La lessi per la prima volta al mare, una location quindi che si abbinò bene a questa avventura marinaresca… A parte questa digressione personale, nella mia Top 5 è la migliore perché Nolitta riesce a bilanciare esotismo, eroismo, magia, mistero, ironia, dramma, poesia senza che nessuno di questi elementi stoni accanto all’altro. E infatti troviamo le spassosissime gag di Cico, gli avvincenti scontri di Zagor prima con il gigantesco Togo, poi nel finale con Capitan Serpente, un personaggio complesso né completamente positivo, né completamente negativo come Hammad con la sua fobia per gli squali, l’avventura a pieni polmoni che si respira nell’immersione sottomarina di Zagor con lo scafandro, l’ottima personalità di Digging Bill delineato come un furfante disposto a ricorrere a tutto per la sua caccia ossessiva al tesoro. Il finale – quando Capitan Serpente, Fishleg e Digging Bill scoprono che il desiderato forziere per il quale si erano scannati conteneva soltanto un mucchio di sassi – è la rappresentazione perfetta della poetica di Nolitta, dove chi persegue obiettivi materiali esce sconfitto. E poi c’è un Gallieno Ferri nel pieno della sua maturità artistica: i suoi disegni sembrano bucare le pagine.
La marcia della disperazione (albi 112-116), di Nolitta & Ferri/Bignotti
Per me è un altro kolossal zagoriano che contiene un po’ tutti i comandamenti nolittiani: stile della narrazione lineare ma al tempo stesso solido, azione ammaliante, dramma, poesia. Memorabili un po’ tutti i personaggi, dal fiero e leale Winter Snake all’affascinante e carismatica Frida (la prima donna ufficiale di Zagor), fino all’irresponsabile e avida guida Memphis Joe. Quello che mi è rimasto più scolpito nella mente è il senso di sfinimento fisico e mentale che affligge tutti i membri della spedizione, che raggiunge il culmine quando uno degli europei uccide Memphis Joe che non voleva consegnarsi ai Kiowa. Nolitta in quella scena mostra come l’istinto di sopravvivenza prevalga sugli ideali dei nobili europei. La storia poi è un capolavoro per una serie di scene secondarie ma cariche di poetica disseminate nel corso della vicenda.
Odissea americana (albi 87-89), di Nolitta & Ferri
È uno stupendo viaggio verso un territorio ignoto che si rivela pieno di insidie, dalla drammatica sequenza con le piante carnivore all’incontro con il popolo delle scimmie che culmina con uno dei migliori duelli della serie con il re delle scimmie, fino alle pietre animate. Notevole anche la sequenza sulla zattera, dove si percepisce il senso di logoramento dei sopravvissuti. Le situazioni umoristiche (la pianta carnivora che divora le polpette a Cico) si alternano a quelle drammatiche (il senso di smarrimento di Frisco Kid dentro l’arena) e a quelle claustrofobiche (la traversata dentro il canyon). Poi c’è la copertina con Zagor e Cico al timone che secondo me è leggenda, la più iconica della serie.
Zagor contro Supermike (albi 122-125), di Nolitta & Ferri
Mi piace per l’antagonista, che ritengo il migliore di Nolitta e di tutta la produzione zagoriana. Tronfio, spaccone, egoistico: Nolitta costruisce il perfetto anti-Zagor che, colpito nel suo smisurato ego, porta avanti una vendetta diabolica dove smonta pezzo dopo pezzo l’autorità dello Spirito con la Scure su Darkwood. Zagor è in difficoltà e Nolitta lo umanizza contrassegnandolo con una serie di debolezze psicologiche, tanto che pensai a un certo punto che per il Nostro fosse tutto perduto. Straordinaria la sfida finale mediante le sette prove, dove Nolitta mette in risalto le abilità e i grossi sforzi fisici e mentali dei due per vincere. Supermike ha fatto dannare Zagor e fece commuovere anche un ragazzino all’epoca come me: forse è per questo che oggi è annoverato tra i nemici più memorabili.
Zagor contro il vampiro (albi 85-87), di Nolitta & Ferri
Ricordo che da ragazzino rimasi terrorizzato dalla copertina del n° 85 Angoscia, un albo che è preparatorio: Nolitta è bravo a creare un’atmosfera satura di mistero e aspettativa. La tensione cresce sempre di più di vignetta in vignetta e le emozioni sono palpabili: l’arrivo alla magione del barone, i cavalli che sentono oscure presenze nella bara, Cico che spia sbalordito Rakosi che esce dalla cripta, l’inquietante figura di Rakosi che irrompe nella stanza di Parkman… Cico viene gestito benissimo e lo scontro finale è epico e straordinario, con la fine di Rakosi al sorgere del sole dopo un duello molto sudato per Zagor. È una storia che trovo significativa anche perché inaugura la cosiddetta Golden Age.
Riepiloghiamo quindi la Top 5 di Diego:
Oceano
La marcia della disperazione
Odissea americana
Zagor contro Supermike
Zagor contro il vampiro
Stavolta il predominio della Golden Age di Nolitta & Ferri è totale (solo Bignotti partecipa in parte ad una storia).
Ed ecco la NONA classifica parziale, con gli albi dal n° 85 al n° 89 che prendono il largo:
(ricordo che, a parità di punti, viene indicata per prima la storia più “vecchia”)
9 punti:
Zagor contro il vampiro ˄
8 punti:
Odissea americana ˄
6 punti:
Oceano ˄
La marcia della disperazione ˄
Terrore dal sesto pianeta
5 punti:
Zagor racconta…
Zagor contro Supermike ˄
Kandrax il mago
4 punti:
Libertà o morte
3 punti:
La rabbia degli Osages
Tigre!
2 punti:
Ora Zero!
L’ultimo vikingo
Il ritorno del vampiro
Passaggio a Nord-Ovest
1 punto:
altre 16 storie
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