Luigi Mignacco riprende gli avvenimenti del suo Dampyr n.233 Cuba libre! e, di conseguenza, il Maestro della Notte Huracán.
Questa volta le latitudini dell’azione si spostano dall’isola cubana a quella haitiana per un canovaccio che, purtroppo, non offre molto al lettore.
Huracán è, di suo, un Maestro abbastanza discreto e quindi non è chiara la scelta della “chiamata alle armi” di Harlan & Co. da parte di Draka. Quello che ne deriva è un’avventura che indaga poco e spara tanto e che, soprattutto, poco emoziona.
Tutto scorre in modo altamente prevedibile, i comprimari sono solo contorno, i vecchi personaggi fanno solo una breve comparsata e la location – salvo nelle fasi iniziali – non viene esplorata per nulla, rimanendo un fondale sfocato.
Un vero peccato, perché sia Huracán sia Haiti avevano il potenziale per regalare un buon racconto… invece, a parte l’interessante incipit picaresco, il tutto scorre come dicevamo in modo troppo prevedibile e anche piatto.
Non aiutano i disegni di Dario Viotti che, pur gestendo bene la location, non riesce a dare movimento ai personaggi che quindi rimangono ingessati sia nei gesti che nelle espressioni in pose alquanto insensate, con un risultato finale scialbo e immobile.